Colle Ranzola in condizioni invernali (6 maggio 2007)
Ultimo aggiornamento della pagina: 19-07-2010
Partenza: Brusson - Parcheggio Fraz. Estoul (mt. 1850), in alternativa
segnale di divieto circolazione presso Alpe Pramambasc (mt. 1931) Nota:
nell'estate 2009 il cartello di divieto, posizionato circa 30 mt. dopo
le baite dell'alpeggio, non esiste più a causa delle valanghe.
Difficoltà: E / E+ (variante per Alpe Pra Bianco e/o collegamento con Punta della Garda). Sui cartelli
viene indicata EE anche la Punta Regina (si potrebbe considerarla E+), richiede prudenza in discesa.
Periodo consigliato: giugno/settembre (consigliato giugno per la
fioritura dei rododendri)
Dislivello: mt. 320 da Estoul-parcheggio fino al colle, mt. 218 dal
colle alla Punta Regina, mt. -227 Variante 1: da Punta Regina ad Alpe Pra Bianco.
Variante2: mt. -120 da Punta Regina a Colle della Garda, -105 da Colle
della Garda a colletto (mt. -225 da P. Regina a colletto), mt. 69 da
Colletto a Punta della Garda, mt. -382 da Punta della Garda e Estoul.
Segnavia: 7 da Estoul a Colle Ranzola, 7A dal colle a Punta Regina. Variante1: 1C da
Punta Regina all'Alpe Pra Bianco attraverso il passo di Pra Bianco,
3A-3B
rientro al colle dall'Alpe Pra Bianco. Variante2: 3A da Punta
regina a Colle della Garda, 9B da Colle della Garda in discesa verso
Frudiere, traccia non numerata sino a colletto, sentiero non numerato
da colletto a P. Garda, 9A da colletto ad Alpe Fenetre.
Tempi percorrenza: da parcheggio Estoul a Colle Ranzola ore 1.10 (se si
parcheggia a Pramambasc detrarre circa 15 minuti), da Colle Ranzola a
Punta Regina ore 0.30. Variante1: da Punta Regina a Alpe Pra Bianco ore 1:00, da
Alpe Pra Bianco a Colle Ranzola ore 1.20 discesa da Colle Ranzola a
Estoul ore 0.50. Variante2: da Punta regina a Colle della Garda ore
0.20, da Colle della Garda a Punta della Garda ore 1.00, da Punta della
Garda a Estoul ore 1.20.
Acqua: partenza (abitato di Estoul), Alpe Fenetre, fontana all'Alpe Pra Bianco (poca acqua)
Note: possibile collegamenti con Weissmatten dall'Alpe Pra Bianco,Colle della
Garda (sentiero 3A), M. Rena (sentiero 3A). La salita al Colle Ranzola è anche una classica invernale con le
ciaspole (attenzione a possibili valanghe dalle pendici del M. Ciosé, dopo l'alpe Finestra, e dalle pendici della Punta Regina).
Precauzioni particolari: nessuna fino a Punta Regina-Passo di Pra
Bianco. Variante 1: discesa sentiero 1C verso Alpe Pra Bianco ripida ed in parte su pietraie,
può richiede l'uso delle mani per mantenere l'equilibrio (tratto
E+). In caso di salita invernale le zone del sentiero 3B attorno a
Punta Regina (zona a monte dell'Alpe Fenetre) possono dare luogo a scariche di neve. Prestare attenzione
in caso di discesa da Punta Regina al Colle Ranzola per terreno ripido
e friabile. Variante 2: prestare attenzione nella discesa dal Colle della
Garda e nel tratto su traccia a mezzacosta (prato ripido, scivoloso se
bagnato).
Equipaggiamento particolare: scarpe da trekking, bastoncini da trekking o nordic walking, portarsi acqua.
Tracciato GPS:
tracciato 42 per l'anello Punta Regina - Punta della Garda (Variante 2),
tracciato 53 per l'anello Passo di Pra Bianco - Alpe di Pra Bianco (Variante 1)
Immagine tracciato GPS: Tracciato 42
parte 1,
parte 2 (Variante 2: anello per il Colle e Punta della Garda),
Tracciato 53 (Variante 1: anello Passo di Pra Bianco - Alpe di Pra Bianco)
Mappa Open Street Map:
OSM Mapnik
PREMESSA
Passeggiata facile, di media durata in zone anche di interesse storico in
quanto il Colle Ranzola era uno dei valichi più utilizzati per
il passaggio del bestiame proveniente dagli alpeggi di
Moulaz e della
zona di
Frudiere
verso la Valle di Gressoney attraverso il Passo della
Forchetta ed il colletto fra la Punta Regina e la Punta della Garda. Al
colle resti di antiche fortificazioni dell'epoca napoleonica ed una
targa in bronzo che ricorda il passaggio di Tolstoy nel 1857. La Punta
Regina (o Punta della Regina) prende il nome
dalla salita che la regina Margherita di Savoia, proveniente da
Gressoney St. Jean dove amava soggiornare, fece nel 1898.
L'itinerario è facile e non presenta difficoltà a parte
la ripidezza del tratto iniziale della salita alla Punta Regina (oltre
la piccola anticima), che deve essere affrontato con precauzione nel
caso di
discesa per la presenza di terreno friabile. In alternativa
è possibile la discesa dal lato sud, meno ripido, in modo da
rientrare al
colle aggirando la Punta Regina alla base, lato Gressoney, sentiero
3a-3b.
Sono inoltre possibili altre variantì e percorsi che presentiamo
qua come come Varianti 1 e 2. La Variante 1, consiste nel prolungamento
dell'escursione attraverso il Passo di Pra Bianco con discesa
(difficoltà E+, indicata su alcune guide anche come EE)
all'Alpe di Pra
Bianco attraverso un valloncello a se stante e tornado al colle per un
percorso panoramico sulla Valle di Gressoney nonché sul M. Rosa
(possibile collegamento con Weissmatten).
La Variante 2 collega invece con la Punta della Garda tramite il Colle
della
Garda e presenta difficoltà maggiori a causa
dell'attraversamento
al colletto, su traccia poco evidente e su un prato con pendenza di
oltre 30°, da affrontare con cautela in caso di erba umida (utili i
bastoncini). Parte del tracciato della Variante 2 è stato anche
descritto nell'escursione
EB01 - Laghi e Colle di Frudiere (variante con partenza da Estoul).
Nel caso di salita in condizioni invernali o a fine inverno, o
come il 6 maggio 2007 dopo una nevicata tardiva, occorre procedere con
l'attrezzatura e le precauzioni del caso ricordando che il versante
verso Brusson, causa una maggior esposizione al sole pomeridiano e
pendici più esposte, presenta solitamente un innevamento minore
che le anse del sentiero 3b ai piedi della Punta Regina dal lato di
Gressoney, inoltre gran parte del percorso da questo lato si svolge su
strada sterrata di modesta pendenza, mentre il tratto dall'alpe Fenetre
al colle si svolge a mezzacosta su un versante ripido ed esposto al
sole dove
possono anche verificarsi distacchi di neve nelle ore pomeridiane. Si
consideri anche che le pareti ripide della stessa Punta Regina (in
particolare quella di salita usuale, ossia la cresta nord - sentiero
7a) possono dare luogo anch'esse alla formazione di valanghe nelle ore
più calde della giornata e spesso non sono praticabili. Pertanto
occorrerà valutare
attentamente anche questi aspetti. Un altro luogo dove in inverno si
hanno scariche di neve è il tratto senza alberi alle falde del
M. Ciosé prima del Colle Ranzola a monte dell'alpe Fenetre.
Nota del 17-08-2013: mi segnalano che la strada poderale dopo Estoul e
sino all'Alpe Fenetre è in fase di asfaltatura a tratti
come molte altre strade sterrate della regione.
ITINERARIO FINO A PUNTA REGINA (sent. 7-7A, vedi sia tracciato GPS ° 42 che n° 53)
Si parte da Estoul, frazione di Brusson raggiungibile svoltando a dx
dopo l'abitato del paese (prima del laghetto ed in corrispondenza della
svolta a sx per il Colle de Joux), seguendo le indicazioni per il
comprensorio sciistico di Palasina. Oltrepassato il piccolo abitato di
La Croix (piazzale, cappella) e le antiche case del villaggio di
Estoul, nonché le nuove costruzioni sparse, si giunge al
parcheggio sovrastante la strada (sulla sinistra) ove occorre lasciare
l'auto (waypoint
estoul).
La strada prosegue divenendo ben presto sterrata ed è
percorribile solitamente fino alle case dell'Alpe Pramambasc, ove
inizia il divieto di circolazione. Si è preferito indicare come
partenza il parcheggio di Estoul poiché dal 2005 lungo la
sterrata erano in cantiere lavori di manutenzione e sistemazione della
strada, con il conseguente problema del parcheggio in corrispondenza
delle case di Pramambasc, non sempre raggiungibili. Nell'inverno
2008-2009 il suddetto tratto è stato ingombro a tardo inverno da
accumuli di valanghe. Nell'estate 2009-2010 la strada era completamente
agibile ed aperta al traffico veicolare sino alle case di Pramambasc
Desot. Normalmente, a meno che la strada sia interrotta per valanghe,
si può lasciare l'auto in corrispondenza del divieto di transito
a Pramambasch Desot, risparmiano circa 20 minuti di cammino, in parte
su strada asfaltata.
Da Estoul quindi ci incamminiamo lungo la strada sfaltata e poi
sterrata (oltre il waypoint
fineasfalt, ore 0.10 dalla partenza) seguendola nell'ampia curva che la stessa compie ai piedi del
Mont Ciosé fino alle case di Pramambasc Desot (apramb, mt. 1931, ore 0.25),
particolarmente caratteristiche, alle quali io sono fotograficamente
affezionato (se non fosse per un palo dell'Enel che è stato
piazzato proprio al centro del villaggio). Da questo alpeggio lo
sguardo comincia a spaziare dal colle, nostra meta, alla Punta Regina
(gigantesco panettone situato alla sua destra) ed al sottostante
vallone di Frudiere (visibili gli alpeggi fino a Restoly), nonché a tutta la parete nord delle
Cleve di Moulaz,
al Mont Nery, al Mont Soleron ed alla Becca Champlong, mentre
dall'altro lato ammiriamo le scoscese pareti verso Brusson della
Testa Comagna ed il M. Bianco.
Seguiamo la poderale che inizia a puntare decisamente verso il colle,
superato un piccolo tornante (evitabile seguendo le tracce del vecchio
sentiero), sempre con pendenza moderata fino ad una diramazione che a
sx porta ad una baita ristrutturata isolata (
bivio1, ore 0.15 da Pramambasc Desot) ovvero Pramambasc Damon,
proseguiamo diritti mentre la strada segue le curve di livello del
terreno fino a quando appare dinanzi a noi l'Alpe Fenetre (
Afenet,
mt.2080, ore
0.15 da Pramambasc, ore 0.55 da Estoul) dove la sterrata ha termine.
Non
è necessario raggiungere le case (peraltro quasi sempre abitate
nella stagione estiva), poiché poco prima di esse un segnale su
palina ci indirizza per l'antico sentiero (n° 7/7A) per il colle,
che inizia a salire più ripido innalzandosi dietro le baite
dell'alpeggio (attenzione nel caso di salite invernali: questo tratto
è sempre funestato da valanghe che si staccano dal sovrastante
M. Ciosè). La vegetazione inizia ad essere più rara
mentre
il percorso si mantiene ben visibile sino al colle (
colran,
mt. 2171, ore 0.15 dal segnale presso A. Fenetre, ore 1.10 da Estoul),
dove troviamo un piccolo fabbricato ad
uso ricovero sempre aperto (catena con gancio), i resti delle
fortificazioni dell'epoca napoleonica ed una statua della Vergine
accanto la quale è stata posta la targa che commemora la salita
di Tolstoi. Dall'altro lato, verso Gressoney, il terreno discende
ripido fino ad una grande piana al centro della quale è visibile
la baita lunga dell'Alpe Ranzola superiore ed oltre le montagne del
versante sx della valle di Gressoney tra le quali spicca il Colle di
Valdobbia con il Rifugio Ospizio Sottile (antica tappa dei viandanti)
ed un piccolissimo laghetto. Evidenti tre sentieri, 3 che scende alle
baite, 3B che aggira la P. Regina, 7A che segue la cresta e sale in
punta.
Per raggiungere la Punta Regina seguiremo il sentiero in cresta a
fianco alle mura numerato sul terreno come 7A su un sasso e sui segnali
su
palina accanto al piccolo ricovero. La salita prosegue con modesta
pendenza fino alla base di quella che può essere considerata
come una piccola anticima (
roccione, ore 0.10 dal colle, mt. 2221 circa da gps), dove diviene più ripido e su terreno più friabile
(prestare attenzione in discesa). Da questo punto si ha una bellissima vista sulla zona di Estoul, sulla zona
dello Zerbion e sul Corno Bussola, mentre comincia ad apparire il Monte
Rosa dal versante verso la Valle di Gressoney. Si riprende a salire
sempre con una certa ripidezza del terreno (sempre friabile), seguendo
alcuni tornanti e tenendosi sempre abbastanza dal lato verso Gressoney,
finché verso la sommità la pendenza tende a diminuire.
Si raggiunge la sommità in circa 0.20 ore dall'anticima (
pregin,
ore 0.30 dal colle, ore 1.40 da Estoul), segnata all'incirca da un
basso masso di roccia che riporta il
numero 7A nero su tondo giallo del sentiero e, dal 2010, da un ometto. Il sentiero 7A prosegue
scendendo al colle della Garda per cresta ma è una via poco
seguita. Poco prima di esso il sentiero 3A che scende sul versante di
Gressoney verso Weissmatten (frecce su sassi).
RIENTRO
Stessa via in circa ore 1.15. Oppure il alternativa si
può proseguire per il Colle o Passo di Pra Bianco o
scendere
per la cresta ovest, per prati, sino al colletto fra la Punta Regina e
la Punta della Garda ove transitavano le mandrie provenienti dal
Vallone
di Frudiere o dal Passo della Forchetta dirette al Colle Ranzola.
Questa via non è molto agevole in quanto ripida, non vi è
un
sentiero ed il cammino può risultare oltremodo difficoltoso, non
vi sono riferimenti precisi tranne quello visivo del colletto e della
Punta della Garda stessi. Prevedere circa 25-35 minuti di discesa. Dal
colletto si scende a dx verso l'Alpe La Bianca (situata ai piedi della
Punta Regina versante Brusson), attraverso il sentiero 9A e si
prosegue sino alle baite dell'Alpe Fenetre ove ritroviamo la via di
salita. Prevedere circa 25 minuti dal colletto all'Alpe Fenetre e
circa 45' dall'Alpe Fenetre a Estuol (circa 20' fino a
Pramambasc). Una ulteriore variante è il collegamento alla Punta
della Garda tramite sentiero 9A-9B (poco battuto e danneggiato da frane
nell'inverno 2008-2009) o una labile traccia diretta in quota, vedi
paragrafi successivi.
Una ulteriore via di rientro, intermedia fra quella di salita e la
prosecuzione per l'Alpe Pra Bianco, si ha scendendo dalla Punta Regina
per il versante sud fino ad intersecare il sentiero che, staccandosi
dal 3B, sale verso il Colle della Garda, e di fatto collega fra loro il
7A ed il 3B (indicato come 3A nella mia carta dello Studio FMB).
Scesi al 3B, nei pressi di un laghetto (non quello già visto che
si trova proprio sotto al colle) a volte
asciutto a tarda estate, si rientra al colle per questa via. Si veda
anche questo
schema ed il paragrafo successivo.
VARIANTE 1: PROLUNGAMENTO FINO ALL'ALPE DI PRA BIANCO ATTRAVERSO IL
PASSO DI PRA BIANCO (Difficoltà E+, sent. 1C-3A-3B, vedi tracciato GPS n°
53)
Questa variante E+ (valutazione soggettiva poiché su alcune
guide o carte ricordo di averla vista anche come EE ed anche io sono
stato indeciso, il tratto pù difficile è comunque la
discesa dal colletto) consente di
prolungare l'escursione portandosi sulla dorsale che collega il M. Rena
alla Punta Cialvrina, zona panoramica. Il Passo di Pra Bianco (o Colle
di Pra Bianco) è ben visibile per la presenza di un'alta antenna
o ripetitore televisivo. Si inizia a scendere poco prima del già
citato masso in vetta su un sentiero numerato 3A, percorso un po'
ripido
inizialmente che diviene poi più agevole tenendosi al di sotto
della cresta sud, in direzione del M. Taf. Si veda il già citato
schema
(fotografia ripresa proprio dal Passo di Pra Bianco). Il sentiero
è essenzialmente un solco nel terreno erboso e diviene poi,
verso il passo, un solco fra i cespugli (versante della cresta
Taf-Cialvrina esposto a nord, ovvero all'envers, come si dice in
valle). Continuiamo a scendere sino all'incirca al di sotto del Passo
della Garda (raggiungibile in pochi minuti e dal quale ci si può collegare con il sentiero del
Lago di Frudiere poco al di sopra dell'alpeggio omonimo). E' questo un
incrocio di più strade: a dx si sale verso il Colle della Garda (
colgdr),
innanzi a noi verso il passo di Pra Bianco (si riprende a salire sempre
a mezzacosta) e sulla destra si stacca un altro piccolo sentiero che
porta al M. Rena ed al M. Taf (non segnato nel mio schizzo di
percorso), a sinistra (
bivio2a 2
bivio2b, ore 0.20 da Punta Regina) si scende in una conca dove c'è il
già citato laghetto e ci si ricollega al sentiero 3B come
già accennato (
bivio3). Seguiamo il sentiero sino al Passo al quale si
arriva in circa 30 minuti dalla Punta Regina (10 minuti dal
bivio2a/2b).
Il passo di Pra Bianco (
colpb,
mt 2319), segnato da un ometto e da un ripetitore televisivo poco
lontano, è già un punto panoramico verso il
M. Rosa in quanto più basso della Punta Regina ma più
proteso verso la Valle di Gressoney. Da esso si scende, seguendo il
sentiero ben tracciato e con segnalazioni di numeri e frecce gialle,
discesa che ben presto diviene ripida e attraversa una pietraia a
grossi blocchi. Non vi sono problemi di orientamento ma in alcuni punti
il cammino diventa disagevole ed occorre l'uso delle mani per aiutarsi
in uno stretto passaggio verso la parte terminale della discesa.
In questo modo si perde rapidamente quota sino ad arrivare
in una verdeggiante valletta ai piedi del M. Rena, dove il terreno
diviene quasi pianeggiante (
piano). Seguendo il percorso tracciato nel prato,
superata una vecchia fontana in legno (
fontana), si perviene così
all'Alpe di Pra Bianco (
Aprabn) al limite del bosco (mt. 2161, ore 0.30 dal
Passo di Pra Bianco, ore 1.00 dalla Punta Regina). Qua il sentiero si
biforca: a destra prosegue per Weissmatten (raggiungibile in circa 20 minuti) con possibile collegamento
al Colle di Frudiere o discesa in funivia a Bielciuken, a sinistra ci
riporta al Colle Ranzola. L'alpe di Pra Bianco è indicata su alcune carte come Weissomatto.
RIENTRO VARIANTE 1
Come detto da Alpe Pra Bianco, seguendo le segnalazioni,
iniziamo a salire sulla sx e poi in direzione est, passando una pietraia e in un bosco di
larici fino a portarci sulla cresta già attraversata al Passo, in corrispondenza di un primo punto esposto (
panoramico) e poi di un secondo.
Si prosegue sul lato della cresta dal quale proveniamo per poi valicarla (
cresta,
ore 0.10 dallAlpe Pra Bianco). Una volta in cresta anche qua abbiamo
splendide vedute panoramiche
sulla Valle di Gressoney, sul M. Rosa e sull'abitato di Gressoney S.
Jean (in particolare sul Castel Savoia). Il sentiero prosegue su questo
versante iniziando subito a scendere e tenendosi in direzione ovest, si
passa
un tratto abbastanza scosceso ove a sx abbiamo una parete rocciosa con
alcune vecchie funi metalliche ed una recente plastificata (
cordefisse), a dx un bosco
ripido. Superata questa fase, il sentiero si fa quasi pianeggiante, attraversa una grande
pietraia, per arrivare
in corrispondenza del laghetto (che lasciamo a sx), ovvero dove il
tratto segnato come 3A si stacca dal restante 3B che prende ad aggirare
la base della Punta Regina (
bivio3, ore 0.30 dalla'Alpe Pra Bianco). Svoltiamo a dx, il percorso diviene più pianeggiante
e con una serie di falsopiani e salite e discese di entità
modesta, superata una seconda zona di pietraia, si mantiene panoramico sulla Valle di
Gressoney e sui pascoli degli alpeggi di Ranzola, sino a quando
ricompare in lontananza la piccola costruzione che individua il colle, che
si raggiunge in circa 1.20 ora dall'Alpe Pra Bianco. Da qua si scende a Estoul per il
percorso iniziale in circa ore 0.50.
VARIANTE 2: COLLEGAMENTO ALLA PUNTA DELLA GARDA DAL COLLE DELLA GARDA
(Variante E+, sent. 3A-9A-9B, fuori sent., vedi tracciato GPS n° 42)
Questa variante consente di rientrare verso Estuol scendendo da Punta
Regina ed aggirandola sul versante di Ayas anziché su quello di
Gressoney, collegandosi alla modesta e boschiva Punta della Garda. Il
tracciato riprende in parte il tratto iniziale dell'escursione
EB01 - Laghi e Colle di Frudiere
(variante con partenza da Estoul), evitando (scelta personale nella mia
escursione del 9-8-2009) di scendere sino al bivio 9A/9B e risalire al
colletto, in pratica mantenendosi in quota. E' bene precisare che una
traccia esiste ma è molto labile ed il cammino è alquanto
disagevole in traverso su prato erboso parecchio ripido ed anche un po'
pericoloso se umido, ma fattibile con attenzione, soprattutto con
l'accortezza di mantenersi sempre alla stessa quota in modo da superare
la nicchia di distacco della frana creatasi nell'inverno 2008-2009
dall'alto. Un tracciato del genere, se fosse ben battuto e inciso
(scavato) a mezzacosta sul terreno sarebbe molto bello e panoramico.
Si scende da Punta Regina come per la variante di rientro già
presentata sino ad incrociare il sentiero che sale a fianco del
laghetto (
bivio2a) e poco dopo una seconda diramazione (
bivio2b)
dove svoltando a destra (tralasciando sia la traccia che scende sia
quella che prosegue verso il Passo di Pra Bianco)arriviamo al poco
sovrastante Colle della Garda (
Colgdr,
mt. 2268, ore 0.20 da Punta Regina), caratterizzato da una coppia di
rocce aguzze. Dal colle è evidente il sentiero che scende prima
con alcuni tornanti e po a mezzacosta in direzione del colletto fra
Punta Regina e Punta della Garda. Si scende quindi da questo versante
prestando attenzione in quanto ripido e con presenza di sassi e
sfasciumi per il primo tratto, poi diviene meno ripido e problematico,
iniziando a spostarsi verso destra. Si prosegue sino a dove la traccia
è evidente, il che corrisponde all'incirca al punto il cui il
sentiero effettua un tornante per scendere al bivio 9a/9b nascosto
più in basso dagli alberi (ma nel 2009 il ramo discendente
è pressochè scomparso). Cominciano a vedersi le tracce
delle frane sottostanti (vedi anche
Galleria Fotografica Escursione EB01 - Variante). In corrispondenza all'incirca della fine della traccia sicura ho segnato il waypoint
esposto.
In ogni caso si prosegue senza abbassarsi e tenendosi sempre alla
stessa quota seguendo le poche tracce di terra scoperta dall'erba, sino
ad aggirare completamente la gobba del terreno che abbiamo di fronte a
noi (v.
foto) puntando verso un gruppo di
larici.
Raggiunti questi ultimi si cerca di attraversare al di sotto di essi
fra cespugli di rododendri che rendono il cammino particolarmente
difficoltoso e scomodo (attenzione alle buche al di sotto degli
stessi), sino a portarsi sulla riva scoscesa e friabile (
ripido, ore 0.30 dal Colle della Garda) di un piccolo avvallamento (v.
foto),
oltre al quale si intravede ritrova la traccia che risale l'altro
fianco. Si scende con cautela e si segue la traccia dall'altro lato,
più evidente, che sale sino a fuoriuscire sui prati del colletto
a quota 2163 posto fra Punta Regina e Punta della Garda (
Cltpgd, ore 0.10 dal tratto friabile e
ripido, ore 0.40 dal Colle della Garda, ore 1.00 da Punta Regina).
La salita alla Punta della Garda avviene seguendo la cresta di
quest'ultima, tenendosi sempre verso il lato Estoul, per un sentiero
non numerato, ben marcato all'inizio che però i cespugli di
rododendri e ginepri tendono a nascondere e a fare sparire. Anche in
questo caso fare attenzione alle possibili buche fra cespugli e pietre.
Si raggiunge la cima, caratterizzata da alcuni massi piatti (di cui il
più elevato instabile) seminascosti fra i cespugli in circa 20
minuti dal colletto (
Pgarda,
mt. 2232, ore 0.20 dal colletto, ore 1.20 da Punta Regina). La Punta
della Garda consente una maggiore visibilità sulla parte bassa
del vallone di Frudiere ed una bella visuale sulla Punta Regina e sul
Colle Ranzola.
RIENTRO VARIANTE 2
Si ritorna al colletto per la stessa via di salita in circa 10 minuti,
poi dal colletto per il sentiero 9A (a fianco di un grosso masso) si
scende (a sx guardando P. Regina) a mezzacosta fra genziane maggiori e
cespugli di rododendri verso Alpe Fenetre (
afenetr), oltrepassando un
ruscello
(zona di valanga nell'inverno 2008-2009) incassato in un piccolo
canalone e risalendo dal lato opposto ai pascoli circostanti l'alpeggio
in circa 25 minuti. Dall'Alpe Fenetre si ritorna a Estoul per il
percorso di salita in circa 45 minuti.
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