Personalmente ritengo le borracce a bottiglia, come
quelle in foto, essere le più comode poiché si sistemano
agevolmente nelle tasche laterali dello zaino. Solitamente é
bene averne una da almeno 0,75 o 1 lt. (le capacità di quelle a
bottiglia sono generalmente 1,5 litri - 1,0 litri - 0,75 litri - 0,60
litri - 0,35 o 0, 30 litri a seconda delle ditte produttrici). La
borraccia da 0,35 - 0,30 non serve a
molto a meno che vogliate avere una piccola quantità di the
freddo o di vino, può essere utile se inserita nel marsupio con
tasca apposita che utilizza chi fa running/corsa in montagna o
nel portaborraccia della mountain bike (in questi casi una da 0,60 è comunque
consigliabile). Le borracce a bottiglia hanno un tappo a vite che
permette
anche di trattenere il gas di bevande gassate (comunque sconsigliate in
montagna) adatte ad essere contenute nello zaino e a sopportare gli
scossoni della camminata o semisferico in plastica, apribile sono col
pollice stesso della mano che impugna la borraccia, più
utilizzate dai ciclisti ed utenti di mountain bike che spesso bevono
senza fermarsi e possono tenere l'altra mano sul manubrio. Esistono
inoltre borracce con chiusura a vite o "a macchinetta", a bottiglia
squadrata o anche del tipo delle classiche borracce ad uso militare, con tappo a vite.
Per le borracce inoltre esistono vari tipi di custodie
termiche che permettono di conservare la bevanda al fresco per quasi
una giornata o di impedire che geli in inverno o su ghiacciaio e che la
trasformano in un (quasi) thermos per le bevande calde. In alcuni zaini
da
trekking si può trovare una delle due tasche laterali già
munita di imbottitura propria per l'isolamento termico della borraccia.
Preferite per le escursioni borracce in vetroresina e non quelle
in plastica da
pic-nic.
Borraccia da 0,75 lt con custodia termica e custodia termica con borraccia da 1 lt all'interno
Quando c'è il timore di non trovare acqua lungo il percorso,
cosa probabile in certe zone durante le estati calde degli ultimi anni,
personalmente ne porto due, quella da 0,75 nella tasca esterna dello
zaino per l'uso immediato e quella da 1 lt. all'interno dello zaino,
come riserva, nella custodia termica. Consiglio sempre di partire con
almeno una borraccia piena già da casa, onde evitare di fare
tutta l'escursione (o parte di essa) senza neppure un sorso d'acqua,
cosa che succede spesso quando si fa affidamento su fontane e sorgenti
alla partenza o lungo il percorso che poi si rivelano in secca.
Particolare di tappi per borraccia
Faccio una piccola annotazione sui tappi delle borracce a bottiglia: ho
notato che alcuni hanno la filettatura continua mentre altri ce l'hanno
discontinua, ovvero interrotta. Purtroppo questo secondo tipo di
filettatura può creare problemi perchè richiede una maggiore
attenzione durante l'avvitamento: spesso capita cheil tappo si
avvita anche se non perfettamente verticale con il risultato di avere
perdite d'acqua durante la marcia e trovarsi le tasche dello zaino
bagnate. Meglio quindi preferire le borracce con il tappo a filettatura
continua che richiede meno attenzione durante la chiusura. Nella foto
sopra, il tappo di sinistra ha filettatura discontinua, quello di
destra ha filettatura continua.
Un esempio di camel-bag (per la foto di dettaglio
del foro di uscita del tubicino dallo zaino vedere la pagina
Zaino)
Un tipo particolare di borraccia è il camel-bag (il nome ne
suggerisce già le caratteristiche. Si tratta di una sacca piatta
in plastica (generalmente trasparente per poterne verificare il livello
di riempimento) che si inserisce in una tasca interna controschiena di
zaini predisposti
al suo utilizzo, è presente in genere negli zaini per alpinismo o arrampicata.
Mediante un tubicino flessibile, che
fuoriesce dallo zaino da una
apposita asola, si può bere senza dover togliere lo zaino, mantenedo le mani disponibili per la presa
in parete. I camel-bag vengono solitamente venduti come accessorio a
parte, nel momento dell'acquisto occorre verificarne la
compatibilità con il proprio zaino. Esistono anche in commercio
degli accessori che "trasformano" una borraccia in camel-bag,
costituiti da una cannuccia flessibile come quella del camel-bag in
foto montata su un tappo da avvitare al posto della borraccia.
E' possibile trovare in commercio anche diversi tipi di "borracce"
sportive in plastica, utilizzate perlopiù per running,
mountainbike, cicloturismo e tempo libero. Ve ne sono di vari tipi, in
genere hanno capacità 0,5-0,6 litri e tappo a pressione (da
sollevare per bere) analogo a quello delle bottiglie di plastica
richiudibili (anche queste utilizzate perlopiù per the o bevande
sportive). Sono adatte a passeggiate brevi anche perchè
l'acqua, se permane troppo a lungo nelle borracce in plastica, tende a
prendere il sapore di quest'ultima, specie quando sono nuove, e
ovviamente meno robuste delle borracce da escursionismo/alpinismo. Su
questi contenitori dovrebbe essere sempre presente la dicitura "per
alimenti". Possono essere di tipo termico (vedi
immagine seguente) o non termico (una semplice "bottiglia" in plastica). Ve ne sono anche in alluminio.
Borraccia termica per uso ciclistico e tempo libero (intera e smontata nei suoi componenti)
Nella foto vediamo una borraccia in
plastica di tipo termico, adatta all'uso nel portaborraccia
montato sulla bicicletta, capacità 0,5 litri. E' costituita da
una parte esterna in plastica foderata con uno strato di neoprene a
cellule chiuse (quello nero in foto, all'interno del guscio esterno
rosso), nella quale si infila la parte interna che contiene il liquido
(quella bianca in foto). La parte superiore, con beccuccio a pressione
per bere e ulteriore coperchio in plastica, va avvitata a quella
inferiore dopo averla riempita. Può conservare in temperatura
liquidi caldi o freddi per un paio d'ore. Può essere lavata in lavastoviglie.
Borraccia per bicicletta, non termica, da 550 cl, con indicatori di livello
Le borracce in plastica per uso ciclistico non sempre sono a chiusura
perfettamente ermetica, può esserci qualche piccola fuoriuscita
di liquido. Se la cosa non è un grande problema sul
portaborraccia della bicicletta, a meno che col tempo la perdita non
divenga eccessiva, nello zaino la cosa è alquanto fastidiosa.
Meglio comunque non riempirle mai sino al bordo ed assicurarsi di avere
avvitato bene il tappo, capovolgendole un paio di volte. Ricordiamo che
nel portaborraccia della bici viaggiano più o meno inclinate.
Una altra caratteristica da valutare nell'acquisto è la presenza
di un coperchio che copre il boccaglio dove si beve, in quella nella
foto sopra non c'è (mentre è presente trasparente in
quella termica precedentemente illustrata). La sua presenza protegge il
boccaglio da polvere ed altro (in città e sul portaborraccia
della bici, le borracce tendono a sporcarsi causa pioggia e anche solo
depositi di polveri anche inquinanti) assicurando maggiore igiene e
pulizia.
Per tutte le borracce, in plastica, alluminio, vetrificate ecc. vale
sempre l'accorgimento quando acquistate di sciacquarle o lavarle
bene, o riempirle d'acqua e lasciarcela per un po' di tempo per poi
buttarla, onde togliere odore e "gusto" di nuovo, specie di plastica.
Molti escursionisti o persone interessate al campeggio ed alle
attività outdoor in generale, utilizzano come borraccia da
escursione le classiche borracce militari più o meno moderne.
Tralasciando quelle utilizzate sino agli anni 80 (le borracce di
alluminio con tappo a vite legato alla stessa da una catenella e fodera
in panno con tracolla, a cui sono seguite analoghe civili, anni 70, con
tappo a "macchinetta"), è possibile trovare la classica
borraccia italiana in alluminio con tappo largo a vite assicurato
mediante un cinghino in cuoio, in uso presso i reparti dell'esercito
italiano sino agli anni 90, poi sostituita da analoghe in plastica dura
di derivazione statunitense, termofodera (sacca, con
pelliccia interna) e gavettino con manici ripiegabili in alluminio
incorporato (incastrato sul
fondo, veniva riposto con la borraccia dentro la sacca). La sacca si
chiude mediante due occhielli che si incastrano su altrettanti bottoni,
sul retro della stessa vi sono due passanti in metallo per agganciarla
al cinturone in vita, (cosidetto attacco A.L.I.C.E. = All-Purpose
Lightweight Individual Carrying Equipment). Quelle moderne in plastica
hanno una sacca simile in cordura
con una piccola tasca usata per tenere pastiglie potabilizzanti.
Borraccia Esercito Italiano anni 80-90 (in alluminio) |

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La borraccia EI nella sua sacca con gavettino interno alla stessa (visibile il segno del bordo) |
La borraccia estratta dalla sacca con relativo gavettino |
Il gavettino di questa borraccia non va confuso col gavettino in
alluminio in uso sino a fine anni 70 che veniva riposto all'interno
della gavetta e visibile in
questa pagina.
La borraccia militare anni 80-90 (1,3 lt) a confronto con l'equivalente moderno escursionistico (**)
Queste borracce non sono particolarmente comode in escursione,
innanzitutto nello zaino ingombrano parecchio (in effetti si dovrebbero
portare dietro la schiena agganciate al cinturone), quella in alluminio
anni 80-90 pesa ben 580 grammi vuota (borraccia+gavettino+sacca),
contiene circa 1,3 litri di liquido misurati con il liquido appena
sotto il bocchettone (per cui piena pesa circa 1880
grammi) mentre il gavettino ha la capacità di poco meno di mezzo
litro. Inoltre il tappo è tuttaltro che ermetico e inclinando la
borraccia, gocciola. Le sue dimensioni, con gavettino e sacca, sono
all'incirca cm
12x12x18h. Quella moderna in plastica dovrebbe avere la capacità
di
1
litro (non ne ho una sottomano da misurare direttamente) ed essere un
po' più leggera. Le borracce in alluminio ed in plastica,
rispetto a quelle moderne da escursione, hanno la caratteristica di
trasmettere all'acqua il sapore del materiale di cui sono fatte, specie
se nuove. Come detto in escursione non sono il massimo della
comodità ma c'è chi le preferisce ad altre, si trovano in
commercio su internet o nei mercatini (quelle in alluminio, non
più prodotte da almeno 20 anni, sono spesso
solo oggetti da collezione), a prezzi da 10 a 20 euro complete di sacca
e gavettino. Anche nelle moderne borracce in plastica il gavettino
resta
generalmente in metallo, in modo da poter essere usato direttamente
sulla fiamma come pentolino per scaldare the, brodo o altri cibi (per
the e brodo qualcuno utilizza anche direttamente la borraccia in
alluminio !). Un ulteriore problema delle borracce in alluminio
è
il tappo che, se anch'esso in alluminio (come in queste borracce
militari), tende con il tempo a consumarsi la filettatura.
(**) per avere l'equivalente in borracce moderne a "bottiglia" della
borraccia militare da 1,3 lt
necessitiamo di una borraccia da 0,33 lt (peso piena = 425g) + una
borraccia da 1 lt (peso piena = 1170g)
+ a cui aggiungere una tazza in alluminio o acciaio (circa 100 g)
e almeno una custodia termica (circa 100-130 g che esiste solo per
borracce da 0,6 a 1 lt)
ottenendo un peso totale di 1795 - 1825 g, poco meno della
borraccia militare che non
sembra a questo punto così pesante :-). Nella foto sopra ho
cercato di rappresentare
questa equivalenza con quello che avevo a disposizione: tazza di
acciaio (più piccola del gavettino militare ma all'incirca
equivalente di peso, borraccia da 1/3 litro, borraccia da 1 litro e
custodia per borraccia da 1 litro).
Le foto della borraccia militare sono state realizzate con la stessa
messa a disposizione da un collezionista amico (che non vuole essere
citato).
Tipi di thermos usati in escursione
Esaminiamo adesso brevemente il thermos, il contenitore per eccellenza per le bevande calde.
Thermos in metallo per uso escursionistico (diverso fabbricante)
Il thermos serve per portarsi dietro una bevanda calda, (the o tisane, il caffè in genere è
sconsigliato) sempre piacevole in vetta se la
giornata non è troppo calda, indispensabile
quando si prevede freddo causa l'altitudine od il tempo atmosferico
incerto. Da preferire quelli in metallo a quelli in plastica, pesano ed
ingombrano meno e resistono di più a eventuali urti. Un thermos
da 0.33 assicura due-tre tazze, valutate in base alle
vostre esigenze, ve ne sono anche da 0,5 - 0,75 - 1lt. di
ingombro maggiore che una borraccia di uguale capacità. Molti thermos dispongono di un tappo fornito di fori di
uscita per versare il liquido senza svitare il tappo (vedi immagine
successiva), cosa utile per limitare il raffreddamento della
bevanda e per non dover posare il tappo e impedire che si sporchi o
malauguratamente
rotoli a valle.
Particolare dei tappi, sotto il copritappo
Nella seconda foto vediamo i tappi che
sigillano l'apertura del thermos, sotto i "copritappi" che possono
assolvere anche la funzione di bicchiere. Si individuano:
1 - beccuccio (thermos a sinistra) e fessure (thermos a destra) per fuoriuscita del liquido;
2 - pulsante centrale per aprire la fuoriuscita del liquido (nella foto sono entrambi premuti);
3 - pulsante ad anello (attorno al punlsante centrale) per chiudere la
fuoriuscita del liquido (nella foto sono entrambi rialzati, pronti
per essere premuti)
Per riempire (e pulire) il thermos dovremo comunque rimuovere anche il
tappo vero e proprio. Un buon thermos, se riempito con il liquido
bollente o quasi e se non aperto a parte il foro per versare la bevanda
di cui sopra, dovrebbe mantenere ben caldo il liquido che contiene per
tutta la giornata (o quasi, secondo la temperature esterna incontrata).
Per avere una idea del peso di borraccia e thermos vedere la pagina dei
pesi. A borraccia e thermos si affiancano le
tazze, di vario tipo, anche termiche anch'esse.
*
Ultima nota "tecnica": borracce e termos poichè sono a chiusura
ermetica soffrono dell'effetto di decompressione che avviene ogni volta
che portiamo in quota (a pressione atmosferica minore) un contenitore
ermetico sigillato a quota più bassa (e pressione atmosferica
maggiore). Questo effetto è particolarmente evidente nel caso di
contenitori morbidi o sacchetti in plastica sigillati come quelli per
formaggi, insalate, patatine, ecc. i quali portati ad alta quota si
gonfiano come dei palloncini in quanto l'equilibrio fra la pressione
interna ed esterna esistente quando sono stati sigillati viene a
mancare: la pressione interna è maggiore di quella esterna
la spinta dell'aria interna non è più contrastata
adeguatamente da quella dell'aria esterna con il risultato di gonfiare
il contenitore (*). Nelle borracce riempite a bassa quota accade lo
stesso fenomeno, con il risultato che per quelle in metallo o
vetroresina aprendole l'acqua sbuffa e schizza fuori, specie se troppo
piene e aperte velocemente, mentre quelle in plastica da ciclista
possono addirittura gonfiarsi e deformarsi. Lo stesso avviene nei
thermos anche se in genere ce ne accorgiamo meno, soprattutto con i
tappi che non dobbiamo svitare completamente per versare il liquido. Se
d'altro canto riempiamo le borracce in quota, aprendole a valle
dovremmo avvertire una specie di risucchio (l'effetto opposto) o, per
quelle in plastica, addirittura dovremmo vederle "collassare" (è
un test che devo ancora fare). Ovviamente ad espandersi o comprimersi
è solo la quantità d'aria rimasta nella borraccia
(l'acqua mantiene volume costante) e l'effetto è più o
meno evidente a seconda dello sbalzo di pressione e/o quota.
(*) è anche il motivo per cui all'interno delle tute spaziali
per attività extraveicolare, durante l'utilizzo nello spazio
esterno, la pressione atmosferica viene mantenuta molto bassa (in caso
contrario tenderebbero a gonfiarsi anche se in realtà
all'interno vi è una struttura in tessuto a maglia che serve a
contrastare questo effetto).
Manutenzione e pulizia di borraccia e thermos
La borraccia necessita tuttavia di un po' di manutenzione perché
l'acqua, per quanto potabile, soprattutto se proveniente da
fontane, sorgenti e non da acquedotti, tende col tempo a depositare
sulla superficie interna microalghe e simili, formando puntini nerastro
verdastri e dando alla stessa un cattivo odore. Le borracce in
vetroresina in ogni caso, quando vuote, non vanno chiuse ma lasciate
aperte in modo che circoli l'aria, altrimenti dopo un po' prendono
cattivo odore. Le borracce hanno comunque un cattivo odore appena
comprate, prima
dell'utilizzo. Per eliminare l'odore in genere basta risciacquarle
abbondantemente prima dell'uso, mentre per eliminare le microalghe (i
puntini) occorre un lavaggio più energico. Personalmente ogni
tanto le ripulisco con uno spazzolino adatto a ripulire
le bottiglie, dopo averle riempite a metà con acqua ed un po' di
Amuchina per disinfettarle.
Una piccola nota: anche se i tappi sono in plastica ed i moschettoncini
sul tappo, se presenti (come quelle in foto), sono in leghe leggere (di
alluminio), gli anelli di collegamento spesso non lo sono per cui
è consigliabile sciacquare i tappi sotto il getto d'acqua e poi
farli asciugare bene e non lasciarli in immersione, potrebbero
arrugginire alcune parti metalliche.
Per il resto occorre ricordare che le
borracce in vetroresina, come quelle in foto, si ammaccano facilmente,
occorre fare attenzione ed evitare di appenderle all'esterno
dello zaino col moschettone, come in certi film, perchè oltre ad
oscillare e sbilanciare, prenderebbero troppo sole e batterebbero in
continuazione contro fibbie, rami od altro. Un'ammaccatura leggera, a
parte il fatto estetico (a meno non volerla considerare come segno di
"borraccia visstuta") non ne pregiudica l'utilizzo, sempre che non sia
sul fondo (il che ne pregiudicherebbe la stabilità
quando posata) ma una più profonda può portare
all'insorgere di crepe nel rivestimento interno, destinate col tempo ad
allargarsi. In questo caso la borraccia va sostituita.
Come accennato le borracce usate per attività ciclistica o
cicloescursionistica (trasportate negli appositi portaborraccia della
bici o nelle tasche esterne dei piccoli zaini per cicloescursionismo)
tendono a sporcarsi ed impolverarsi molto più che quelle per uso
escursionistico (trasportate nello zaino), andranno quindi lavate
di frequente dentro e fuori con particolare attenzione al boccaglio da
cui si beve. Le borracce in plastica vanno lavate ancora più che
quelle in vetroresina prima dell'uso e dopo periodi di inutilizzo per
togliere il cattivo odore di plastica. Se la borraccia ha rigature,
scanalature o interstizi vari (come il tappo della borraccia della foto
sopra o lo stesso boccaglio) può essere utile usare uno
spazzolino (un vecchio spazzolino da denti va benissimo).
Tutte le borracce in caso di temperature basse possono gonfiarsi e
deformarsi se l'acqua in esse gela, meglio non riempirle completamente
(e in ogni caso portarsi anche e soprattutto thermos con bevande calde)
o, se possibile, utilizzare la sovracoperta termica.
Discorso analogo sul thermos che col tempo tende ad assumere il colore
del liquido che solitamente contiene (soprattutto con the o
caffè)
e, poichè le bevande contenute in genere sono dolci, a divenire
appiccicoso e a incrostarsi.
Sono in commercio thermos che dispongono di una
piccola custodia atta non tanto ad aumentarne il potere isolante, ma a
proteggerlo da graffi ed ammaccature e ad evitare che le tasche dello
zaino diventino appiccicose per piccole fuoriuscite di liquido
zuccherato. Il punto debole è il
tappo, o meglio il perno che fissa il dischetto che, comprimendo la
fascia in gomma, ne assicura la tenuta. Se si rompe non sempre è
possibile ripararlo e non è possibile trovare solo un tappo di
ricambio, occorre comperare un altro thermos.
Anche per i camel-bag occorre una adeguata manutenzione (pulizia)
periodica, specie negli interstizi e pieghe della tasca di plastica e
nella cannuccia.