Questa pagina deriva da un'idea che mi è venuta salendo al
Colle Sup. delle Cime Bianche, ovvero creare una raccolta
di termini utilizzati in ambito escursionistico ed alpinistico con
particolare riferimento a queste attività nell'ambito della
Valle d'Aosta, includendo anche termini di carattere locale che hanno attinenza
con la storia e le usanze dei luoghi in cui l'escursionista si trova ad
"operare", che, nell'ottica di un turismo intelligente e non
superficiale, molti di noi dovrebbero conoscere.
Verranno quindi riportati in
CORSIVO i
termini tipicamente valdostani (in patois o altre parlate locali) e non
(per i quali viene indicata la zone di origine, se non indicata il
termine locale è inteso come termine di una zona della Valle
d'Aosta, notare che in zone fuori dalla Vda i termini "locali" si confondono spesso con l'italiano). In
proposito è
bene ricordare che fra vallate diverse possono essere in uso termini
anche abbastanza differenti, generalmente più simili agli
analoghi dei dialetti piemontesi nelle valli verso il Canavese,
più prettamente francofoni quelli nelle zone oltre Aosta. Sono
stati inseriti quindi termini inerenti tecnica escursionististica ed
alpinistica, orientamento, meteorologia, topografia, medicina e
fisiologia, cultura e storia locale della Valle d'Aosta ed ogni termine
che si è ritenuto utile inerente la montagna.
In realtà il dizionario escursionistico-alpinistico non è una
trovata originale, in rete ne esistono già, ma questo sarà
il mio personale, spiegato con parole mie e riferimenti, se possibili,
ad altre pagine del sito ove certi argomenti vengono già
sviluppati (funzionando così un po' anche da "indice"). Non è un progetto veloce, creare un "piccolo
dizionario" è cosa semplice, lo si fa spesso al termine di un
articolo su di una rivista specializzata, ma vista la
complessità dell'argomento so già che sicuramente la
pagina crescerà con il tempo. Questa pagina quindi sarà
perennemente "in costruzione". Anche per questo motivo, come del resto
tutto il sito, la pagina è aperta al contributo di chi
vorrà dire la sua, ovvero mandarmi qualche termine
già pronto, con la relativa spiegazione o immagine da allegare, a mezzo
email.
Per i suoi link a molte pagine di questo stesso sito ove molti
argomenti vengono sviluppati in modo più approfondito, questa
pagina viene a costituire una specie di indice per argomento del sito
stesso. Per i termini più tecnici inerenti la sezione RADIO vedere anche il
Glossario radio.
N.B.: per tutti i termini di carattere medico si vuole qua esprimere il
concetto dello stesso a scopo conoscitivo e divulgativo, non dare veri
e propri consigli/rimedi medici. In caso di
emerganza chiamare sempre il 118.
Indice
[
A] - [
B] - [
C] - [
D] - [
E] - [
F] - [
G] - [
H] - [
I] - [
J] - [
K] - [
L] - [
M] - [
N] - [
O] - [
P] - [
Q] - [
R] - [
S] - [
T] - [
U] - [
V] - [
W] -
[X] - [
Y] - [
Z]
- A -
ADATTAMENTO: modificazioni naturali al funzionamento globale
dell'organismo a partire da poche ore sino ad alcuni giorni dopo la
permanenza continuata in montagna a quote più elevate di quella
alla quale la persona vive abitualmente. Le modificazioni aumentano
all'aumentare della quota e comportano generalmente aumento della
ventilazione, aumento della frequenza cardiaca, aumento della pressione
arteriosa, aumento della produzione di globuli rossi e dell'ematocrito
ed attivazione piastrinica, aumento temporaneo della diuresi. Segnali
di un buon adattamento alla quota sono: assenza di disturbi al sonno,
assenza di sintomi quali mal di testa, cefalee, stanchezza marcata,
incremento della diuresi, non alterazioni all'appetito, non marcate
alterazioni della pressione arteriosa. L'adattamento è
influenzato dalla temperatura e dall'allenamento (soggetti più
allenati hanno sbalzi di pressione minori).
ADDIACCIO: sinonimo di notte trascorsa all'aperto, senza
riparo, ovvero bivaccando all'aperto, ev. con sacco da bivacco
(v.)
ADERENZA: tecnica di arrampicata che, in mancanza di appigli ed appoggi
(v.) sfrutta solo l'attrito fra scarponi e roccia per progredire. Ci si
può trovare in questa situazione anche in itinerari
escursionistici quando si salgono rocce prive di appigli e con un certo
grado di inclinazione, cosa non fattibile con scarpe non da montagna
(in questo caso aiutano gli scarponi di tipo alpinistico).
ACCLIMATAMENTO: processo mediante il quale il corpo si autoregola alla
minore presenza di ossigeno in quota. E' un fenomeno lento che richiede
diversi giorni o settimane e perdura per tutto il soggiorno in
quota.
AFFITTO PERPETUO: contratto mediante il quale i feudatari o la
curia vescovile concedeva in affitto poderi e zone di pascolo ai coloni
Walser senza limiti di tempo, con l'obbligo di migliorare il fondo e
dietro un compenso annuale modesto, spesso costituito da una quota dei
raccolti.
ALPEGGIO/ALPE:
gruppo di baite in alta montagna, solitamente a quote superiori a
1700-1800
mt., fino al limite dei pascoli, utilizzate nella stagione estiva
(da inizio giugno a fine settembre o metà ottobre a seconda
della disponibilità di pascolo) per ospitare le mandrie, i
pastori e le
famiglie, e sfruttare i pascoli più altri, oltre il limite dei
boschi. Non abitati durante la stagione invernale/autunnale e
primaverile, se non saltuariamente. Spesso gli alpeggi prendono
il nome dalla località o dalle montagne circostanti e
vengono denominati Superiore ed Inferiore, quando due alpeggi distinti,
ma poco lontani, portano lo stesso nome. Vedi
foto esempio.
ALPINISMO: attività sportiva non competitiva nata sulle alpi (da
cui il nome) che comporta la salita di montagne con tecniche
alpinistiche ed uso di gambe, piedi, braccia e mani.
ALTA VIA: itinerario escursionistico che consente di attraversare
diverse valli mantenendosi quasi sempre in quota (a quote elevate). Le alte vie
della Valle d'Aosta non sono in realtà alte vie propriamente dette in quanto collegano le vallate
passando di colle in colle ma implicano anche la discesa a valle. I numeri dell'alta via della Valle d'Aosta sono riportati in
nero all'interno di un triangolo nero su sfondo gialli. Si veda anche
la
pagina della segnaletica
su questo stesso sito. I tracciati dell'Alta Via della Valle
d'Aosta sono stati modificati nel corso degli anni, anche per ridurre i
tempi necessari fra una tappa e l'altra.
ALTIMETRO BAROMETRICO: strumento utilizzato per determinare la quota,
riferita al livello medio del mare, del punto in cui ci si trova,
basato sul rilevamento della pressione atmosferica (per cui è
anche un barometro aneroide, v.). Si veda la
pagina apposita su questo stesso sito.
ALTIMETRO DIGITALE: strumento elettronico in grado di fornire la quota,
riferita al livello medio del base, del punto in cui si trova mediante
la misurazione della pressione atmosferica tramite un apposito circuito
elettronico. Si veda la
pagina apposita su questo stesso sito.
ALTIMETRO GPS: termine usato per indicare il rilevamento della quota
del punto da un ricevitore GPS (v.) che non dispone di altimetro
barometrico, basandosi solo sul segnale dei satelliti. Si vada la
pagina sul GPS su questo stesso sito.
ANELLO: termine utilizzato per indicare un percorso "circolare" ovvero
un itinerario in cui salita e discesa avvengono per sentieri diversi,
con ritorno al punto di partenza per via differente da quella
utilizzata per la salita.
ANEMOMETRO: strumento per la misura della velocità del vento. Il
più utilizzato è del tipo a "coppette" (anemometro a
rotazione) costituito da tre semisfere cave montate su aste angolate a
120°, che possono ruotare su un asse verticale sotto la spinta del
vento. Un sistema di ingranaggi misura la velocità del vento in
base al numero di giri che compie l'anemometro in un certo intervallo
di tempo. In genere l'anemometro è completato da una
"banderuola" che si orienta secondo la direzione del vento (v.
anemoscopio a banderuola). Un altro tipo di anemometro è quello
a pressione (o depressione) costituito da una lamina metallica che si
deforma secondo la spinta che riceve dall'azione del vento.
ANEMOGRAFO: aneomomentro (v.) registratore. E' costituito da un
anemometro collegato ad un apparato (meccanico od elettronico) che
consente di registrare la variazione della velocità del vento
nel tempo.
ANEMOSCOPIO:
strumento che indica la direzione del vento, il più
classico è quello "a banderuola", costituito da un
elemento simile ad una bandierina montata su un'asta sottile,
libero di ruotare
attorno ad un asse verticale che si dispone secondo la direzione del
vento.
ANDRET: termine valdostano che
indica i versanti delle valli rivolti a sud, ovvero quelli più
battuti dai raggi solari, soprattutto durante il periodo invernale.
L'opposto è
ENVER (v.). In italiano potrebbero forse tradursi con "diritto" e "inverso".
ANTICIMA: cima più bassa della vera vetta, ma distinta da essa,
che costituisce già una prima meta, e preannuncia la cima vera e
propria.
APPIGLI:
in arrampicata vengono definiti appigli e appoggi le sporgenze della
roccia che vengono utilizzate rispettivamente dagli arti superiori
(mani) e dagli arti inferiori (piedi). In sostanza sugli appigli si
può lavorare per trazione e compressione, sugli appoggi solo
per conpressione (forza muscolare e peso del corpo).
APPOGGI: v. appigli.
ARCHITETTURA WALSER: vengono indicate con il termine generico di
architettura Walser quelle tipologie e tecniche costruttive riferite ai
villaggi Walser dell'alta Valle d'Ayas, della Valle di Gressoney e
della Valsesia e delle altre zone delle Alpi colonizzate dai Walser. In realtà il termine non completamente appropriato
perché, come si nota anche per le evidenti difformità fra
le costruzioni di queste vallate, l'architettura Walser non
è sempre ben definita in quanto gli stili e le tecniche Walser
si sono comunque mescolati agli stili costruttivi già
preesistenti nelle vallate ove essi migrarono.
A.R.V.A: apparecchiatura utilizzata dai frequentatori della
montagna invernale, consiste in un localizzatore a frequenze definite. Durante
lo svolgimento della gita si utilizza in versione "trasmissione", ma può essere
utilizzato in versione "ricerca" nel caso di incidente.
ARRAMPICATA ARTIFICIALE: indica la progressione in parete che avviene
grazie all'uso di mezzi di ancoraggio che NON servono solo alla
sicurezza dell'alpinista, ovvero senza gli appigli artificiali (chiodi
ed altro) l'arrampicatore non avanza.
ARRAMPICATA LIBERA: indica la progressione su roccia in cui si
sfruttano solo gli appigli naturali, mentre chiodi e corda servono SOLO
alla sicurezza dell'arrampicatore (non indica assolutamente
l'arrampicata senza assicurazione).
ASSIDERAMENTO: detto anche "ipotermia" è un fenomeno di
raffreddamento globale dell'organismo causato da prolungata permanenza
al freddo con indumenti non adeguati, in particolare quando si è
stanchi, con indosso indumenti umidi (anche per la sudorazione) e ci si
trova ad alta quota. Sintomi sono: l'abbassamento della temperatura
corporea, eccessiva stanchezza, intorpidimento, rallentamento del polso
e del respiro, brividi di freddo. Rimedi sono: riscaldamento del corpo
sostituendo gli indumenti umidi con altri caldi ed asciutti, massaggi
nelle zone del corpo più fredde ed intorpidite, assunzione di
bevande calde e zuccherate (te), assolutamente NO ASSUNZIONE DI
ALCOLICI, trasferimento dell'infortunato in un luogo asciutto, caldo
(non eccessivamente) e riparato dal vento.
ATTACCO: punto di partenza di una via di arrampicata (v.).
AZIMUT: angolo formato dalla direzione al nord con la direzione verso un determinato punto, misurato in senso orario.
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- B -
BAITA: termine molto generico che indica una costruzione
caratteristica di montagna, ad uso abitazione, stalla od altro, con
muri in pietra a secco e non, tetto generalmente in pietra su
orditura in legno.
BAITO: in certe zone delle Alpi, sinonimo di Bivacco Fisso (v. bivacco)
BACINO DI ABLAZIONE: è la zona di un ghiacciaio in cui si ha perdita di
ghiaccio per fusione, evaporazione, sublimazione e per distaccamento di masse.
Il fenomeno che influenza maggiormente la perdita di ghiaccio è la fusione.
Spazialmente la zona di ablazione può essere identificata con la parte di
ghiacciaio che risiede sotto la zona delle nevi perenni. È inoltre in questa zona
dove avviene la deposizione dei sedimenti glaciali.
BACINO DI ALIMENTAZIONE (BACINO COLLETTORE): riferito ad un ghiacciaio,
è la parte che si trova al di sopra del limite delle nevi
perenni, dove si accumula la neve che si trasformerà in ghiaccio.
BALLATOIO: v. cengia.
BARMA: un tipo di baita
costruito aderente a grossi massi che ne sostituiscono alcune pareti o
addirittura gran parte di essi, eventualmente anche della copertura.
Non è raro vedere in montagna baite di questio tipo, ricavate
costruendo pareti che chiudono vani naturali che si creano tra massi
ciclopici.
BAROGRAFO: barometro (v.) registratore ovvero barometro collegato ad un
meccanismo che mediante un pennino ad inchiostro consente di registrare
la variazione della pressione atmosferica nel tempo su un rullo di
carta scorrevole. Al giorno d'oggi questi strumenti sono stati
rimpiazzati dai loro analogi elettronici.
BAROMETRO: strumento che permette la misurazione delle pressione
atmosferica. Il tipo più semplice è il barometro a
mercurio (torricelliano)
BAROMETRO ANEROIDE: un particolare tipo di barometro, costituito da una
cassa sigillata nella quale è stato costituito il vuoto. Le
deformazioni della cassa sono trasmesse ad un meccanismo che muove un
indice su di una scala. Se è presente una scala delle altezze
oltre quella della pressione atmosferica otteniamo un altimetro (v.)
BAROTERMOMETRO: strumento combinazione di barometro e termometro, che
misura contemporaneamente sia pressione atmosferica sia temperatura.
BASTONCINI DA NORDIC WALKING: bastoncini telescopici o in un pezzo
unico, in materiale fibra di carbonio e/o fibra di vetro adatti al
Nordic Walking (v.) . Si veda la
pagina apposita su questo stesso sito.
BASTONCINI DA SCI: vengono a volte utilizzati nell'attività
escursionistica al posto degli appositi bastoncini da trekking (v.).
Sono utilizzati anche per le escursioni invernali con le racchette da
neve (v.)
BASTONCINI DA TREKKING: bastoncini telescopici, generalmente in tre
sezioni, atti ad aiutare la marcia durante le escursioni, sgravando le
articolazioni inferiori di parte del carico. A volte vengono
erroneamente indicati come "racchette", termine però riferito
alle racchette da neve (v.) o anche "bacchette". Si veda la
pagina apposita su questo stesso sito.
BASTONCINI SONDA: bastoncino suddiviso in più sezioni precollegate
che viene utilizzato per sondare la neve di una valanga allo scopo di
individuare persone rimaste sepolte. Fa parte del corredo dello
scialpinista.
BATTERE TRACCIA: termine con cui un escursionista o alpinista,
camminando per primo ove non vi sono altre tracce, inizia a marcare
sulla neve o su ghiacciaio un percorso che verrà poi seguito da
altri. Ovviamente camminare su una traccia di neve battuta, oltre ad
individuare più facilmente il percorso, è meno faticoso
che nella neve fresca (la fatica maggiore la fa chi batte la traccia).
Quando si è in gruppo, per suddividere la fatica fra i
componenti, è consigliabile alternarsi a battere traccia.
BECCA: sinonimo di punta, vetta con pareti monto scoscese (esempio
Becca di Vlou e Torchè in Valle d'Ayas).
BERDZE:
pron. Bergé, termine locale valdostano che significa pastore (ma
come altri termini riferiti al mondo pastorale può anche essere
un cognome). Negli alpeggi si distingueva solitamente l
o Devan Berdze
(il capo pastore, ovvero colui che organizzava e dirigeva l'alpeggio,
devan può tradursi come "che sta davanti", ovvero il primo, il
capo) e
lo Second Berdze (il vice, che lo aiutava ed eventualmente lo sostituiva). A questa figura si affiancava spesso
lo Cit, ovvero il ragazzo, il pastorello che ubbidiva ed imparava il mestiere. Anche il piemontese
Cit significa "piccolo". Esiste anche un rifugio denominato
Sogno du Berdze.
BINOCOLARE: termine in uso in linguaggio alpinistico che indica il guardarsi attorno a mezzo binocolo.
BINOCOLO: strumento ottico che consente la visione ravvicinata di oggetti lontani. Si veda la
pagina apposita su questo stesso sito.
BIVACCO: struttura essenziale non custodita, un tempo in lamiera, oggi in muratura di pietrame o legno (vedi
foto esempio),
ad uso ricovero di alpinisti ed escursionisti, situata spesso in luoghi
più elevati di quelli dove si trovano i rifugi, punto di
partenza di ascensioni o tappa di traversate. In questo sito
vengono riportate numerose schede di bivacco e, in
questa pagina, alcuni disegni tecnici. Il termine indica anche
la sosta all'aperto (da cui "bivaccare") eventualmente con sacco da
bivacco, senza alcun riparo.
BOONIE HAT: tipo di cappello a
larga falda, perlopiù in cotone, molto usato in ambito
escursionistico in quanto protegge oltre al capo anche orecchie e
collo, in origine utilizzato in zone tropicali (detto anche "Jungle"),
in colorazioni mimetiche e non (vedi
foto esempio).
BORRACCIA: particolare contenitore per acqua o altre bevande, ad
uso dell'escursionista o alpinista, generalmente in alluminio o
vetroresina. Si veda la
pagina apposita su questo stesso sito.
BUSSOLA:
strumento di origine antica che indica il nord basandosi
sull'attrazione magnetica del polo nord terreste (non del polo nord
geografico ma la differenza, per l'orientamento in montagna, è
minima), utilizzato nelle
operazioni di orientamento. In escursionismo ed alpinismo vengono
utilizzate principalmente bussole da carteggio (v.) e rilevamento (v.).
Si vada la
pagina apposita su questo stesso sito.
BUSSOLA DA CARTEGGIO: tipo di
bussola utilizzato in ambito escursionistico, particolarmente adatta
alle operazioni di lettura degli angoli sulla carta. E' costituita da
una base trasparente in plastica, su cui sono generalmente incisi
righelli e coordinatometri (v.) ed una cassa contenente l'ago con
corona degli angoli ruotabile indipendente da esso, solidale con un
indice di lettura (freccia di orientamento). Si veda anche la pagina
Bussola - Parte 1 - Tipi di bussola su questo stesso sito.
BUSSOLA DA RILEVAMENTO:
bussola per uso escursionistico ed alpinistico, derivata dalle
bussole di tipo militare. E' costituita da una cassa contenente l'ago,
solidale con la scala degli angoli (spesso in gradi e millesimi),
coperchio con fessura costituente la mira di traguardo, portalente
sollevabile per lettura, cotituente l'altra mira di traguardo. Si veda
anche la pagina
Bussola - Parte 1 - Tipi di bussola su questo stesso sito.
BUSSOLA DA RILIEVO: tipo di
bussola professionale che consente letture di azimut molto più
precise della bussola da rilevamento. Si veda anche la pagina
Bussola - Parte 1 - Tipi di bussola su questo stesso sito.
BUSSOLA ELETTRONICA:
corrispettivo elettronico della bussola classica, si basa
sull'interazione fra il campo magnetico terrestre e un campo elettico
in un circuito interno. Può essere una apparecchiatura
singola (che può integrare altri strumenti come termometro,
igrometro, orologio elettronici) o integrata in alcuni ricevitori GPS
(v.). Si vada la
pagina apposita su questo stesso sito.
BUSSOLA GPS: analogo all'altimetro gps (v.), consiste nella
proprietà dei ricevitori GPS (v.) che non dispongono di bussola
elettronica, di dare una indicazione sommaria del nord basandosi sugli
spostamenti dell'utilizzatore, essenzialmente allo scopo di orientare la schermata della mappa. Si vada la
pagina apposita su questo stesso sito.
BUSSOLA IBRIDA: è un
tipo di bussola da carteggio con uno specchio che agevola le operazioni
di lettura degli azimut sul terreno. Si veda anche la pagina
Bussola - Parte 1 - Tipi di bussola su questo stesso sito.
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- C -
CAI: Club Alpino Italiano.
CAAI: Club Alpino Accademico Italiano.
CALZE TECNICHE: calze appositamente studiate per utilizzo in attività di escursionismo ed alpinismo. Si veda la
pagina sulle Calze su questo stesso sito.
CAMINO: stretta fessura fra due pareti rocciose, che richiama appunto
la forma di un camino domestico (o forse della una canna fumaria del
caminetto stesso). In alcune vie di arrampicata, per la presenza di
pochi appigli, il camino, salito con opportuna tecnica, rappresenta
l'unico percorso possibile.
CAMPO ALTO: campo intermedio tra il campo base e la vetta, costituito
da una-due tende e fornito dell'attrezzatura indispensabile per il
pernotto delle cordate per una-due notti.
CAMPO BASE: insieme di tende ed attrezzature posizionate dai componenti della spedizione alla base della montagna.
CAMPO GEODETICO: in cartografia, campo geodetico di un punto, è
l'area attorno al punto cui la forma della superficie terrestre
può essere approssimata da quella di una sfera (ovvero un'area
di raggio non superiore a 130 km attorno al punto). Si veda la
pagina sul GPS su questo stesso sito.
CAMPO TOPOGRAFICO: in cartografia, campo topografico di un punto
è l'area attorno allo stesso in cui la forma della superficie
terrestre può essere approssimata dal piano tangente in quel
punto (solitamente entro un raggio di 15 Km attorno al punto). Si veda
la
pagina sul GPS su questo stesso sito.
CAPANNA: termini utilizzato in Svizzera ed in certe zone delle Alpi per
indicare quello che in Italia generalmente si chiama "rifugio" (v.). In queste
zone il termine rifugio è utilizzato invece per indicare una
struttura non custodita, ovvero il bivacco (v.). La denominazione
capanna è comunque rimasta nel nome di alcuni rifugi, ad esempio
la Capanna Regina Margherita sul M. Rosa o la
Capanna Guglielmina, posta poco sotto il
Passo dei Salati.
CAPANNINA METEOROLOGICA: costituisce la forma più antica
storicamente di stazione meteorologica (v.) oggi spesso rimpiazzata da
quelle di tipo automatico. La capannina è costituita da una
"casetta" di legno con pareti ventilate verniciate di bianco, apertura
per la lettura degli strumenti rivolta a nord, tetto spiovente,
sollevata ad almeno 2 metri da un terreno di tipo prato erboso
tagliato basso, all'interno della quale trovano posto alcuni strumenti
quali barometro, igrometro, termometro a massima e minima o i loro
equivalenti registratori (termografo, barograo e igrografo oppure
meteografo, v.). Si veda anche
questa pagina.
CAPITELLO VOTIVO: termine utilizzato in Veneto, Friuli e nelle Alpi
Orientali per indicare una edicola votiva (v.) ovvero una piccola
struttura muraria a protezione di un affresco sacro o di una statua di
santi o della Vergine. Il capitello può anche essere una
semplice croce e spesso viene edificato ove una persona sia deceduta di
morte violenta, in quanto, secondo la tradizione di quelle zone alla
morte l'anima migra verso il Paradiso e lo spirito resta legato a quel
luogo (ovvero al capitello stesso). Non era raro il sorgere di racconti
e leggende di apparizioni fantasmi riferite allo spirito del defunto
che si rende visibile nel luogo ove sorge il capitello.
CAPOCORDATA: è l'alpinista che sale per primo in una cordata, solitamente il più esperto.
CARTA ESCURSIONISTICA: carta geografica generalmente in scala 1:25000 o
1:50000 con curve di livello, che riporta oltre ai luoghi di interesse
turistico anche i sentieri con le numerazioni rintracciabili sul
terreno (v. segnaletica) e tutti i luoghi di interesse per
l'escursionista e l'alpinista (bivacchi, rifugi, sorgenti, ecc.). Le
carte più moderne dispongono di reticolo UTM per la valutazione
immediata delle coordinate UTM dei punti (vedi GPS). Si veda la pagina
carte e mappe su questo stesso sito.
CASERA: termine poco utilizzato in Valle d'Aosta, più in altre zone delle Alpi (tra cui la Valsesia), indica un fabbricato
(baita) utilizzato essenzialmente per la lavorazione del latte onde
ricavare formaggio ed altri prodotti, ma può indicare anche l'alpeggio.
CB: Cityzen's Band (o cityzened band): banda
cittadina. Apparati radio che operano su frequenze attorno 27 MHz in
banda UHF e modulazione FM, AM o SSB, portatili e non, con portate sino
a 10-20 Km . In base al Codice delle Comunicazioni sono soggette alla
"dichiarazione di utilizzo" ed al pagamento di un canome annuo di 12,0
euro (agosto 2009). Si veda anche la pagina
Radio Ricetrasmittenti su questo stesso sito.
CENGIA: interruzione naturale della verticalità di una parete
che si presenta come un lungo gradino più o meno orizzontale,
può costituire un passaggio, comunque esposto. Un esempio
è costituito dalla cengia poco sotto la vetta del
Testa Grigia (vedi
foto).
CHIAVE: punto cruciale di una ascensione, il passaggio più difficile da superare e non aggirabile.
CHIODO: lama di acciaio, ferro a latre leghe che viene infissa nelle
fessure naturali di una parete, con anello all'estremità in cui
agganciare un moscehttone per fare scorrerer la corda.
CHIODO DA GHIACCIO: particolare tipo di chiodo, in genere con forma
tubolare a vite, utilizzato per l'assicurazione su ghiacciaio.
CIASPOLE: termine di origine dolomitica per le racchette da neve (v.). Si veda
la
pagina apposita su questo stesso sito.
CIT: in alpeggio indicava il ragazzo che imparava il mestiere ed ubbidiva ai pastori esperti (
berdzé, v.), il pastorello in pratica (anche in piemontese cit significa "piccolo").
C.N.S.A.S: Corpo Nazionale
Soccorso Alpino e Speleologico (v. anche Soccorso Alpino), sezione di
volontari istituita dal Club Alpino Italiano per il soccorso in
montagna ed in attività speleologica.
CODICE INTERNAZIONALE DI MANUTENZIONE TESSUTI: simbologia riportata
all'interno dei capi di abbigliamento con le indicazioni per un
corretto lavaggio, asciugatura e stiratura. Per l'abbigliamento da
montagna e simili (es.
saccoletto)
è bene riferirsi a queste indicazioni, che vengono qua riportate
con la loro simbologia per comodità degli escursionisti, spesso
non pratici della questione e che non sempre sanno dove trovare la
spiegazione dei simboli (v.
questa immagine)
COLLE: valico, punto più basso, di passaggio, fra due valli contigue, detto anche passo.
COLPO DI CALORE: malessere causato da un rapido innalzamento della
temperatura corporea dovuta alla ostacolata dispersione del calore. Le
condizioni ambientali determinanti perché si verifichi il colpo
di calore sono: temperatura esterna elevata, aumento
dell'umidità relativa (che ostacola l'evaporazione del sudore) e
ventilazione assente o ridotta (soprattutto se viene svolta
attività fisica intensa). Effetti sono: mal di testa, vertigini,
vomito, polso piccolo e frequente, elevata sudorazione. Rimedi
possibili sono: abbassare la temperatura corporea, portare
l'infortunato all'ombra, fare impacchi freschi), areare l'infortunato,
somministrare bevante fredde senza alcool né sale.
COMBA: valletta di origine glaciale ad "U", che differisce da una
valletta stretta a "V" originata dall'azione erosiva di un torrente,
termine utilizzato soprattutto
nella Vallata del Gran San Bernardo, in Valpelline e in Valtournanche
(esempio:
Comba de Eaux Blanches sopra Ollomont).
COMPAGNI DI CORDATA: alpinisti che insieme costituiscono una cordata
CONCATENAMNTO: scalata in successione di più vie o cime.
CONGELAMENTO: lesione localizzata di certe parti del corpo (mani, naso,
piedi soprattutto) quando sono soggette ad una esposizione prolungata
al freddo. Può essere di tipo superficiale (solo la pelle) o
profondo (se interessa anche i tessuti sottostanti) più o meno
grave.
CONOIDE ALLUVIONALE: accumulo di terra, sassi e detriti portati
dall'azione dei torrenti allo sbocco di una valle, che si allargano a
ventaglio a partire dal torrente stesso, solitamente sono zone di
terreno fertile per la presenza di humus e di pendenza modesta. Un
tipico esempio di conoide alluvionale è quella su cui sorge
l'abitato di Issogne.
CONSERVA: modo di procedere in cordata, utilizzato ad esempio su
ghiacciaio, che comporta il movimento simultaneo di tutti i componenti
della stessa.
COORDINATE GEOGRAFICHE: sono latitudine e longitudine di un punto,
espresse in gradi-minuti-secondi oppure gradi-minuti virgola decimali
oppure gradi virgola decimali. Si veda la pagina
Fondamenti di Topografia in questo stesso sito.
COORDINATE UTM: coordinate metriche basate sulla proiezione
cartografica Trasversa di Mercatore, utilizzate soprattutto coi sistemi GPS. Si
veda la pagina
Fondamenti di Topografia in questo stesso sito. Vedi anche U.T.M.
COORDINATOMETRO: insieme di
righelli nelle varie scale delle carte geografiche atti a misurare
distanze e differenze di coordinate metriche sulle carte, onde ricavare
le coordinate UTM di qualsiasi punto sulla carta stessa. Può
essere incorporato nella base delle bussole da carteggio (v.) o
anche stampato su fogli trasparenti a partire da file PDF trovati in
rete. Si veda anche la pagina
Fondamenti di topografia su questo stesso sito.
COPAPÁN: termine locale che
indica il tagliere utilizzato per tagliare e/o spezzare il pane nero (letteralmente "copare" o "accoppare" il pane),
costituito da un piano di legno rettangolare con sponde su tre
lati ed una specie di lama incernierata ad un anello da un lato al
piano stesso e con impugnatura lignea dall'altra (dove non c'è
la sponda), mobile, al di sotto della quale veniva posta la pagnotta da
tagliare, facendole compiere un movimento a leva (analogo a quello
delle taglierine per la carta, per intenderci).
Vedi foto.
COPERTA DI SOPRAVVIVENZA: telo in poliestere alluminato utilizzato in
situazioni di emergenza per evitare l'ipotermia
dell'escursionista/alpinista, specie se in attesa di soccorso. Si veda
la
pagina apposita su questo stesso sito.
COPRIZAINO: telo impermeabile munito di elastico per avvolgere lo zaino
(v.) in caso di pioggia onde impedire che l'acqua penetri all'interno
lasciandone fuori gli spallacci e permettendo alla persona di indossarlo. Alcuni zaini dispongono di
coprizaino incorporato estraibile da una tasca posta sul fondo.
CORDA FISSA: corda da alpinismo perennemente ancorata alla roccia, in punti critici, alla quale ci si può assicurare.
CORDATA: insieme di due o più alpinisti legati da una corda.
Generalmente una cordata è costituita da due o tre persone,
dette anche "compagni di cordata" (v.). L'alpinista che sale per primo
è detto "capocordata" (v.). Nel caso di cordata a due, con
progressione alternata, ciascuno dei due componenti divene
alternativamente capocordata e secondo di cordata.
CORNICE DI NEVE: residuo nevoso accumulata dal vento, solitamente
ghiacciato, su cresta o comunque in posizioni esposte, ove il passaggio
dell'alpinista può portare all'improvviso crollo della stessa.
CREPACCIO: un crepaccio è una alterazione geomorfologica della superficie di un ghiacciaio.
La massa glaciale, nel suo movimento verso valle, determina delle grosse
pressioni in profondità: queste tensioni trovano sfogo superficiale formando le
fenditure superficiali dei crepacci, che possono essere profonde fino a 50 m e
larghe qualche metro. Molto spesso sono dovuti ad una differente velocità
relativa tra le differenti porzioni del ghiacciaio. I crepacci possono essere
pericolosi per gli alpinisti in quanto spesso sono nascosti da un sottile strato
nevoso (il "ponte di neve"). I crepacci sono sovente presenti nei cambiamenti di
pendenza dei ghiacciai: si parla di crepacci a campana quando il ghiacciaio
presenta una concavità (diminuzione della pendenza), mentre si parla di crepacci
a botte in presenza di convessità (aumenti della pendenza).
CRESTA: linea sommitale di incontro di due versanti di valli o avvallamenti adiacenti.
CRASH PAD: materassino in neoprene o spugna dura, utilizzato alla base
delle vie di arrampicata, per ammortizzare cadute e discese.
CRINALE: linea di separazione fra due versanti contigui di una
montagna. Può essere concidente con una cresta se non è
verticale o quasi. Il crinale passa comunque dalla vetta.
CRODA: termine utilizzato sulle Dolomiti per indicare una parete rocciosa.
CROSO: sinonimo di torrente, termine usato in alcune zone della Valsesia
CROTA: termine locale per "cantina". In genere però è più facile incontrare il termine "crotin" (v.)
CROTIN: piccola cantina (termine locale valdostano), utilizzata per la conservazione dei cibi o per
il raffreddamento delle forme di formaggio dopo la cottura del latte in
apposite vasche poco profonde dove passa acqua corrente. Il crotin, il
cui termine ricorda anche il piemontese "crota" = grotta, cantina,
generalmente è interrato o al piano terra della casa e ve
ne è uno solo per alpeggio o gruppo di case omogenee (o
famiglia). Vedi
foto esempio.
C.T.R.: Carta Tecnica Regionale. Carta topografica ufficiale, basata su
rilievo aerofotogrammetrico, prodotta da una regione italiana allo
scopo di servire come base per interventi sul territorio, molto
dettagliata in scala 1: 10.000 - 1:50.000 - 1: 5000,
georeferenziata su map datum European 1950 oppure (le più
aggiornate) WGS84, può servire come base per la realizzazione di
altre carte quali quelle ad uso escursionistico.
CURVA DI LIVELLO: linea continua su carta topografica che collega idealmente
tutti i punti del terreno posti alla stessa altitudine. E' detta anche
"isoipsa". Muovendosi idealmente su lungo il tracciato di una curva di
livello ci si muove in "piano" senza salire o aumentare di quota,
muovendosi invece perpendicolarmente al tracciato di una curva di
livello si sale o si scende secondo la massima pendenza. Oltre alla
morfologia del terreno ed alla possibilità di individuare
indicativamente la quota del punto in cui ci troviamo, riportandolo
sulla carta, le curve di livello ovviamente danno anche un'idea di
quanto sia ripido il versante: curve di livello fitte indicano che per
salire di quota, di un intervallo in mt. pari all'equidistanza (v.)
topograficamente ci spostiamo poco (se ci muoviamo perpendicolarmente
alle curva stesse, ovvero secondo la massima pendenza), ovvero il
terreno è ripido, mentre curve di livello larghe indicano che
per salire o scendere lo stesso intervallo di quota occorre spostarsi
molto, ovvero il terreno non è ripido. Per altre informazioni si veda la pagina
Fondamenti di topografia su questo stesso sito.
CURVIMETRO: strumento che
consente la misura immediata di distanze non rettilinee sulla carta
geografica, in base alla scala della carta stessa. E' basato su una
rotellina sulla punta del curvimetro viene fatta scorrere sulla carta
lungo la distanza da misurare collegata ad un sistema meccanico
che fornisce la distanza percorsa in funzione della scala della carta
su un quadrante con indice (nei curvimetri meccanici) o su display (nei
curvimetri elettronici). Si veda anche la pagina
Fondamenti di Topografia su questo stesso sito.
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- D -
DAHU': animale mitico
della Valle d'Aosta, simile ad un camoscio o stambecco, che vive
perennemente a mezzacosta e ha le zampe a monte più corte di
quelle a valle. Al Museo delle Alpi, presso il Forte di Bard, è
possibile vedere una ricostruzione a grandezza naturale del Daù.
DAMON (o damont):
letteralmente "di monte", termine spesso associato al nome di un
alpeggio quando questo è quello a quota maggiore di una coppia
di alpeggi con lo stesso nome. In italiano si scrive usa solitamente
l'aggettivo "superiore". Ad esempio Alpe Tournalin Superiore si
può indicare anche come Alpe Tournalin Damon. L'opposto di
"damon" è "desot" (v.).
DECLINAZIONE MAGNETICA: è l'angolo che in un punto forma la
direzione al nord magnetico con la direzione al nord geografico, non ha
molta rilevanza per l'orientamento in montagna su distanze limitate. Essa differisce
spostandosi sulla superficie terrestre, da luogo a luogo.
DENTE: punta aguzza, isolata, che ricorda appunto la forma di un dente
(ad esempio il Dente del Gigante nel massiccio del M. Bianco)
DESARPA: indica
il trasferimento delle mandrie dagli alpeggi ai villaggi
di fondovalle, a fine stagione (fine settembre), un tempo avveniva
esclusivamente a piedi con l'aiuto di tutti i membri della famiglia,
parenti ed amici. Ora, almeno per i tratti di strada carrozzabile,
avviene spesso con l'ausilio di autocarri appositi. Durante la desarpa
è usanza addobbare i capi con corone di fiori (fiori bianchi per
la "regina del latte", rossi per la "regina delle corna", v anche "
reina"), campane
decorate
e, nei villaggi, salutare ed offrire da bere ai pastori che scendono.
La fase di salita agli alpeggi viene invece indicata col termine
"enarpa" (v.). Vedi anche
foto (desarpa 2008 a Challand Saint Anselme).
DESSOUS: (di sotto) in certe zone della Valle d'Aosta (nomi di alpeggi) equivale a desot (v.)
DESSUS: (di sù) in certe zone della Valle d'Aosta (nomi di alpeggi) equivale a damon (v.)
DESOT: letteralmente "di sotto", termine spesso associato al nome di un alpeggio quando questo è quello
a quota inferiore di una coppia di alpeggi con lo stesso nome. In
italiano si scrive usa solitamente l'aggettivo "inferiore". Ad esempio
Alpe Tournalin Inferiore si può indicare anche come Alpe Tournalin
Desot. L'opposto di "desot" è "damon" (v.)
DETRITI: rocce frantumate per effetto dell'erosione e del gelo ed
accumulatasi per effetto della gravità solitamente alla
base di una parete rocciosa. Vedi anche sfasciumi.
DISSIPATORE: piastrina metallica a sei fori, facente parte del Kit da
Ferrata (v.) ove scorre la corda, il cui compito è quello di
rallentarne lo scorrimento in caso di caduta.
DISTANZA TOPOGRAFICA: è la distanza di due punti riportata sulla superficie di riferimento (v.)
DORTOIR (plur. dortoirs):posto
tappa escursionistico, viene definito così dalla Legge
Regione Valle d'Aosta n. 11 del 29 maggio 1996, come "struttura
sommariamente attrezzata, in località anche servita da strade
aperte al pubblico traffico veicolare, atte a consentire il pernotto
per periodi non superiorio a 24 ore a coloro che percorrono itinerari
escursionistici". In realtà il dortoir non è poi
così diverso dal rifugio, salvo il fatto che possa anche essere
raggiunto tramite strade aperte sempre al traffico veicolare ma, a
differenza del rifugio, non vengono preparati i pasti dal personale.
DUVET: indica i capi di abbigliamento (o i sacchiletto) con imbottitura in piuma naturale.
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- E -
EDEMA CEREBRALE: grave patologia d'alta quota (solitamente oltre 3500
mt.) che colpisce l'encefalo, conseguenza estrema del mal di montagna
acuto (v.). Si manifesta con comportamento irrazionale dell'individuo,
cefalea che non scompare con l'uso di analgesici, mancanza di
coordinazione motoria, paralisi di alcuni nervi cranici e visione
doppia. Rimedi sono il ritorno a quote più basse o l'uso di
camera iperbarica portatile. Può portare nei casi estremi al
coma ed alla morte.
EDEMA POLMONARE: grave patologia d'alta quota (da 2000 a 7000 mt.)
conseguenza del mal di montagna acuto (v.), si manifesta con affanno
respiratorio (dispnea) durante lo sforzo fisico e poi a riposo, tosse
secca o accompagnata da una schiuma rosea o emorragica, cianosi, polso
frequente, febbre, crepitii del torace e rantolii respiratori. Viene
curata con la discesa a quote più basse o camera iperbarica
portatile, riposo, protezione dal freddo, inalazione di ossigeno,
farmaci appositi. In assenza di cure può portare al coma.
EDICOLA VOTIVA: piccola costruzione di carattere religioso che serve a
proteggere una statua di Madonna, santi o semplicemente un affresco, a
volte edificata a testimonianza di una grazia ricevuta. Le origini sono
da ricercarsi già nell'usanza di egizi e antichi romani di
edificare strutture a protezione di statue delle loro divinità
al di fuori dei templi veri e propri. Nelle zone delle alpi orientali
viene detta anche "capitello votivo" (ma il termine è riferito
anche ad una semplice croce). Lungo i sentieri delle alpi ne possiamo
trovare diverse che, oltre al significato religioso in se, assumono
comunque la funzione di punti di riferimento (per questo motivo vengono spesso incluse trai waypoint dei
tracciati gps di questo sito). In Valle
d'Ayas un sentiero che denota la presenza di diverse edicole votive
è quello di Mascognaz (v. escursione
Mascognaz-Crest-Fratze).
Un particolare tipo di edicola votiva, delle alpi lombarde, é la
santella (v.). Viene anche chiamata "pilone votivo" (forse il termine
edicola sarebbe più appropriato per una nicchia ricavata nel
muro di una costruzione). Il termine edicola si rifà all'usanza
vigente nell'impero romano di affiggere i "giornali" dell'eopca
(scritti a mano su pergamena) in apposite nicchie ricavate su pareti e
mura affinchè il pubblico potesse leggerli, è ancora
utilizzato per tabelloni o nicchie in cui si affiggono manifesti e
comunicazioni destinati al pubblico.
EHTOUL: termine locale per "stalla" (Ayas).
ENARPA: indica il trasferimento delle mandrie dai villaggi di
fondovalle agli alpeggi per il periodo estivo, solitamente avviene ad
inizio giugno. Un tempo avveniva esclusivamente a piedi, con l'aiuto di
vari membri della famiglia e/o parenti e amici, ultimamente, perlomeno
per i tratti di strada carrozzabile, viene effettuata anche con
autocarri appositi. la discesa delle mandrie a valle viene invece
indicata come "desarpa" (v.)
ENVER: termine valdostano che
indica i versanti delle valli rivolti a nord, ovvero quelli meno
battuti dai raggi solari, soprattutto durante il periodo invernale.
L'opposto è
ANDRET (v.). In italiano potrebbero forse tradursi con "inverso" e "diritto". Esempio di vallone all'enver è il
Vallone di Chasten.
EQUIDISTANZA: intervallo di quota fra due curve di livello (v.) su una
carta topografica (esempio: equidistanza = 100 mt. avremo curve di
livello per 1000-1100-1200-1300 mt., ecc.)
ÉRA: nel rascard (v.) indica il corridoio di accesso alle camere del piano superiore, utilizzato anche come area di trebbiatura.
ERBATICO:
diritto di fare erba o fare pascolare il bestiame su terreno di altrui
proprietà, termine usato soprattutto nel medioevo.
ERITEMA SOLARE: reazione della pelle esposta ai raggi solari senza
gradualità e senza uso di creme di protezione, che può
essere più o meno grave, da un semplice arrossamento ad una vera
scottatura.
ESCURSIONE: percorso a piedi o comunque con mezzi non a motore (esempio: mountain bike), della
durata da alcune ore ad uno o più giorni, che comporta anche il
superamento di dislivelli notevoli. Viene a volte confuso
con il termine trekking (v.)
ESPOSTO/A: aggettivo riferito ad un passaggio, cresta o altro ove vi
è una maggiore sensazione di vuoto, per la presenza di pareti
sottostanti ripide e poco spazio per il passaggio che ovviamente
richiede una maggiore attenzione.
ÈVIAOU: termine locale che indica colui che si occupava dell'irrigazione dei pascoli.
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- F -
FALSOPIANO: termine usato
spesso in ambito escursionistico e nelle guide escursionistiche per
indicare tratti di sentiero che si sviluppano su terreni quasi
pianeggianti ma non davvero pianeggianti, che a volte alternano gobbe e
avvallamenti ma comunque in salita anche se con pendenza
modeste, che contribuiscono a fare riposare un poco le gambe di
chi magari ci è arrivato dopo un tratto molto ripido.
FERRATA (VIA): itinerario perennemente attrezzato con ausili di salita
quali gradini in ferro, corde fisse, ponti tibetani, ponticelli ed
altro. Va affrontato con l'apposito sistema di assicurazione detto "kit
da ferrata". Le vie ferrate non sono ancora molto numerose in Valle
d'Aosta (più comuni in Trentino), ve ne sono a Gressoney e in
Valtournanche, è famosa la via ferrata del
M. Emilius.
Per la sua natura la via ferrata non è assimilabile né
all'escursionismo vero e proprio né all'alpinismo, ma ricade in una
categoria a sé stante.
FLEECE: sinonimo di pile (v.)
FÖHN: vento caldo che scende dalle montagne nella stagione invernale.
FORCELLA: stretta apertura che interrompe una cresta.
FORNELLO: in montagna si utilizzano fornelli da campeggio o appositi per l'alta quota. Si veda la
pagina apposita su questo stesso sito.
FRETË: termine locale che
indica in alpeggio colui che si occupa della lavorazione dei formaggi
(in italiano si traduce come "casaro")
FRIABILE: aggettivo che denota la tendenza di un terreno a sbriciolarsi
e franare sotto l'effetto di agenti atmosferici o del passaggio di
persone, richiede una certa cautela anche per la presenza dei detriti,
spesso costituiti da particelle fini, tipo sabbia, che possono fare
scivolare l'escursionista, soprattutto se indossa calzature non adeguate.
FONTINA: il formaggio
più conosciuto della Valle d'Aosta, il cui nome deriva
dall'Alpeggio di Fontin sopra Quart. Prodotta dal latte intero di
alpeggio, lavorato immediatamente dopo la mungitura, ha ottenuto nel
1966 la qualifica DOP (denominazione di origine protetta). Ogno forma
pesa circa 9 Kg e deve subire un ciclo di maturazione di almeno
100 giorni durante il quale viene regolarmente controllata e salata, in
apposite cantine (un tempo scavate nella roccia o comunque interrate, i
cosiddetti crotin, v.).
FORMAGGIO VALDOSTANO: analogo
alla fontina, in pratica è la fontina che non ha le
caratteristiche ottimali per poter essere marchiata come tale.
FRONTE DEL GHIACCIAIO: è la parte terminale del ghiacciaio, dove l’ablazione non è più compensata
dall’alimentazione. Si ha la fuoriuscita dei materiali detritici e del torrente
glaciale che trasporta il limo derivato dall’azione erosiva .
FROMADZO: termine che in Valle
d'Aosta denota vari tipi di formaggio con caratteristiche comunque
simili alla fontina ma anche abbastanza diversi come contenuto di
grassi, maturazione, qualità del latte, ecc.
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- G -
GAVETTA: set di contenitori in
metallo (in genere alluminio nella sua forma più classica) atti
sia alla preparazione del pasto (uso pentola/padella) che al trasporto
ed alla consumazione dello stesso. La gavetta vera e propria nasce per
uso militare o anche civile (nel qual caso spesso è chiamata
"gamella"), ed ha una forma "a fagiolo" per facilitarne il trasporto
negli stretti zaini tattici militari. Sempre meno usata dagli eserciti,
oggi viene spesso chiamata gavetta (o gavettino se di piccole
dimesioni) l'analogo set da cucina usato nei trekking, denominato
più specificatamente popote (v.). Si veda la pagina
Pentole e simili su questo stesso sito.
GAVETTINO: contenitore in
metallo, in genere alluminio (per quelli militari) più piccolo
della gavetta. Il gavettino vero e proprio è quello di uso
militare, di forma schiacciata (non circolare) per incastrarsi sul
fondo della borraccia o essere trasportato all'interno della gavetta
militare, usato per bere, colazione ed anche come piccola pentola. Oggi
il termine è spesso utilizzato anche per contenitori per cibi in
metallo uso trekking (letteralmente piccole gavette) o anche per
indicare tazze in metallo uso trekking che si incastrano sul fondo
delle borracce (perlopiù a bottiglia e quindi di sezione
circolare) per risparmiare spazio nello zaino. Si vedano le pagine
Pentole e simili e
Tazze e similari su questo stesso sito.
GENDARME: monolito roccioso verticale che si stacca nettamente da una
parete o che si staglia ben visibile su di una cresta. Ad esempio i tre
gendarmi del
Passo dei Tre cappuccini, sulla via normale per il
M. Emilus.
GEOIDE: superficie ideale di riferimento, sulla quale proiettare la
superficie reale terrestre, da sviluppare successivamente in piano
(mediante proiezioni cartografiche) onde realizzare carte geografiche e
topografiche. La superficie del geoide idealmente è
rappresentata dalla superficie del mare in quiete, in assenza di maree
e movimenti, al livello medio del mare, idealmente prolungata al di
sotto delle terre emerse. Poiché la superficie del geoide non
è esprimibile matematicamente con una equazione semplice, si
ricorre come superficie di riferimento ad un ellissoide di rotazione
che approssima il geoide con un minimo errore, i cui parametri
geometrici definiscono il "map datum" (v.). Si veda la
pagina sul GPS su questo stesso sito.
GHIACCIAIO: grande massa di ghiaccio delle regioni montane e polari, adunata negli
avvallamenti, formata dalle nevi sotto l'azione del gelo, scorrente verso il
basso. I ghiacciai occupano circa il 10% delle terre emerse. (v.
foto esempio).
GIACCA DA TREKKING: giacca di
tipo impermeabile, traspirante o no, adatta per uso escursionistico,
fornita di tasche a cerniera, cappuccio, a volte aperture sottoascella
per favorire la ventilazione, eventualmente inserti riflettenti, ecc. Si veda anche
la pagina
Abbigliamento su questo stesso sito.
GIACCA DA ALPINISMO: v. "guscio"
GIAS: sinonimo di alpeggi in
vallate alpine piemontesi di lingua occitana (deriva dalla parola
occitana che significa "giaciglio" per il bestiame), in particolare lo
si trova nelle Valli di Lanzo e sporadicamente in Valle dell'Orco
GORE-TEX:
particolare materiale (membrana) le cui caratteristiche principali sono
impermeabilità (l'acqua non penetra dall'esterno all'interno) e
la traspirabilità (il sudore,sotto forma di vapore acqueo
fuoriesce verso l'esterno). Viene utilizzato per fodere di scarponi,
giacche da alta montagna (v. "guscio"), leggere ed impermeabili, oltre
che
comprimibili in poco spazio. E' una denominazione commerciale, ve ne
sono vari tipi (Gore-Tex Paclite, Gore-Tex Pro Shell, Gore-Tex
Performance Shell, ecc.). Il Gore-Tex deriva dall'industria
aerospaziale (rivestimento di cavi e poi tute EVA).
GPS: Global Position System, è un sistema che consente di
conoscere la propria posizione sul globo terrestre, tramite il segnale
ricevuto per mezzo di una apparecchiatura tascabile o no, da appositi
satelliti. Nato per la navigazione marittima, viene oggi utilizzato
anche per l'escursionismo e le attività outdoor in genere. Si veda la
pagina apposita su questo stesso sito.
GPS CARTOGRAFICO: dispositivo GPS adatto al trekking che consente di
visualizzare mappe digitali memorizzate onde sovrapporre ad esse la traccia del
proprio percorso direttamente sul proprio display. Si veda la
pagina apposita su questo stesso sito.
GRADINO: risalto roccioso. Si indica con lo stesso termine anche un
gradino creato nel ghiaccio (con picozza o altro) onde facilitare la
salita anche sprovvisti di ramponi.
GRADINARE: il creare gradini (v.) nel ghiaccio a mezzo picozza (v.) o altro.
GRADO: misura della pendenza di un pendio, parete, ghiacciaio o altro.
Indica anche il livello di difficoltà di una parete dal punto di
vista dell'arrampicare (v.
Scala dei gradi alpinistici).
GRANGIA: termine di origine fracesi per indicare un complesso agricolo molto articolato (vedi
pagina wikipedia),
in Valle d'Aosta lo si trova a volte per indicare la "Grangia delle
Murasse" a Verres (cascina medioevale ora sede della Comunità
Montana Evancon) ma viene anche usato come sinonimo di alpeggio in
alcune vallate alpine piemontesi (Valsoana, Valle di Ribordone)
GRIGRI: attrezzo usato in arrampicata per le manovre di assicurazione,
che viene agganciato con un moschettone all'imbrago di chi assicura
l'alpinista che sta arrampicando (vedi
foto esempio.)
GRUPPO: insieme di montagne con caratteristiche geomorfologiche similari, individuabili in una ristretta area geografica.
G.T.A.: Grande Traversata delle Alpi, itinerario escursionistico.
GUIDA ALPINA: professionista della montagna, abilitato dal superamento
di un esame apposito, all'accompagnamento di persone lungo itinerari
escursionistici ed alpinistici. La professione di guida alpina è
regolata dalla Legge Quadro 2-1-1989 n° 6 e da leggi regionali. Le
guide alpine sono solitamente riunite in associazioni a carattere
locale (es. Associazione Guide Alpine di Couymayeur) alle quale fare
riferimento.
GUIDA ESCURSIONISTICA: professionista della montagna abilitato dal
superamento di un esame, all'accompagnamento di persone o gruppi di
persone lungo itinerari escursionistici ma non alpinistici. Anche le
guide escursionistiche, come le guide alpine, sono spesso riunite in
associazioni.
GUIDA NATURALISTICA: analoga alla guida escursionistica, è
inerente l'attività in zone di interesse naturalistico, con
particolare attenzione alla flora ed alla fauna.
GUSCIO: particolare tipo di
giacca tecnica da alpinismo e scialpinismo, attillata, traspirante ed
altamente impermeabile, molto costosa, con membrana interna in Gore-Tex
o similare. Può essere a tre strati, due strati o 2,5 strati
(quelle a tre strati sono le più robuste). Si veda anche la
pagina
Abbigliamento su questo stesso sito.
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- H -
HIMALAYANA: dicesi di spedizione (v. anche stile himalayano) quando avviene con grande impiego di uomini, portatori e materiali
HIKING: termine inglese utilizzato spesso come traduzione dell'italiano
escursionismo. In genere però lo si utilizza per indicare
passeggiate non troppo lunghe e pesanti, per le quali si utilizza invece il
termine trekking (v.) che però andrebbe riferito ad escursioni
di più giorni e con dislivelli non troppo elevati. Nell'ambito
della produzione di
scarpe da montagna, il termine hiking indica quelle adatte alle escursioni più facili.
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- I -
IDROREPELLENZA: caratteristica
di tessuti ed indumento di essere impermeabili a pioggia leggera o
neve, viene misurata come colonna d'acqua in millimetri (altezza di un
cilindo d'acqua con
diametro 10 cm che insiste sul tessuto da testare in 24 ore senza che
vi siano infiltrazioni). Sono considerati idrorepellenti i tessuti con
colonna d'acqua tra 400 e 1300 mm. L'idrorepellenza non va confusa
con l'impermeabilità (v.). Si veda anche la pagina
Abbigliamento su questo stesso sito.
I.G.C.: Istituto Geografico Centrale. Le carte escursionistiche IGC
sono molto diffuse e dettagliate ma, attualmente, non più molto
aggiornate.
I.G.M.: Istituto Geografico Militare. Le carte IGM più famose sono le cosiddette "tavolette IGM" in scala 1:25.000 (v.)
IGROMETRO: strumento che consente la misurazione diretta dell'umidità
relativa dell'aria (v.). Può essere analogico (meccanico) od
elettronico (ad esempio integrato in un altimetro elettronico o in una
stazione meteorologica elettronica, v.). Uno dei più famosi igrometri meccanici è quello "a capelli".
IGROGRAFO: igrometro associato ad un meccanismo che consente di
registrare su carta la variazione dell'umidità relativa nel
tempo. Oggi l'igrografo meccanico è sostituito dal suo analogo
elettronico.
IMBRACATURA: attrezzatura fondamentale per l'assicurazione
dell'alpinista in quanto consente di distribuire la trazione della corda
su tutto il corpo, può essere bassa, se coinvolge solo vita e
cosce, o completa, se coinvolge anche le spalle.
IMPERMEABILITA': caratteristica
di un tessuto o capo di abbigliamento di essere impermebabile all'acqua
(pioggia forte), ovvero di non lasciarsi attraversare da essa. Viene
misurata come colonna d'acqua in millimetri (altezza di un cilindo
d'acqua con diametro 10 cm che insiste sul tessuto da testare in 24 ore
senza che vi siano infiltrazioni). Sono considerati impermeabili i
tessuti con colonna d'acqua superiore a 1300 mm.
L'impermeabilità non va confusa con l'idrorepellenza (v.).
L'impermeabilità dei capi si realizza con apposite "membrane"
interne o spalmature di prodotti a base chimica sul capo. Si veda anche
la pagina
Abbigliamento su questo stesso sito.
INCRODATO: da "croda" (v.) indica l'alpinista in parete che non riesce né a salire né a scendere.
INDICE DI CALORE: parametro che fornisce una indicazione sulla
temperatura percepita dal corpo che, all'aumentare dell'umidità
contenuta nell'aria, appare maggiore della temperatura reale,
ultimamente utilizzato da molti giornalisti televisivi di telegiornale nel corso dei
servizi sul clima.. Può essere
determinato in diversi modi, uno dei più noti è l'indice
Humidex H = T + 5 / 9 * (e - 10) dove T = temperatura dell'aria in
°C, e = pressione di vapore dell'aria in HPa (misurata ad esempio
tramite uno psicrometro) oppure calcolata a partire dall'umidità
relativa: e = (6,122 * 10 ^ (7,5 * T / (237,7 + T)) * UR / 100) con T =
temperatura dell'aria in °C e UR = umidità relativa
dell'aria (%). H viene associato alla temperatura, per cui si esprime
in °C, anche se in realtà è una temperatura
"fittizia". Si veda anche
questa pagina.
INTEGRATORI SALINI: preparati solubili in acqua a base di sali
minerali, generalmente forniti in pastiglie o polveri, in confezioni
monodose (bustine e pastiglie) o barattolo, che vengono utilizzati per
reintegrare nell'organismo i sali minerali persi tramite sudorazione
nell'attività fisica e sportiva in genere.
INVERNALE: aggettivo che definisce una escursione o ascensione compiuta
in inverno. In realtà non è mai ben chiaro se il periodo
invernale che deve essere considerato sia quello prettamente
astronomico o quello dettato dalle condizioni ambientali (esempio
presenza di neve anche a primavera, cosa che ad alta quota è la
norma). Nel linguaggio alpinistico è anche abbreviazione di "locale invernale" (v.).
INVERSIONE TERMICA: fenomeno per cui all'aumentare della quota, la
temperatura aumenta anziché diminuire. Può verificarsi in
montagna, in inverno, quando l'aria fredda si accumula sul fondo delle
valli per l'effetto dei venti in quota. Può accadere anche ad
esempio quando la pianura è avvolta da nebbie mentre in
montagna, per l'assenza di nebbia, c'è bel tempo.
INTERSUOLA: è la parte posta tra fodera e suola di uno scarpone
o scarpa da montagna, che conferisce rigidità alla suola stessa.
Si veda la
pagina sulle scarpe su questo stesso sito.
IPOTERMIA: v. assideramento
IPOTONICA: aggettivo che definisce una bevanda, quando il suo contenuto
di sali minerali è inferiore alla concentrazione normale degli
stessi nel sangue. Una bevanda ipotonica viene assimilata velocemente
dall'organismo senza provocare pesantezza di stomaco o problemi di
digestione. Le bevande ipotoniche vengono utilizzate se si prevede
forte sudorazione onde compiere una preidratazione, bevendo circa
300-400 cc di bevanda ipotonica 10-15 minuti prima della partenza e poi
piccoli sorsi ogni 20-30 minuti. Dopo l'arrivo si continua a
reidratarsi con almeno 500 cc di bevanda isotonica (v.) o leggermente
ipertonica (v.).
ISOIPSA: v. "curva di livello".
ISOTONICA: bevanda con una concentrazione di sali minerali uguale alla
concentrazione presente nel sangue, determina una media assimilazione
di liquidi. Non se ne consiglia l'uso durante l'attività fisica.
IPERTONICA: bevanda che possiede una concentrazione di minerali
superiore a quella del sangue, richiede lunghi tempi di assimilazione
da parte dell'organismo. Non va bevuta durante l'attività
fisica. Può appesantire e, in caso di uso prolungato, può
danneggiare i reni.
ITINERARIO CIRCOLARE: itinerario in cui salita e discesa avvengono per sentieri diversi,
con ritorno al punto di partenza per via differente da quella
utilizzata per la salita (v. anche anello)
ITINERARIO INTERVALLIVO: itinerario escursionistico per trekking di
più giorni o escursioni giornaliere che attraversa più
valli in successione. In Valle d'Aosta i numeri che identificano detti itinerari sono
riportati in nero all'interno di rettangolo in nero con interno giallo, e con
numero a partire da 100.
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- J -
JACKET: termine usato nei cataloghi per indicare le moderne giacche a
vento, soprattutto in gore-tex o simili, ovvero quello che ormai
comunemente viene indicato come "guscio" ma anche le giacche soft-shell.
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- K -
KRAMERTHAL: termine di origine germanica che indicava la "Valle dei
Mercanti" ovvero le alte Valle d'Ayas e Valle di Gressoney, ove
nel corso del XII- XIII secolo si sviluppò una grande
attività commerciale in quanto queste zone costituivano il punto
chiave di passaggio delle merci a piedi e a dorso di mulo dalla Pianura
Padana alla Svizzera, ovvero per diversi valichi dalla Valsesia in
Valle di Gressoney e poi dal Colle della Bettaforca sino alla valle
d'Ayas e tramite il
Colle delle Cime Bianche
ed il Monservin (v.) attuale Colle del Teodulo, allora libero dai
ghiacci, sino al Vallese. Lo sviluppo della Kramerthal, ovvero della
"via della Kramerthal" che costituiva il percorso seguito dalle
carovane, fu agevolato essenzialmente dai pochi pedaggi ai quali erano
soggette le merci rispetto al passaggio per altri valichi ed altri
percorsi (quali ad esempio il Colle del Gran San Bernardo e la Via
delle Gallie) e dall'allora clima relativamente mite che rendeva i
valichi più elevati percorribili in estate in assenza di neve.
Con i cambiamenti climatici sorti a partire dal XIV secolo (che
culminarono con la piccola era glaciale nel '600) e conseguente
avanzamento dei ghiacci con la conseguenza dell'impraticabilità
quasi completa dei valichi più elevati (soprattutto del
Monservin) e lo sviluppo contemporaneo del commercio via mare, la via
della Kramerthal cessò di essere utilizzata. Oggi restano ancora
quei sentieri, le tracce dei posti di sosta e la via viene ancora
percorsa da escursionisti che seguono il Grande Sentiero Walser,
percorso che rifacendosi all'antica via della Kramerthal, tocca i
più significativi villaggi walser delle valli.
KIT DA FERRATA: dispositivo di assicurazione appositamente realizzato per la salita di vie ferrate.
KIT PRONTO SOCCORSO: astuccio che contiene i presidi sanitari
essenziali da portare nello zaino durante l'escursione o ascensione. Si
veda la
pagina apposita su questo stesso sito.
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- L -
LACCIOLO: fettuccia di stoffa che avvolge il polso onde evitare di
perdere la picozza o il bastone da trekking (v.) quando si lascia
l'impugnatura.
LAMPADA FRONTALE: sistema di illuminazione autonomo alimentato a
batteria costituito da una lampada alogena o a led montata su supporto
con cinghie elastiche tali da assicurarla al capo dell'escursionista o
alpinista e consentirgli di illuminare il suo campo visivo senza
impegnarlo con le mani. Si veda la
pagina apposita su questo stesso sito.
LIBERA: v. arrampicata libera (salire in "libera")
LIBRO DI VETTA: quaderno o libretto conservato in apposito spazio
o contenitore (cassetta metallica, cassettino nel pilastrino, scatola
di biscotti metallica !) su una cima, onde raccogliere la firma di chi
vi è salito, unitamente ad altre informazioni tra cui la data
dell'ascensione e possibilmente indicazioni sul percorso che possono
servire ad altri salitori, a testimonianza del passaggio degli
escursionisti ed alpinisti . Il libro di vetta solitamente è
"portato" da una sezione CAI o associazione di escursionisti, che ne
cura anche la conservazione quando è completo in tutte le sue
pagine e la sostituzione. E' uso e tradizione firmare il libro di
vetta, oltre che per fornire testimonianza del proprio passaggio anche
nel malaugurato caso qualcuno debba venire a cercare l'escursionista
disperso, per annotare quante persone salgono su quella determinata
cima. E' analogo al libro del rifugio (v.). Al giorno d'oggi, nei siti
di escursionismo/alpinismo, viene indicato anche bonariamente come
"libro di vetta" o "libro del rifugio" il guestbook, ovvero la sezione
del sito, ove i visitatori possono lasciare i propri commenti o
messaggi diretti al webmaster (vedi
Libro di vetta di questo sito).
LIBRO DEL RIFUGIO: analogamente al libro di vetta (v.) è un
quaderno o libricino ove chi visita o pernotta in rifugio appone la
propria firma e la data del proprio passaggio, sia come testimonianza
del passaggio stesso (soprattutto nel caso si debba ricercare un escursionista
disperso), sia come soddisfazione personale dell'esserci stati. Al
giorno d'oggi, nei siti di escursionismo/alpinismo, viene indicato
anche bonariamente come "libro di vetta" o "libro del rifugio" il
guestbook, ovvero la sezione del sito, ove i visitatori possono
lasciare i propri commenti o messaggi diretti al webmaster (vedi
Libro di vetta di questo sito).
LIMITE DELLE NEVI (O DEI GHIACCI): altitudine al di sopra della quale
si ha la persistenza del manto nevoso durante tutto il corso dell'anno.
LOCALE INVERNALE: a volte detto per brevità semplicemente
"invernale" (v.), è il locale del rifugio sempre aperto anche
fuori del periodo (generalmente estivo) in cui è presente il
gestore a garantire servizio alberghetto e ristorazione. In caso di
pernotto in locale invernale ci si trova in pratica in una situazione
simile al pernotto in bivacco (v.), ovvero occorre portarsi saccoletto
(se non sono presenti le coperte), saccolenzuolo, fornello e viveri.
LPD: Low Power Device. Tipo di radio ricestrasmittente che lavora su
frequenze UHf a 443 MHz modulazione FM con portata massima 1-2 Km in
campo aperto. Ai sensi del Codice delle Comunicazioni gli apparati LPd
non necessitano di nessuna autorizzazione per l'utilizzo. Si veda la
pagina
Radio Ricetrasmittenti su questo stesso sito.
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- M -
MAL DI MONTAGNA: patologia d'alta quota che si manifesta inizialmente
con una sensazione di malessere, nausee, mal di testa, a quota
generalmente superiore a 2500 mt. o maggiore a seconda
dell'acclimatamento dell'individuo (v.). Detto anche AMS o "acute
mountain sickness" per gli anglosassoni. Si tratta di una
condizione minacciosa che se non trattata può essere anche
letale, sfociando nell'edema polmonare o cerebrale. I primi sintomi del
mal di montagna comprendono fiacchezza, malessere generico e debolezza,
in particolare durante gli sforzi fisici. Sintomi più severi
sono cefalea, insonnia, battito cardiaco costantemente accelerato,
nausea e talvolta vomito, in particolare nei bambini. Sintomi estremi
comprendono confusione, psicosi, allucinazioni, sintomi derivanti
dall'edema polmonare (fluidi nei polmoni) quali tosse persistente, e
infine raptus, coma e morte. I rimedi variano a seconda della
gravità del fenomeno, dall'assunzione di aspirina (per la forma
più lieve) e discesa immediata a quote più basse sino
all'assunzione di farmaci appositi o trattamento iperbarico nei casi
più forti.
MALGA: termine non utilizzato in Valle d'Aosta, mentre è tipico
del Trentino, equivale all'incirca all'alpeggio, con riferimento alla
presenza di mucche da latte e produzione di formaggi.
MAJON (pron: megiòn): termine locale che indicava la cucina (Ayas)
MOGION (pron. mogiòn):
termine locale che significa "manzo", in senso lato utilizzato anche
per indicare lo .... scapolo o il giovanotto in cerca di moglie.
MAP DATUM: parametri geometrici dell'ellissoide di riferimento,
utilizzato come superficie ideale del globo terrestre sul quale si
proietta la superficie reale per la realizzazione delle carte
geografiche e topografiche. Il map datum più utilizzato a
livello internazionale attualmente è il WGS 1984 (WGS84), ma
esistono ancora carte, specie in Italia, di una certa rilevanza basate
su map datum differenti fra cui ad esempio l'European 1950. Il map
datum utilizzato è solitamente indicato fra le legende della
carta, il ricevitore GPS (v.) deve essere impostato sullo stesso map
datum per avere delle coordinate correte riportabili su quella carta.
Si veda la
pagina sul GPS su questo stesso sito.
MATERASSINO IN NEOPRENE: indicato a volte anche come "nap", è
una striscia avvolgibile di materiale poroso "a cellule chiuse" onde
migliorare l'isolamento termico, spessa 8-10 mm, a volte alluminata sul
lato a contatto col corpo per limitare la dispersione del calore, che
viene utilizzato per dormire su terreno, in tenda, e di facile
trasporto avvolto all'esterno dello zaino legato con le apposite
cinghie. (v.
foto esempio).
MESCOLA: composizione della gomma che utilizzata per realizzare la
suola di una calzatura da montagna. Esistono vari tipi di mescola a
seconda dell'utilizzo previsto per quella scarpa.
METEOROFILO: appassionato di meteorologia (che studia la meteorologia per hobby)
METEOROGRAFO: strumento meccanico che consente di misurare
contemporaneamente temperatura dell'aria, umidità e pressione
atmosferica e registrarne l'andamento del tempo in formagrafica su un
foglio di carta che si svolge su di un rullo. Trova applicazione
nelle capannine meteorologiche (v.) ed in ambito industriale per
controllare le condizioni climatiche di certi ambienti.
METEOROLOGIA: branca della
fisica che si occupa dello studio dei fenomeni atmosferici e delle
previsioni degli eventi meteorologici. Si veda anche Wikipedia
questa pagina.
METEOROLOGO: studioso di meteorologia (v.)
MICROFLEECE: sinonimo di micropile (v.)
MICROPILE: particolare tipo di
pile (v.) lavorato fine, molto morbido, indicato per la confezione dei
capi di abbigliamento per il primo strato caldo. Si veda anche la
pagina
Abbigliamento su questo stesso sito.
MISTO: un terreno che presenta tratti di rocce e tratti di ghiaccio, a
volte sulle rocce è presente neve. Solitamente vengono affrontati con i ramponi
ai piedi.
MONOLITO: elemento roccioso isolato analogo al gendarme (v.), anche se
il termine viene usato per blocchi rocciosi di dimensioni ben
maggiori. Un esempio è il
Flambeua d'Arlaz in Valle d'Ayas (
v. foto).
MONSERVIN: antico termine derivato da Mon Silvius, che indicava in
epoca medioevale l'attuale Colle del Teodulo, valico che pone in
comunicazione l'alta Valtournanche con la Svizzera, allora libero dai
ghiacciai.
MORENA: accumulo di terra particolarmente sabbiosa e sassosa creato
dall'avanzare dei ghiacciai durante le ere glaciali, è un tipo
di terreno friabile che richiede una certa cautela durante l'escursione
(vedi
foto esempio).
MOFFOLE: particolare tipologia di guanto dove ad esclusione del pollice le dita vengono
coperte da un unica protezione e rimangono in contatto tra loro, a differenza
del guanto dove le dita sono protette singolarmente.
MOSCHETTONE: anello apribile con una "levetta", a volte con ghiera di
sicurezza onde prevenire l'apertura accidentale, utilizzato in
alpinismo ed arrampicata, di varie forme e dimensioni (classico il
moschettone "a pera", utilizzato per assicurare l'alpinista) testato e
certificato per resistere alle sollecitazioni dovute al peso della
persona ed alla caduta. Vi sono inoltre
moschettoni più piccoli adatti per l'aggancio di materiali, anche allo zaino, sino a moschettoni portachiavi.
MVTR: Moisture Vapour Transfer
Rate, valore indicativo della traspirabilità di un tessuto o
capo di abbiglianeto, misura quanti grammi di vapore acqueo riescono a
traspirare attraverso 1 mq di tessuto in 24 ore (g/mq/24h). Si veda
anche la pagina
Abbigliamento su questo stesso sito.
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- N -
NAP: vedi "materassino in neoprene".
NEVAIO: accumulo di neve in una valle o piana, che può scomparire o meno durante il corso dell'anno.
NIVOMETRO: strumento atto a misurare in automatico, nelle stazioni
meteo-nivologiche, l'altezza raggiunta dal manto nevoso. In genere
viene utilizzato il nivometro ad ultrasuoni.
NORDIC HIKING: sinonimo di Nordic Walking (v.).
NORDIC WALKER: titolo che compete a chi completa tutti e tre i livelli
del corso di Nordic Walking (v.), ovvero benessere, sportivo, sportivo
avanzato.
NORDIC WALKING: tecnica di camminata con l'ausilio di appositi
bastoncini, nata in Finlandia e derivata dal sistema di allenamento in
estate degli atleti di sci da fondo. Si veda la
pagina apposita su questo stesso sito.
NYLON RIP-STOP: tessuto ultraleggero che garantisce resistenza allo
strappo (rip-stop) grazie alla tramatura rip-stp. Termine commerciale.
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- O -
OFTALMIA: lesione agli occhi dovuta all'eccessivo irraggiamento solare,
soprattutto se ci si espone senza protezione al sole in zone ad alta
quota e su ghiacciaio,. Gli effetti sono: lacrimazione degli occhi,
arrossamento degli occhi, bruciore e dolore degli occhi, cecità
temporanea. Rimedi sono: portare l'infortunato nell'oscurità, applicare
impacchi freschi, collirio, utilizzo di occhiali di protezione sino
alla scomparsa del disturbo.
OMETTO: pilastrino in pietra, generalmente a secco, costruito per
indicare la vetta di una montagna o la via quando il terreno è
tale da non consentire la persistenza di una traccia sicura (ad esempio
terreno molto sassoso, accumuli di frane). L'ometto nasce dall'esigenza
dei pastori di avere punti di riferimento in montagna in caso di
visibilità ridotta e contemporaneamente da quella di liberare i
pascoli dalle pietre. Si veda la
pagina sulla segnaletica su questo stesso sito.
ONDE RADIO: sottoinsieme delle onde elettromagnetiche, che possono
essere generate artificialmente ed utilizzate nelle comunicazioni
radio-televisive. Si veda la pagina
Onde radio e loro propagazione su questo stesso sito.
ORA CRITICA: termine un po'
familiare per indicare il periodo che precede all'incirca il
mezzogiorno o comunque quando solitamente si ha l'abitudine di
pranzare, es. dalle 11 alle 12, quando il corpo ha ormai bruciato per
attività fisica (escursionistica o alpinistica) le riserve di
zuccheri e grassi principali e necessità di una sosta,
alimentazione ed idratazione per recuperare. L'attività
escursionistica in queste fasi richiede una maggiore attenzione e
concentrazione, il fisico comincia a risentire della mancanza di
riserve, prima come forma di vuoto di stomaco, poi a livello cerebrale
con stordimento e leggeri capogiri (dovuti spesso anche alla quota),
è necessario aumentare l'attenzione (il passo diviene meno fermo
e preciso, spesso si ha un calo della forza fisica) ed assumere
zuccheri, fare una sosta, alimentarsi e riposare. Si veda la pagina
Organizzazione di una escursione su questo steso sito.
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- P -
PALESTRA DI ROCCIA (o di arrampicata): parete rocciosa dove sono state
attrezzate e predisposte vie di arrampicata (v.) di differente
difficoltà.
PALA DA NEVE: attrezzo leggero, smontabile, utilizzato per le ricerche
dei sepolti da valanga, spalare neve per creare una "truna" (v.) o in
ogni altra necessità in cui occorra spalare neve durante una
escursione invernale, indispensabile per chi fa attività di
sci-alpinismo o altra attività alpina invernale. Esistono zaini
appositi da scialpinismo che hanno al loro interno uno spazio per
riporre la pala da neve.
PALERIA: insieme di elementi costituenti l'ossatura portante di una
tenda (v.), solitamente in fibra di vetro o alluminio e precollegati da
cavi interni per facilitare il montaggio.
PALON: termine utilizzato in certe zone della Valle d'Aosta per indicare alcune cime di aspetto simile a colline (esempio:
Palon di Resy)
PASSO: valico che consente il passaggio da una valle a quella contigua, punto più basso in cresta (v. anche colle).
PATOIS (pron. patuà o
patué): è la lingua di origine francoprovenzale parlata
in tutta la Valle d'Aosta (con le sue varianti locali da valle a valle
ed anche da comune a comune), con l'eccezione di gran parte della Valle di Gressoney
dove si parla un dialetto di origine tedesca. Il francoprovenzale
è parlato in diverse valli alpine tanto che i valdostani non
hanno problemi a farsi comprendere dagli abitanti della Savoia, alla
quale sono stati legati sino dal medioevo. Comunemente definito
dialetto, il patois è influenzato dai dialetti piemontesi nelle
valli verso il Canavese, più nettamente francofono oltre Aosta.
PEDULA: indica generalmente un tipo di calzatura per attività
escursionistica in montagna, del tipo semirigido o scarpone semirigido
(v.). Si veda la
pagina apposita su questo stesso sito.
PERMAFROST: ghiaccio fossile, indica il ghiaccio contenuto nei meati
del terreno o delle rocce, che difficilmente viene a sciogliersi e
fornisce anche un contributo alla stabilità delle struttura
rocciosa stessa.
PÉYO: termine locale che indicava il soggiorno, ovvero il centro della casa.
PICOZZA: attrezzo indispensabile per attività su ghiacciaio
costituito da un manico su sui sono montati un puntale metallico (nella
parte rivolta verso il terreno, atto a piantare la picozza nella neve)
ed un "manico" metallico dall'altra (dove viene impugnata) del quale si
individuano una parte più lunga e snella, provvista da dentatura
nella zona inferiore (per mordere il ghiaccio) detta "becca" ed una
più corta e larga (per "scavare" e gradinare nella neve) detta
"paletta". Solitamente è presente un lacciolo che viene fatto
passare attorno al polso atto ad impedire che la picozza possa sfuggire
di mano. Esistono picozze apposite per la salita delle cascate di
ghiaccio.
PIETRA OLLARE: nome con cui viene comunemente indicata la
steatite, roccia malleabile, facile da scolpire, in quanto contiene una
elevata percentuale di talco, che ha la caratteristica di mantenere a
lungo il calore e perciò utilizzata nei tempi passati per
produrre pentole e crogioli atti alla cottura dei cibi. La produzione
di manufatti in pietra ollare destinati all'esportazione si era
sviluppata in particolare in alta Valle d'Ayas duranta lo sviluppo
della Kramerthal (v.). Oggi in valle è ancora facile trovare
semilavorati e parti della pietra scartate ed estratte dalle
lavorazioni per produrre pentole e vasi. Oggetti lavorati in pietra
ollare e sculture vengono realizzati oggigiorno ed esposti nelle varie
fiere dell'artigianato che avvengono in valle (fra cui ovviamente la
famosa "Fiera di Sant Orso" il 30 e 31 gennaio di ogni anno ad Aosta).
La pietra ollare è comunque tipica di diverse zone delle Alpi
fra cui la Valmalenco ove le pentole in pietra ollare vengono chiamate
"laveggi".
PILE: tessuto sintetico utilizzato per maglie, giacche, guanti,
berretti, ecc. Fu inventato ad inizio anni '80 dalla ditta americana
Malden Mills ed in seguito imitato da altre (il nome "pile" raggruppa
quindi diversi tipi di tessuto la cui composizione esatta è
spesso un segreto della ditta che lo ha brevettato). La fibra di
partenza è il poliestere alla quale vengono aggiunte altre fibre
sintetiche come poliammide, acrilico, elastane. Il pile ha la
caratteristica di essere soffice, voluminoso, molto caldo, asciuga
velocemente, non deve essere stirato, va lavato a 30° - 40 °C e
non va candeggiato. Il pile non è impermeabile a meno di
trattamenti particolari, può essere più o meno pesante
(più pesante per i capi utilizzati a temperature più
basse) e più o meno traspirante (i capi più leggeri sono
i più traspiranti di solito). La resistenza al vento
dipende anch'essa dai trattamenti al qual il materiale è stato
sottoposto e non dallo spessore. Il pile è comunque
soggetto all'usura (ad esempio lo sfregamento degli spallacci dello
zaino) e alle alte temperature può bruciacchiare (attenzione a
non avvicinarsi troppo ad una stufa accesa).
PILLING: fenomeno per cui su capi di abbigliamento morbidi, con il
passare del tempo e lo sfregamento con altri capi, si formano delle
piccole "palline" del materiale stesso (microfilamenti). Questo
fenomeno, che imbruttisce ed usura i capi di abbigliamento,
è caratteristico dei capi in lana e pile (non trattati per
evitarlo).
PILONE VOTIVO: vedi "edicola votiva".
PIRANOMETRO: strumento presente a volte nelle stazioni meteorologiche
(v.) atto a misurare l'intensità della radiazione solare
diretta. E' costituito da una termopila formata da una giunzione di
manganina costantana posta a contatto con una superficie annerita che
fornisce una tensione proporzionale alla radiazione assorbita. Il tutto
è protetto da due cupole di vetro. E' detto anche SOLARIMETRO.
L'intensità della radiazione solare si esprime in watt / metro
quadro (W/mq).
PISSA: cascata (termine usato in Valsesia).
PLACCA: parete rocciosa liscia e povera di appigli, verticale o comunque molto inclinata.
PLUVIOGRAFO: pluviometro (v.) registratore.
PLUVIOMETRO: strumento che consente di misurare la quantità di
pioggia caduta dopo una precipitazione. E' costituito da un recipiente
cilindrico con fondo piatto, munito di un'asticella graduata in mm (o
di appositi sensori nelle stazioni meteo automatiche), che si riempie
sotto l'azione della pioggia. Un imbuto raccoglie l'acqua ed impedisce
l'evaporazione nelle giornate calde. Per misurare piogge deboli si
utilizza invece un recipiente a cono che amplifica l'effetto di
riempimento. Il pluviometro deve essere installato ad almeno 1,5 mt dal
suolo, in zona libera da ostacoli. Dall'altezza della pioggia caduta
mediante semplici calcoli otterremo la quantità di pioggia in ml/mq (millilitri al metro quadrato).
PMR446: Personal Mobile Radio, apparati radio portatili (palmari) che
operano in UHF nel campo dei 446 MHz modulazione FM. In base al Codice
delle Comunicazioni in Italia (a differenza della quasi totalità
dell'Unione Europea) sono soggetti ad una "dichiarazione di utilizzo" ed
al pagamento di un canone annuo pari a 12 euro (giugno 2010). Si veda
la pagina
Radio Ricetrasmittenti su questo stesso sito.
POLIESTERE: classe di polimeri che contengono il gruppo funzionale
degli esteri. si utilizzano per l'abbigliamento sportivo spesso in
combinazione con altre fibre anche naturali (cotone). Il polipropilene
è un tipo di poliestere. Si veda anche la pagina
Abbigliamento su questo stesso sito.
PONTE RADIO: collegamento via radio con antenne direzionali da una
stazione radio ad un'altra. La trasmissione e la ricezione avvengono
solo fra le stazioni radio e non possono essere ricevute o intercettate
da altri apparati se non trovandosi sulla linea retta che collega
le due stazioni stesse. Il ponte radio si differenza dalla normale
trasmissione radio in quanto avviene solo in una direzione specifica e
non, come la radio, in tutte le direzioni onde coprire una determinata
area. La trasmissione/ricezione in una direzione unica consente di
effettuare collegamenti a lunghe distanze. Si veda la pagina
Radio Ricetrasmittenti su questo stesso sito.
PONTE TIBETANO: ponte rudimentale tipico dell'Himalaya,
costituito da due funi principali a livello della vita, per
sorreggersi, ed una base di tavole di legno, legata ad essa con corde intrecciate, su
cui camminare, il tutto molto oscillante sotto l'azione del vento e del
passaggio delle persone. Si ritrova anche nelle vie ferrate, in una
forma più moderna (cavi in acciaio), con la base a volte
costituita da una sola fune su cui camminare reggendosi in equilibrio
grazie alle altre due.
POPOTE:
batteria da cucina apposita per il trekking, consistente in una
o più pentole in alluminio o acciaio, fornite di accessori, che
viene riposta occupando poco spazio. Talvolta viene chiamato anche
"gavetta" (v.) anche se la vera gavetta è quella militare (o
civile ma di forma analoga, ovvero schiacciata / "a fagiolo"). Si veda
la pagina sulle
Pentole e simili in questo stesso sito.
PORTABASTONCINI: analogo al portapicozza (v.) è un sistema di
cinghiette ai lati dello zaino (presente su alcuni modelli) con una
tasca inferiore in cui infilare le punte, atte ad agganciare i
bastoncini da trekking (v.) ripiegati allo zaino stesso, quando non
vengono utilizzati.
PORTAPICOZZA: sistema disponibile su zaini di tipo alpinistico,
formato da due cinghiette ad anello, una fissa e l'altra apribile, che
consente di fissare la picozza all'esterno dello zaino. La picozza
viene infilata verticale (in posizione vericale con il manico in alto) in quella inferiore,
poi ribaltata col la punta in alto ed il manico in basso, bloccato dalla cinghietta inferiore ed assicurata con la cinghietta
superiore.
PORTASCI: analogo al portabastoncini, è un sistema presente su
zaini indirizzati allo sci-alpinismo che mediante cinghie ai lati dello
zaino consente di legare gli sci allo stesso, per trasportarli quando
non vengono utilizzati.
PSICROMETRO: strumento che consente di determinare il punto di rugiada
(v.) e calcolare indirettamente l'umidità relativa (a differenza
dell'igrometro che permette una lettura diretta, v.). Lo psicrometro
è formato da due termometri, uno a bulbo asciutto e l'altro a
bulbo bagnato, montati su una struttora girevole che consente di farli
ruotare attorno ad un asse verticale situato nel mezzo degli stessi.
Mediante la rotazione dei due termometri o mediante una ventola che
soffia aria si provoca una ventilazione forzata che sollecita
l'evaporazione dell'acqua contenuta nella garza che vavvolge il bulbo
bagnato. L'evaporazione comporta consumo di energia che si traduce in
un raffreddamento del termometro. La lettura della temperatura sul
termometro a bulbo bagnato quando l'evaporazione ha termine rappresenta
il "punto di rugiada". L'umidità relativa dell'aria viene
ricavata, mediante apposite tabelle, dal confronto di questa
temperatura con quella del termometro a bulbo asciutto.
PULPITO: piccolo terrazzo di roccia che interrompe la parete,
più largo di una cengia (v.) che si sviluppa perlopiù in
lunghezza. Viene spesso sfruttato nelle vie ferrate (v.) come zona di
sosta.
PUNTA: sinonimo di vetta, soprattutto nel caso che essa abbia pareti molto scoscese.
PUNTO DI RUGIADA: detto anche punto di brina se la temperatuta è
inferiore a 0°C, è la temperatura dell'aria alla quale
l'umidità relativa (v.) raggiunge 100% e quindi si ha la
condensazione del vapore acqueo contenuto nell'aria stessa. E'
ovviamente funzione della quantità di umidità
contenuta nell'aria e inoltre è sempre inferiore alla
temperatura dell'aria stessa. La temperatura del punto di rugiada viene
determinata con uno psicrometro (v.).
PUNTO DI BRINA: v. punto di rugiada.
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- Q -
QUOTA: valore dell'altitudine di un punto riferita al livello medio del
mare (quota altimetrica). Viene anche utilizzato per indicare una vetta
quando essa non ha un nome definito (es. Quota 1617, nei pressi del
M. Ros, in Valle d'Ayas).
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- R -
RAMPONI: attrezzo in acciaio a più punte che viene assicurato al
di sotto dello scarpone per facilitare la progressione su ghiaccio.
RACCHETTE DA NEVE: attrezzatura di origine antica che consente di
muoversi senza affondare su neve fresca o comunque con scarsa portanza.
Nella versione attuale sono costituite da una base metallica ramponata su sui
appoggiare ed allacciare lo scarpone, centrata ed incernierata su una ampia
superficie di appoggio in metallo o plasticai forma più o meno estesa che
distribuisce il carico sul terreno. Vengono dette anche ciaspole (v.).
Si veda la
pagina apposita su questo stesso sito.
RADAR METEOROLOGICO: particolare tipo di radar utilizzato in
meteorologia per monitorare in tempo reale intensità di pioggia,
vento, presenza di grandine. Il funzionamento si basa sull'effetto di
riflessione di microonde da parte dei corpi condensati (goccie d'acqua
e cristalli di ghiaccio).
RASCARD (o raccard, plr.
rascards): indica
una costruzione tipica della Valle d'Ayas di origine Walser (ma anche di zone della Valle
di Gressoney come il Vallone di S. Grato sopra Issime), costituita da
un piano in pietra ove trovava posto la stalla ed uno al di sopra di questo
interamente in legno e sollevato da esso (anche per una migliore
areazione) da tronchi alla cui sommità veniva posta una pietra
piatta (che vengono comunemente detti "funghi") per impedire la salita
dei roditori, che fungeva da fienile e granaio. Solitamente il fienile
disponeva di un ingresso centrale dal retro (a monte, ove il terreno era più elevato), corridoio
centrale (detto anche éra, area di trebbiatura) e due o quattro
stanzette laterali (tchamb) che costituivano i depositi di cereali
o fieno e stanzette più piccole (tchambrette) ricavate sul
balcone a valle per il deposito delle granaglie. Ai giorni nostri molti
rascard versano in cattive condizioni
ma molti sono stati restaurati e, a volte, pesantemente trasformati (v.
foto, rascard nel Vallone di S. Grato).
Interessanti volumi sulla costruzione dei rascard e sull'architettura
spontanea della Valle d'Aosta sono recensiti nella
Bibliografia - sezione Storia. L'equivalente gressonaro e valsesiano del rascard è lo
stadel
(v.) che si differenzia essenzialmente, oltre che per l'origine del
termine, tedesca anzichè francofona, per la presenza di balconi con rastrelliere in legno su cui
venivano fatti essicare fieno e foraggio al riparo dalla pioggia tipica
del clima umido di quelle valli.
REBLEC: formaggio fresco valdostano ricavato dal latte intero, consumato solitamente entro 12 ore dal momento della produzione.
REINE (plur. REINES):
letteralmente "regine", indicano le mucche più "titolate"
nell'alpeggio, ovvero la "regina delle corna" (la più combattiva
e vivace) e la "regina del latte" (la più produttiva). Durante
la desarpa (v.) vengono agghindate sul capo con decorazioni a
fiori rispettivamente bianchi e rossi.
REINTEGRATORI SALINI: v. integratori salini
REPIT (respiro): rito della
"doppia morte". Usanza presso i popoli Walser che costituiva in una
cerimonia da tenersi presso santuari consacrati mediante la quale un
bimbo morto poco dopo la nascita si credeva resuscitasse giusto il
tempo di venire battezzato. La chiesa dell'epoca sconfessò la
pratica.
REUVAN: nel medioevo erano i guardiani dei ru (v.) che a coppie percorrevano i due lati del canale, nei due sensi, ogni giorno.
RET: resistance to
moisture
vapor trasmission, valore indicativo della resistenza al passaggio di
vapore acqueo, in mq*Pa/W, utilizzato per misurare la
traspirabilità dei tessuti e dei capi di abbigliamento. Valori
indicativi sono:
- RET da 0 a 6: traspirabilità molto buona (estremamente traspirante)
- RET da 6 a 13: traspirabilità buona (molto traspirante)
- RET da 13 a 20: traspirabilità soddisfacente (mediamente traspirante)
- RET da 20
a 30: traspirabilità insoddisfacente (appena traspirante)
Si veda anche la pagina
Abbigliamento su questo stesso sito.
RIFUGIO: costruzione destinata al ricovero di emergenza o al pernotto
di escursionisti ed alpinisti, in origine
molto spartana, oggi a volte simile ad un albergo d'alta quota. Nella
definizione attuale si indica come rifugio una struttura affidata
durante il periodo estivo ad un gestore che si occupa anche della
preparazione dei pasti. I
rifugi solitamente dispongono di un locale invernale che serve da
ricovero nei periodi in cui non è presente il gestore. Nel
secolo scorso il termine per queste strutture era "capanna" (è
rimasto nel nome di alcuni rifugio come la Capanna Margherita o la
Capanna Guglielmina) mentre "rifugio" indicava una struttura non custodita a casetta, in legno (es.
Rif. Bobba) equivalente ad un bivacco (termine allora utilizzato solo per le strutture a semibotte in lamiera come il
Biv. Lateltin o il
Biv. Città di Mariano). In questo
sito
vengono riportate numerose schede di rifugio. Solitamente si parla di
rifugio alpino, anche se è non localizzato sulle Alpi, quando
l'accesso avviene solo a mezzo sentiero, via alpinistica oppure
tramite strade carrozzabili non aperte al normale traffico veicolare
(c.d. strade interpoderali) mentre si parla di rifugio escursionistico
quando l'accesso può avvenire a mezzo strade aperte durante
tutto il corso dell'anno al normale traffico veicolare (D.M. 9-4-1994 e
s.m.i.).
RINVIO: nell'alpinismo è elemento di collegamento fra
l'ancoraggio (che può essere il chiodo, lo spit, un cordino
attorno ad una clessidra, un nut o un friends) e la corda. E'
costituito da una coppia di moscehttoni con una fettuccia che li
collega (vedi
foto esempio).
E buona norma cercare di inserire nell'imbrago un numero pari di rinvi
a destra e sinistra. E' necessario saper inserire la corda nel rinvio
con una sola mano, sia esso rivolto a destra o a sinistra. Ricordarsi
che è buona regola inserire nell'ancoraggio il rinvio rivolto
dalla parte opposta alla quale si vuole proseguire (esempio: se ci si
dirige tendenzialmente a destra, inserire il rinvio nello spit o nel
chiodo con la leva rivolta verso sinistra, perché in caso di
caduta c'è potenziale pericolo che la corda venga trascinata ed
esca dal moschettone).
RIO: sinonimo di torrente, usato in alcune zone della Valsesia, Valli di Lanzo e Valle dell'Orco / Valsoana
RIPSTOP: caratteristica di alcuni tessuti sintetici (nylon ed altri) di
resistere allo strappo grazie ad una fine tramatura interna. Può essere tradotto con "antistrappo".
ROCCE MONTONATE: pareti rocciose levigate dal ghiacciaio, presenti soprattutto nell'area del Parco del Mont Avic (vedi
foto esempio).
ROCCETTE: termine che indica brevi tratti rocciosi (non oltre I°) da
affrontare anche con elementari tecniche di arrampicata, durante una
escursione (solitamente di difficoltà EE).
ROGER BEEP: segnale automatico che nelle radio ricetrasmittenti avvisa
dell'avvenuta fine di una conversazione (sostituisce le parole "passo"
o "cambio"). Si veda anche la pagina sulle
Radio Ricetrasmittenti su questo stesso sito.
ROTTA: termine derivato dalla navigazione marittima che nei sistemi GPS
(v.) indica una successione di waypoint (v.) da seguire in un
determinato ordine per giungere ad una destinazione prefissata. Si veda
la
pagina sul GPS in questo stesso sito.
ROUESA (pronuncia rüesa): antico
termine locale, di origine walser, che significa ghiacciaio, dal quale
è derivato il toponimo Monte Rosa (il fatto che il nome derivi
dal colore che i ghiacciai assumono al tramonto, in realtà,
è una "leggenda urbana").
RU (pronuncia rü):
canale artificiale
scavato per portare l'acqua a scopo irriguo. In Valle D'Aosta esiste
una vasta rete di canali, in gran parte di origine medioevale. In Valle
d'Ayas sono famosi, per il loro sviluppo di diversi kilometri, il Ru
Herbal, il Ru Curtod ed il Ru d'Arlaz. Sono in parte ancora utilizzati.
Lungo i ru si sviluppavano sentieri appositamente relizzati per la
manutenzione, il controllo e la sorveglianza delle acqua, che oggi
costituiscono spesso percorsi ideali per facili escursioni.
RUNE: simboli utilizzati dai popoli nordici come sistema di scrittura,
antecedenti l'uso dei caratteri latini. Venivano utilizzati anche dalle
popolazioni Walser.
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- S -
SAC: Schweizer Alpine Club (Club Alpino
Svizzero)
SACCO: sinonimo di zaino (v.)
SACCOLENZUOLO: sacco formato da un lenzuolo utilizzato per dormire in
bivacco/rifugio ove le coperte siano già fornite. Si veda la
pagina apposita su questo stesso sito.
SACCOLETTO:
sacco imbottito in materiale sintetico con
imbottitura in fibre sintetiche o piuma, per dormire in quota in
rifugio, bivacco o tenda. Originariamente erano realizzati con pelli
animali, con la parte del pelo all'interno (da cui il nome "sacco a
pelo"). Si veda la
pagina apposita su questo stesso sito.
SACCO A PELO: v. saccoletto
SACCO DA BIVACCO: sacco leggero ed impermeabile, non imbottito,
generalmente alluminato all'interno per riflettere il calore del corpo,
utilizzato come ulteriore fodera esterna per il saccoletto, per dormire
all'aperto.
SABOT (plr. sabots):
calzatura
tipica della Valle d'Ayas, interamente il legno simile agli zoccoli
olandesi (il termine zoccolo indica però una calzatura con la
sola parte inferiore in legno e quella superiore in cuoio). Vengono
ancora utilizzati sia per i lavori tradizionali, sia per passeggiare
per le vie dei centri abitati dell'alta Valle d'Ayas. Il sabots viene
realizzato in forme diverse per uomo o donna, può essere
decorato con intagli e colorazioni, spesso viene "cerchiato"
con un filo di ferro per irrobustire la zona più fragile attorno
al collo del piede, spesso tendente ad increparsi, e ai giorni nostri
viene a volte aggiunta una specie di suola in gomma per evitare sia di
scivolare sia che sassolini e sabbia si incastrino nel legno. (vedi
foto, sabots da donna in pioppo, cerchiati e con sottosuola in gomma).
Generalmente per i sabots la misura viene data in base alla lunghezza
in cm (per l'equivalenza fra le taglie di vari stati e la lunghezza in cm vedere la pagina sulle
Scarpe). Per i sabots
viene impiegato legno di pino cembro, larice, pioppo e
salice.
SABOTIER (pron. sabotié): abile artigiano esperto nella creazione dei "sabots" (v.)
SAILLAOU: termine locale che designa colui che in alpeggio si occupava della salatura delle fontine.
SALIGNON: ricotta valdostana aromatizzata con erbe montane o peperoncino, sale e pepe.
SANTELLA: denominazione locale che definisce un tipo di edicola votiva
esistente nella Lombardia orientale. In genere nella santella si trova
posto un affresco raffigurante un santo od una scena di adorazione
della Vergine da parte di santi, non una statua. Le
santelle sono poste in gran parte lungo sentieri molto frequentati o alla
biforcazione di una strada.
SCALA DEI GRADI: sistema di valutazione della difficoltà di una
parete basato sul numero degli appigli e sul tipo di movimento che
occorre per superarla. Si veda la
pagina apposita su questo stesso sito.
SCALA DELLA DIFFICOLTA': sistema di valutazione del
livello di difficoltà di una escursione (scala di
difficoltà escursionistica) o di un'ascensione (scala di
difficoltà alpinistica). Si veda la
pagina apposita su questo stesso sito.
SCARPONE: termine generico per indicare un particolare tipo di
calzatura, molto robusta ed adatto alle attività in montagna (ma
esistono anche scarponi di sicurezza per i lavori edili ed altro).
Esistono scarponi rigidi prettamente da alpinismo (chiamati anche
scarponi veri e propri) e semirigidi adatti ad escursioni e
trekking, più morbidi (detti anche "pedule"). Si veda la
pagina apposita su questo stesso sito.
SCRAMBLE: dispositivo su apparecchiature radioamatoriali che consente
di criptare la trasmissione in modo che possa essere ascoltata solo da
chi ha impostato lo scramble sullo stesso codice, illegale in Italia su
diverse apparecchiature fra cui gli apparati LPD, PMR446 e CB.
SECCHIELLO: attrezzo usato in arrampicata per le manovre di assicurazione, che
viene agganciato con un moschettone all'imbrago di chi assicura
l'alpinista che sta arrampicando (vedi
foto esempio.) Ha funzione analoga al "grigri" (v.)
SECONDO: indica solitamente il "secondo di cordata" ovvero l'alpinista che sale successivamente al capocordata (v.)
SEGNALETICA: per l'escursionista è generalmente standardizzata
ed è costituita da segnali in metallo su palina, segni dipinti
su massi (numeri del sentiero, riportati anche sulle carte
escursionistiche), ometti in pietra ed altri tipi di segnale. Si veda la
pagina sulla segnaletica su questo stesso sito.
SELLA: termine analogo a colle o passo (v.).
SENTIERO: percorso adatto a uomini ed animali, non a mezzi motorizzati, più o meno evidente e/o segnalato. Si veda
questa pagina.
SENTIERO ATTREZZATO: sentiero ove i tratti più difficili o
esposti sono stati resi più sicuri con corde fisse (v.), gradini
metallici, passerelle o altro.
SENTIERO INTERVALLIVO: v. itinerario intervallivo
SENTIERO TRATTORABILE: discutibile neologismo utilizzato nel contesto
della realizzazione di nuove strade in alta montagna, per non
utilizzare appunto la parola strada. Il sentiero trattorabile sarebbe
un sentiero percorso da persone ma anche da mezzi motorizzati, quali
trattori ma anche altro, una strada agricola, per l'appunto.
SERACCO: alterazione geomorfologica della superficie di un ghiacciaio che si presenta a
fronte di salti rocciosi.
SERAS: ricotta valdostana ricavata dal latticino della Fontina, si consuma fresca o affumicata.
SFASCIUMI: zona di rocce rotte, sfasciate appunto, solitamente piccolo
detriti alla base di qualche parete rocciosa, ove la progressione
richiede una particolare cautela ed una elevata fatica (si veda la
pagina sulle
Tipologie di sentiero su questo stesso sito).
SISTEMA CENTESIMALE: sistema di
misura degli angoli utilizzato soprattutto negli strumenti topografici,
suddivide l'angolo giro in 400 gradi centesimali o gradi GON
(400g). Si veda anche la pagina
Fondamenti di Topografia su questo stesso sito.
SISTEMA MILLESIMALE: sistema di
misura degli angoli utilizzato soprattutto in artiglieria e nelle
bussole da rilevamento, suddivide l'angolo giro in 6400 millesimi
(6400°°). 1 millesimo è l'angolo che sottende la
lunghezza di 1 metro alla distanza di 1 Km. Si veda anche la pagina
Fondamenti di Topografia su questo stesso sito.
SISTEMA SESSADECIMALE: sistema
di misura degli angoli che riunisce i vantaggi del sistema centesimale
per i calcoli con la suddivisione tradizionale degli angoli tipica del
sistema sessagesimale. L'angolo giro è suddiviso in 360 gradi
(360°), le frazioni di grado si misurano in decimali, centesimi,
millesimi e decimillesimi. Si veda anche la pagina
Fondamenti di Topografia su questo stesso sito.
SISTEMA SESSAGESIMALE: il
sistema più tradizionale di misura degli angoli, l'angolo giro
è suddiviso in 360 gradi (360°), ogni grado è
suddiviso in 60 primi (60'), ogni primo in 60 secondi (60"). Si veda
anche la pagina
Fondamenti di Topografia su questo stesso sito.
SOFT-SHELL: particolare tipo di
capo di abbigliamento tecnico (giacca, gilet o pantaloni) per uso sportivo, antivento ed idrorepellente,
molto indicato per attività su neve, ad alta quota o nelle mezze
stagioni. E' un capo specialistico "a membrana" adatto a fare da
"strato termico" nella successione di strati a protezione del corpo. Per maggiori informazioni si
veda la pagina
Abbigliamento su questo stesso sito.
SOLARIMETRO: v. piranometro.
SQUELCH: negli apparati radio ricetrasmittenti è circuito che
in assenza di segnale inibisce la ricezione per limitare il fruscio di
fondo e si disattiva non appena arriva un segnale in ricezione, ma
regolandolo serve anche a limitare l'interferenza di altre trasmissioni
più deboli sullo stesso canale. Si veda anche la pagina sulle
Radio Ricetrasmittenti su questo stesso sito.
STADERA:
bilancia ancora oggi utilizzata presso le popolazioni montane
(in particolare per la pesatura delle forme di formaggio) costituita da
un braccio che viene tenuto orizzontale, sospeso ad un gancio (appeso
ad una struttura fissa o
sostenuto con la mano), il piatto dove viene postato l'oggetto da
pesare (agganciato ad esso con delle catenelle) ed un peso scorrevole
lungo l'asta graduata dall'altro che viene posizionato in modo da
equilibrare il peso dell'oggetto da pesare (un indice posto al di sopra
del fulcro di rotazione rimane verticale quando i due momenti rispetto
esso si equivalgono). L'asta è graduata da due lati ed
esistono due ganci di sospensione e due punti attorno ai quali le parti
della bilacia ruotano, posizionati in modo da dare due bracci di leva
diversi), il peso è ribaltabile per usarlo con entrambe le scale.
In questo modo si ottengono due scale diverse con peso massimo
misurabile differente. Si veda
questa immagine (vista della stadera eparticolare dei ganci di sospensione e del contrappeso).
SOCCORSO ALPINO E SPELEOLOGICO: organizzazione di soccorso in montagna,
creata su base volontaria nel 1954 dal Club Alpino Italiano (v. anche C.N.S.A.S.)
SODZË: termine locale che
indica nell'alpeggio, colui occupato del controllo e del rivoltare le
fontine ad intervalli regolari, durante la stagionatura nel crotin
(v.). Si affianca al Saillou (v.)
SPARTIACQUE: linea che divide due bacini idrografici contigui, in genere costituita da una serie di creste e vette.
STADEL:
costruzione tipica
della Valle di Gressoney, simile al rascard della Valle d'Ayas: era il
fienile in legno, posto al di sopra della casa/stalla in pietra. Si
differenzia essenzialmente dal rascard per i grandi balconi muniti di
rastrelliere su cui venivano posati fieno e granagli per l'essicazione,
al riparo dalle piogge (il clima della Valle di Gressoney, come quello
della Valsesia, è più piovoso che quello di altre valli
valdostane).
Vedi foto - stadel a Pedemonte, in Valsesia.
STAZIONE METEOROLOGICA: insieme di strumenti analogici o digitali che
forniscono informazioni sulle caratteristiche dell'atmosfera allo scopo
di permettere la previsione delle variazioni del tempo e di redigere statistiche
sull'andamento dei fenomeni metereologici della zona. Una stazione meteo comprende
generalmente termometro, igrometro, barometro, pluviometro e anemometro
oltre a strumenti
particolari a seconda dei dati che si intendono rilevare
(piranomometro, rilevatore di radiazione UV, ecc.). Un tempo costituita
dalla capannina meteorologica (v.) oggi la stazione meteo è di
tipo automatico, il cui
resoconto può essere consultabile direttamente su consolle
o trasmesso via
internet su appositi siti web onde divenga accessibile a tutti. Si
veda la
pagina apposita su questo stesso sito.
STILE ALPINO: impostazione della spedizione con ridotto numero di
uomini e materiali, lo stretto indispensabile che viene trasportato
dagli alpinisti, senza portatori e senza corde fisse.
STILE HIMALAYANO: dicesi di spedizione quando avviene con grande
impiego di uomini, portatori e materiali. Se riferito al modo di
progressione si intende mediante l'apposizione di più campi
(campo base, campi alti, v.) e salite successive per l'apposizione e la
preparazione di corde fisse che andranno poi utilizzate, oltre che per
stabilire campi più alti, per l'attacco finale alla vetta
STRADA PODERALE / INTERPODERALE:
strada sterrata o anche asfaltata, a
volte a tratti, in alta montagna a servizio dei pascoli e degli
alpeggi destinata al solo traffico di tipo agricolo (o comunque di
mezzi dei proprietari dei fondi che serve) e forestale, oltre
all'eventaule passaggio di mezzi di sicurezza, antincendio e soccorso,
altri eccezionalmente autorizzati. Il transito in Valle d'Aosta
è regolato dalla Legge regionale n° 17/85, l'autorizzazione
viene rilasciata dal comune dopo relativa richiesta motivata.
Il Corpo
Forestale o di Polizia Municipale può infliggere contravvenzione
a chi percorre le strade poderali senza avere regolare permesso che
deve essere esposto all'interno della vettura ben visibile. Lo
sviluppo delle strade poderali in Valle d'Aosta è enorme, quasi
a non voler dimenticare nessuno dei migliaia di alpeggi esistenti,
anche quando questi vengono quasi mai utilizzati, moltre tratte sono
asfaltate o lastricate in pietra. Spesso costituisce
anche l'itinerario di molte escursioni in quanto il sentiero si
confonde con essa, quando non è sopravvissuta la traccia del
sentiero originale.
STRAPIOMBO: si ha quando una parete forma un angolo retto con la sua
base (parete strapiombante), ma viene utilizzato anche quando ci si
trova su una cresta che dall'altro lato mostra pareti verticali (si
veda ad esempio la Cresta del diavolo sul percorso per la
Becca Trecare).
SUPERFICIE DI RIFERIMENTO: in cartografia è la superficie che
rappresenta la forma della terra sulla quale viene proiettata la
superficie reale terrestre, onde ricavare carte geografiche e
topografiche. V. anche geoide. Si veda la
pagina sul GPS su questo stesso sito.
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- T -
TAVOLETTA: carta I.G.M. di forma quadrata circa cm. 40x40, con a
margine legenda, pubblicata in varie edizioni ed in scala 1:25.000, di difficile reperibilità
attualmente. Dispone di reticolo UTM (v.). (v.
foto esempio).
TCHAMBRA (pron.
ciàmbra): termine locale che significa camera, stanza (Ayas). Nel
rascard indica anche le camere della parte in legno utilizzate come
fienile o deposito dei covoni.
TCHAMBRETTA (pron. ciàmbretta):cameretta,
diminutivo di "tchambra" (v.) (Ayas). Nei rascards, o meglio nella
parte in legno della costruzione, indicava anche le
stanzette, costruite a sbalzo ovvero sul balcone verso valle,
utilizzate come deposito delle granaglie,
TENDA: in attività di montagna si utilizzano tende solitamente di
forma a tunnel, igloo o geotedica, da due-tre posti. Tende di
dimensioni maggiori comportano difficoltà di trasporto nello
zaino e solitamente vengono utilizzate per i campi base (v.). L'uso
della tenda in montagna, fuori da aree destinate a campeggio,
solitamente è regolato da normative regionali, in Valle d'Aosta
è possibile il solo pernotto (montare la tenda alla sera e
levarla al mattino ) e a quote maggiori o uguali a 2500 mt., non in
vicinanza di rifugi. Nell'ambito di Parco Nazionale o Regionale occorre
riferirsi al regolamento del parco stesso. Si veda la
pagina apposita su questo steso sito.
TENDINA: tenda da trekking/alpinismo di piccole dimensioni, due - tre persone. Si veda la
pagina apposita su questo steso sito.
TERMOSALDATURA: è un sistema per sigillare le cuciture, onde
evitare che l'acqua possa penetrare all'interno del capo attraverso i
piccoli fori delle cuciture stesse. Consiste nell'applicazione a caldo
di un nastro adesivo sigillante (in genere si legge "cuciture nastrate e termosaldate"). Si veda anche la pagina
Abbigliamento su questo stesso sito.
T.D.C.: Tour de Combin, itinerario escursionistico attorno al Gran
Combin (trekking di più giorni). Il segnale che lo identifica
è la sigla TDC in nero all'interno di un rombo nero con
interno giallo.
TITSCH: lingua di origine Walser (v.) tipica della zona di Gressoney.
T.M.B.: Tour du Mont Blanc, itinerario escursionistico attorno al M.
Bianco (trekking di più giorni). Il segnale che lo identifica
è la sigla TMB in nero all'interno di un rombo nero con
interno giallo.
T.M.R.: Tour du Monte Rose, itinerario escursionistico attorno al M.
Rosa (trekking di più giorni). Il segnale che lo identifica
è la sigla TMR in nero all'interno di un rombo nero con
interno giallo.
TRACCIA: indica il solco sulla neve lasciato dal passaggio di
scialpinisti, alpinisti o escursionisti. Nei sistemi GPS indica la
successione di punti rilevati dal dispositivo stesso durante gli
spostamenti dell'operatore e memorizzati onde riportare il percorso
fatto sulla carta (a mezzo personal computer) oppure per poterlo
ripercorrere a ritroso, in mancanza di altri riferimenti visivi. Si
veda la
pagina sul GPS in questo stesso sito.
TRACKBACK: funzione dei dispositivi GPS che consente di percorrere a ritroso una traccia (v.) memorizzata. Si
veda la
pagina sul GPS in questo stesso sito.
TRAMAIL:
è l'alpeggio più elevato (termine utilizzato in
Valle d'Ayas), indicato a volte come alpeggio superiore (Alpe
Merendiù Sup. = Tramail de Merendiù). La parola deriva
dall'abitudine di portare le mandrie prima negli alpeggi più
bassi per un po' di tempo e poi trasferirle in quello più
elevato nel periodo
centrale dell'estate, in modo che il pascolo più a valle,
già utilizzato, avesse il tempo di riprendersi. L'erba nei
pascoli alti era utilizzabile solo nei mesi di luglio e agosto,
poichè tarda a crescere. Prima di scendere a valle a settembre
(desarpa, v.), ormai sfruttato il pascolo ad alta quota, il bestiame
veniva nuovamente a soggiornare nei pascoli bassi (dove l'erba intanto
era ricresciuta). In questo modo si sfruttavano praticamente tre
periodi di pascolo diversivìficati, dando tempo all'erba di
ricrescere, nel periodo degli alpeggi (giugno-settembre). In altre zone
della Valle d'Aosta, viene usato il termine Tza (v.) al posto di
Tramail.
TRASFORMAZIONE DI COORDINATE:
operazione di calcolo che consente di ricavare le coordinate di un
punto in un determinato sistema di riferimento o map datum partendo
dalle coordinate note dello stesso in un altro sistema o map datum. Si
veda anche la pagina
Fondamenti di topografia su questo stesso sito.
TRASPIRABILITA': (in
inglese breathability) capacità dei tessuti e degli indumenti di
trasmettere all'esterno il vapore acqueo prodotto dal corpo umano
durante lo sforzo fisico. Per attività sportive sono sempre
consigliati indumenti traspiranti. La traspirabilità si valuta
secondo gli indici RET (v.) o MVTR (v.). Si veda anche la pagina
Abbigliamento su questo stesso sito.
TRASPONDER: dispositivo che permette consente di modificare la
frequenza di una trasmissione radio (in entrata) in un'altra (in
uscita).
TREKKING: termine che indica un tipo di escursione (originariamente in
luoghi esotici, tipo Nepal o Perù), a piedi o con mezzi non
meccanici della durata di più giorni superando
dislivelli contenuti o comunque non notevoli. A differenza
dell'escursione (v.) lo sforzo complessivo viene diluito in un
periodo temporale più lungo. Nell'ambito della produzione di
scarpe
per attività in montagna viene usato per indicare la quelle
adatte per escursioni impegnative ma non ancora a livello
già alpinistico.
TRIANGOLAZIONE: tecnica che
permette di determinare la propia posizione sul terreno mediante il
rilievo dell'azimut di due punti noti, visibili e presenti sulla
carta. Si veda anche la pagina
Uso della bussola - Navigazione ed operazioni avanzate su questo stesso sito.
TÖITSCHU: lingua di origine Walser (v.) tipica della zona di Issime (Valle di Gressoney), simile al tedesco medioevale.
TORBIERA: bacino umido, residuo di un lago che progressivamente
è andato colmandosi di terra e detriti trasportati
dall'immissario, ove con il passare degli anni, i residui vegetali
diventeranno lentamente carbone da torba. E' presente in alcune zone
del Parco del M. Avic (v.
foto esempio).
TRUNA: ricovero di fortuna realizzato scavando una buca, o una "grotta", nella neve.
TZA: indica l'alpeggio più elevato (termine usato in alcune
valli valdostane come la Vallpelline e la Valtournanche), ad esempio
Tza Fontaney nella Valle di Saint Barthelemy indica l'alpeggio
superiore mentre quello inferiore è semplicemente Alpe Fontaney.
Equivale al termine "tramail" utilizzato in Valle d'Ayas (v.)
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- U -
UIAA: Unione Internazionale Associazione Alpinismo
UIAGM: Unione Internazionale Associazioni Guide di Montagna
UMIDITA' ASSOLUTA: dell'aria, è la massa di vapore acqueo
contenuta in 1 metro cubo di aria. Si esprime in Kg / mc.
L'umidità assoluta varia in funzione della temperatura dell'aria
e della pressione.
UMIDITA' RELATIVA: dell'aria, in valore percentuale, esprime il
rapporto fra la quantità di vapore acqueo presente
nell'aria e la quantità massima che l'aria (in
quelle condizioni di pressione e temperatura) potrebbe contenere
(saturazione). Es: Ur = 50 % significa che nell'aria è
presente una quantità di vapore acqueo pari al 50 % di quello
che ci sarebbe se l'aria fosse satura (indicativamente Ur sotto 60 % significano aria
secca, Ur sopra 60% significano aria umida).
L'umidità relativa
è misurabile direttamente mediante un igrometro (v.) o
determinabile mediante uno psicrometro (v.) che consente anche la
misura della temperatura del punto di rugiada (v.) ovvero la
temperatura alla quale avviene la condensazione del vapore acqueo.
U.T.M: Universale Trasversa di Mercatore, sistema di proiezione
cartografica basata sulla proiezione Trasversa di Mercatore, che suddivide il
globo terrestre in 60 fusi, intervallati ciascuno di 6°. Ogni fuso
è individuato con numeri arabi. Si individuano inoltre fasce
parallele all'equatore, aventi una differenza di 8° a partire
dall'equatore fino a 80° N e 80° S. L'intersezione di due fusi
e due fasce individua una zona della superficie terrestre. Ogni zona
della terra viene inoltre suddivisa in quadrati di 100 km di
lato, le tavolette IGM, (v.), costituiscono ciascuna 1/4 di questi
quadrati. Mediante il reticolo U.T.M., basato su coordinate metriche
(coordinate UTM) è possibile determinare le coordinate UTM
stesse di un punto semplicemente misurando le distanze dello
stesso sulla carta dalle linee del reticolo più vicine. Le carte
escursionistiche più recenti, come le carte IGM, riportano il
reticolo UTM basato sul Map Datum WGS84. Si veda la pagina
Fondamenti di Topografia su questo stesso sito.
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- V -
VALANGA: grossa massa nevosa in movimento per perdita di stabilità dovuta a varie cause.
VALLONE: a dispetto del nome, valle minore ma di dimensioni maggiori di
una valletta o di un valloncello, che si apre nei fianchi di una valle
di una certa rilevanza (esempio:
Vallone delle Cime Bianche in Valle d'Ayas).
VARIANTE (di percorso): itinerario secondario o comunque differente
rispetto a quello originale, termine utilizzato soprattutto nella
descrizione delle escursioni.
VEGETATO: tipologia di pattern
mimetico adottato dalle Forze Armate Italiane a partire dal 2004 in sostituzione del precedente "woodland" (v.) per le
uniformi di servizio e combattimento e vestiario annesso (vedi
foto esempiodi
SCBT vegetata italiana). Ne esistono varie versioni con diverse
tonalità (più verde la prima, più marrone le
successive) ed anche una
variante invernale che richiama le sfumature di ghiaccio e neve.
Attualmente (2017) le FFAA italiane sono le sole ad utilizzare questo
mimetismo che si è rivelato ottimo soprattutto in ambienti
operativi semidesertici più che in quelli europei (missioni
all'estero).
VERDE NATO: tipica colorazione
"verde oliva" utilizzata a scopo mimetico nelle uniformi delle Forza
Armate Italiane sino al 1992-94 quando fu sotituito dal pattern
mimetico "woodland" (v.), è un colore mimetico adatto agli
ambienti boschivi europei in genere, molto utilizzato per copo caccia,
pesca, foto naturalistiche (vedi
foto di esempio, il berretto a sinistra ha colorazione "verde Nato" o "verde oliva").
VERSANTE: uno dei lati della montagna, identificato generalmente con il
punto cardinale verso il quale è rivolto (es. versante nord)
VIA DI ARRAMPICATA: successione di appigli ed appoggi che consentono la
salita di una parete rocciosa. Le vie dedicate all'arrampicata sportiva
sono generalmente individuate da un nome apposto da chi le ha
attrezzate o individuate e distinte in base al grado di
difficoltà alpinistica (v.)
VIA FERRATA: v. ferrata
VIA NORMALE: indica il percorso più frequentato e, solitamente, più semplice di accesso ad una vetta.
VIBRAM: marchio commerciale che identifica il tipo di suola di scarpe e
scarponi da montagna, creato nel 1936 da Vitale Bramani e realizzato
tramite prodotti Pirelli. Al giorno d'oggi esistono più di
quaranta mescole diverse utilizzate per realizzare suole Vibram.
Essendo un marchio commerciale non è quindi corretto dire "suola
IN Vibram" (non indica un materiale) ma si dovrebbe dire "suola Vibram"
o "suola tipo Vibram" (quando il produttore è un'altra ditta).
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- W -
WALSER: popolazione di origine germanica (alemanni) prima e poi
svizzera (del vallese), adatta alla vita perenne ad alta quota, che nel
corso del XII-XIII, complice l'allora clima mite ed i valichi liberi
dai ghiacci, secolo iniziò una migrazione nelle zone a sud dello
spartiacque alpino, insediandosi in particolare nell'alta Valle d'Ayas,
nella Valle di Gressoney, nell'alta Valsesia e nella zona di Macugnaga,
mescolandosi in parte con le popolazioni locali. I Walser furono
chiamati dai feudatari della zona, onde colonizzare e rendere abitabili
e coltivabili aree di alta montagna e realizzarono vari villaggi a
quote elevate, abitati durante tutto il corso dell'anno, che ancora
oggi conservano le loro caratteristiche peculiari, quali
Resy,
Cuneaz,
Mascognaz,
Fiery in Valle d'Ayas ma anche
Gettaz des Allemand
molto più sud, nella Valle di Champdepraz, influenzando lingua
e cultura locali. L'avvento dei Walser è legato anche allo
sviluppo della Kramerthal (v.). L'alta Valle d'Ayas ancor oggi conserva
la denominazione di Canton des Allemands. Per alcuni testi sui Walser e sulle costruzioni legate all'architettura Walser vedere
Bibliografia e Cartografia, in particolare alla pagine
Storia, cultura ed altro.
WAYPOINT: punto topografico, solitamente un riferimento importante per
la navigazione, memorizzato in un ricevitore GPS, rilevandolo sul
terreno od immettendo le coordinate o inserendolo a mezzo computer da
una carta topografica calibrata. Si veda la
pagina sul GPS su questo stesso sito.
WINDSTOPPER: è una denominazione commerciale, indica un
particolare tipo di tessuto che trattiene il vento e lascia traspirare
il sudore del corpo (utilizzato essenzialmente per giacche e giubbotti
o pantaloni).
WINDCHILL: effetto per cui la temperatura apparente percepita dal
nostro corpo in seguito al raffreddamento dovuto vento è
inferiore a quella reale. Il fenomeno è analogo alla percezione
di calore all'aumentare dell'umidità presente nell'aria (in
questo caso il la temperatura percepita dal corpo è maggiore di
quello reale). Il Wind Chill Factor può essere calcolato con la
formula di P. Siple. (1948): Potere refrigerante H (Kcal/h/mq) = (9,0 +
10,9 * radq (v) - v) * (33-t) dove v = velocità vento in
m/s, t = temperatura dell'aria in °C, radq = radice quadrata.
Indicativamente per H possiamo avere valori di 50 (molto caldo), 100
(caldo), 200 (gradevole), 400 (fresco), 800 (freddo), 1000 (molto
freddo), 1400 (i tessuti esposti gelano), 2000 (gelo nei tessuti in 60
sec.), 2500 (intollerabile). Si veda anche
questa pagina.
WOODLAND: tipologia di pattern
mimetico utilizzato dall'esercito americano negli anni '80 e poi
adottato per le uniformi di servizio e combattimento dalle Forze Armate
Italiane dal 1992 al 2004 circa quando fu sostituito dal "vegetato"
(v.). E' particolarmente adatto ad ambienti boschivi scuri come pinete
o macchie molto fitte (vedi
foto esempio
il berretto con colorazione woodland è quello al centro). Viene
ripreso da molti capi di abbigliamento mimetico per uso
civile/caccia/pesca/abiti lavoro.
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- X -
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- Y -
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- Z -
ZAINO: sacca adatta al trasporto di materiali, munita di spallacci atti a sostenerla sulle spalle dell'individuo. Si veda la
pagina apposita su questo stesso sito.
ZERO TERMICO: indica la quota al di sopra della quale la temperatura
non sale mai oltre 0° Celsius nell'arco delle 24 ore (viene
indicata, giorno per giorno, nei bollettini meteo, ad esempio: zero
termico a 3200 mt. significa che al di sopra di 3200 mt. la temperatura
quel giorno non sale al di sopra di 0° C)
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