PREMESSA
Breve escursione di interesse anche storico poiché collega, in
un itinerario ad anello, tre dei più bei villaggi Walser della
zona di Champoluc, ma putroppo in un ambiente in gran parte
rimaneggiato. Mascognaz, in particolare, è stato nel secolo
scorso sede di soggiorno estivo di famosi letterati, dal 2004 circa in poi oggetto di
interventi di restauro con ricostruzione anche
completa di fabbricati non più esistenti dei quali restavano
solo poche tracce, che porteranno in breve a mutare completamente
l'aspetto del villaggio da angolo da "cartolina d'altri tempi" ad un
moderno villaggio turistico seppure molto integrato con l'architettura
del luogo (nulla a vedere con gli orrori edilizi anni 60-70 di certe
stazioni scistiche della regione). Il villaggio del Crest (sede del
) ed
il vicino villaggio di Frantze, malgrado la vicinanza della stazione di
arrivo della funivia, hanno mantenuto forse più compiutamente
l'aspetto originale seppure molte antiche abitazioni siano e sono
tuttora oggetto di interventi di ripristino, in particolare delle
struttura in legno e della copertura, senza alterarne l'aspetto
originale (restauro conservativo). L'escursione, oltre l'interesse storico-culturale (lungo il percorso si
trovano cappelle affrescate ed edicole votive), può essere un
ottimo percorso di avvicinamento alla montagna, per le modeste
difficoltà (è quasi un percorso di tipo T) e di
allenamento anche a primavera, quando occorre prestare attenzione alla
possibile presenza di neve nei tratti di sentiero nel bosco (in
particolare il tratto 13A tra Mascognaz ed il Crest) ed al superamento
del "pistone" da sci che scende dal Crest a Champoluc (sentiero 13).
Per le escursioni in zona (Vallone di Cunez-Pinter) si veda anche l'escursione
Il percorso qua riportato è quello che seguo io abitualmente,
ovviamente può essere effettuato anche nel senso contrario. La
lunghezza dell'anello (distanza topografica), da GPS è circa 6,5
Km. Il
tracciato 66 (maggio 2011) è leggermente più preciso del
tracciato 07 (giugno 2007) in quanto realizzato con un GPS Garmin Etrek
Venture HC dotato di ricevitore ad alta sensibilità. La variante
proposta lungo il sent. 14 consente di ammirare la Cascata di
Mascognaz, altrimenti non visibile, passando per un percorso più
diretto e ripido. Il tracciato 77 per questa via è molto
impreciso a causa del bosco di abeti molto fitto e della ripidezza
della montagna circostante che rendono la ricezione del segnale
soggetta a notevoli errori.
Nota: il gruppo di case di Mascognaz dall'altro lato del torrente,
sul sentiero 13A per il Crest, su alcune carte è indicato come
Caleuc. L'alpeggio poco distante (a monte) invece è indicato
come Alpe Mascognaz.
ITINERARIO AD ANELLO (sent. 14-13A-13-13B, tracciato GPS n° 66)
Da Champoluc, prendendo a riferimento la piazzetta della chiesa (viewpoint
Champoluc),
portarsi per la via che segue il torrente Evancon sulla sx orografica,
fino al rascard facente parte della sede dell'Azienda Promozione
Turistica (APT), alla confluenza col torrente che scende dal vallone di
Mascognaz, dove inizia il sentiero 14/15 (numeri sullo sportello di un
"mobiletto Enel" e freccia Mascognaz in legno sul rascard, waypoint
S1415),
svoltare a sx lungo la via asfaltata che segue il torrente aggirando
l'abitato sino ad una serie di risalti e cascatelle del torrente
stesso, che viene superato su un ponticello in legno (
ponte1).
Proseguendo a sx lungo il torrente (sentiero 14D poco prima del ponte,
tempo indicato 15 min.) si sale sino alla bella cascata di
Mascognaz (visibile anche a distanza dall'altro lato della valle), noi
svoltiamo a dx seguendo il sentiero (segni gialli) che poco dopo lascia
a dx una diramazione che scende (
bivio1, sent. 15),
e prende a salire, in parte lastricato nel bosco di abeti. Mediante una
serie di tornanti si raggiungono una serie di antiche edicole votive (
E01,
E02,
E03,
quest'ulima ormai in prossimità di Mascognaz a circa ore 0.40
dalla partenza) e una croce in legno, poi si arriva in una zona ove il
bosco si apre in una serie di pascoli e tende a divenire quasi
pianeggiante, fino a quando il sentiero, affiancato da steccati in
legno (in parte abbattuti) ci porta alle case di
Mascognaz (mt. 1822, ore 0.45 da Champoluc). Un cartello in legno
scolpito accoglie il visitatore, invitandolo al rispetto della natura e
dei luoghi (sul retro lo saluta quando riparte). Seminascosta dinanzi la prima casa un'altra edicoletta votiva (
E03b nel tracciato GPS n° 66). Il villaggio merita di essere visitato, per le sue
caratteristiche storiche ed architettoniche, da segnalare la bella
cappella affrescata di San Grato (
Mascognaz1) preceduta da una
fontana,
e la presenza di altri affreschi (tra cui una antica meridiana) sulle
pareti delle case rivolte a monte, verso il Colle di Palasina, ove vi
è anche una fontana (
Mascognaz2),
oltre al caratteristico piccolo fabbricato in legno che funge da
latteria o anche crotin, situato isolato verso monte, sopra ad un
ruscello. Mascognaz
è anche raggiungibile da una strada poderale che vi arriva sulla
sx orografica, sopra le case e prosegue per il vallone fino agli
alpeggi di Toulasse a Palù (verso il
Lago Perrin) e poi fino al Colle di Palasina, e dal sentiero 14D (v. paragrafo successivo VARIANTE).
Poco avanti la fontana, sulla sx (prestare attenzione alla possibile presenza di
materiali dei cantieri in opera), un ripido sentiero scende vero il
torrente (
bivio2) che viene superato su di un ponte in legno (
ponte2).
Superato il torrente il sentiero originale si dirige a sx , passando
sotto un caratteristico, antico rascard
del quale restavano nel 2007 solo tratti del muro in pietra con una
caratterstica
finestra ad arco, ora (maggio 2011) è stato interamente
restaurato e sulla destra sono sorti due edifici modernio che
riprendono l'architettura delle case di Mascognaz (la zona presentava
già prima rtracce di antichi edifici, poi scompari). La nuova
edificazione - restauro ha avuto inizio nel 2007 ma non è ancora
ultimata, è possibile comunque seguire il vecchio sentiero o
aggirare il cantiere tenendosi a monte, seguendo il tracciato della
sterrata che raggiunge le case. nel tracciato GPS n° 07 si era
attraversato il torrente sul ponte vecchio (
ponte2)
aggirando il cantiere a monte, nel tracciato n° 66 (del 2011) si
è seguito il percorso della sterrata attraversando il terrente
sul relativo ponte (
pontenuovo), situato poche decine di metri a monte rispetto al vecchio.
Si ritrova il sentiero più avanti (numerazione 13A), in
corrispondenza di un bel
larice
isolato, spesso inquadrato in molte immagini della zona. Il sentiero
sale in diagonale e diviene un solco nel prato, con una bella veduta
sulla valle, sino a tornare nel bosco poco più avanti. Il
percorso non è mai difficile (a meno di trovare la neve in
primavera) e si sposta verso il Crest con una serie di modesti
saliscendi arrivando circa a quota 1900 mt (in corrispondenza del
waypoint ausiliario
133), dopo un punto semipanoramico (
132),
dal quale sono visibili fra i larici Resy ed il M. Rosa. Dopo il
percorso tende ad abbassarsi e si immette nel vallone formato dal
torrente di Cuneaz. Si supera un ruscello sorgivo (
sorgente) e subito dopo il torrente su un ponticello in legno (
ponte3,
ore 0.45 da Mascognaz). A questo punto notiamo il segnale 13A su di un
sasso che individua una traccia un po' nascosta dalla vegetazione,
mentre a sx, lungo il torrente, si ha una vera e propria stradina.
Proseguendo a sx per la stradina si arriva su di una poderale e,
scendendo leggermente, subito a Frantze, oppure svoltando a dx si sale
all'arrivo della funivia del Crest. Io nel percorso GPS ho seguito
invece la traccia seminascosta che si sposta leggermente a destra, ma è una deviazione di poco
conto, poiché, dopo aver attraversato un prato, ritorna sulla
poderale, che salendo lascia poco dopo a dx una deviazione (
bivio3) diretta ad una
casa isolata e prosegue verso Cunez (si veda in proposito l'escursione
EA04).
Seguendo la poderale a sx arriviamo in breve alla stazione di arrivo
della funivia del Crest (mt. 1980 circa, ore 0.15 dal ponte, ore 1.00
da Mascognaz, ore 1.45 dalla partenza, waipoint
Crest1).
L'ultima parte del percorso inizia seguendo il sentiero 13, che passa a
valle del fabbricato dell'hotel- ristorante accanto alla stazione della
funivia, o meglio sotto lo spigolo a 45° della terrazza
(
Crest2), che scende rettilineo fino al villaggio del Crest,
passando poco sopra il fabbricato isolato del l'antico forno del
villaggio, e, in corrispondenza di una fontana sulla cui vasca sono
riportati diversi numeri di sentieri, svolta a sx, passa dinanzi al
forno e scende vero Frantze. Entrando fra le case, in una stretta
viuzza, si arriva al
Rifugio Viux Crest (
Rifcrt)
che rappresenta un po'
il centro del villaggio (mt. 1939, ore 0.05 dalla funivia Crest, ore
1.45 totali). Scendendo dinanzi al rifugio e poi a sx, si ritorna sul
sentiero che scende a Frantze. Dinanzi al forno invece un altro
sentiero, più alto, riporta verso il ponte sul Torrente di
Cuneaz.
Alle case di
Frantze si arriva
in pochi minuti (mt. 1890, ore 1.50 dalla partenza), passando a fianco
della "casa della
Dina" (era l'anziana unica abitante di Frantze,
molto conosciuta nella zona e testimone di una scelta di vita che molti
di noi forse invidiano ma che non riuscirebbero mai veramente ad
abbracciare), giungendo in uno slargo dove vi sono la fontana,
un'edicola votiva
E03c (una seconda poco più avanti incastonata su di un masso) e dinanzi all'antico grande rascad comunitario
(anche'esso oggetto di un restauro conservativo da alcuni anni) ora divenuto un residence. Il
sentiero passa dinanzi l'ingresso della "
casa della Dina" e prende a
scendere fra alcuni prati sino a tornare nel bosco, sempre lastricato
in parte, ora segnato col numero 13. Si passa ancora un'altra bella
edicola votiva (
E04). Poco dopo si lascia a dx un altro sentiero (
bivio4) che scende verso Champoluc (ipotesi non verificata, sulle carte invece pare ritornare al Crest), e si raggiunge il "
pistone",
ultima discesa del comprensorio sciistico della zona, verso l'abitato.
Questo va tagliato in diagonale, per ritrovare il sentiero sotto gli
alberi dalla parte opposta e un centinaio di metri più a valle,
in corrispondenza di un chiusino metallico (penso delle tubazioni
dell'impianto di innevamento artificiale). Con alcuni tornanti si
raggiunge poi l'abitato, annunciato da una casa isolata nel bosco, e poco più avanti una ennesima edicoletta votiva (
E04b) che precede l'inizio dell'abitato e l'inizio del
tratto di
strada asfaltata che, superata una
croce, arriva alla piazzetta della Chiesa passando
a fianco il campanile (numerazione 13 su sfondo giallo su un palo luce,
poco prima della piazzetta, rivolta vero essa, numerazioni poco
più a monte su dei muretti di pietra in corrispondenza di una
croce in pietra). Siamo così in grado di chiudere l'anello in
circa ore 2.30 di percorso, escluse le soste.
VARIANTE DI SALITA SINO A MASCOGNAZ (Cascata di Mascognaz, sent. 14D, tracciato GPS n° 77)
La variante di salita avviene per il sentiero 14D che inizia in
corrispondenza del ponte a fine della strada che sale da Champoluc con
partenza in corrispondenza dell'Ufficio del Turismo (
s14
nel tracciato n° 77). Per la ripidezza della prima parte del
percorso è preferibile effettuarla in salita. Il percorso
è comunque anche l'accesso alla cascata di Mascognaz (o megli
alle cascate in quanto sono due balzi successivi e distanziati di quasi
100 mt). Il tempo impiegato è all'incirca lo stesso che per
l'altro percorso, la lunghezza è minore ma il sentiero è
molto ripido.
Dal ponte a fine strada asfaltata (
ponte1, 0.05 da
s14),
senza superarlo svoltare a sinistra per un sentierino che può
essere anche seminascosto dall'erba e sale nel bosco piegando a destra
dopo alcune curve (altro piccola passerella in legno) per continuare a
salire con altri tornanti, sempre molto ripido. Il sentiero è
una traccia sottile nel sottobosco ma sempre ben visibile fino alle
cascate, leggermente meno dopo, e non presenta difficoltà se non
la fatica della salita e richiede solo un po' di attenzione per la
presenza di radici e pigne di abete. Si supera un tornante dove in un
piccolo slargo sono state poste delle panchine ricavate da un mezzo
tronco di albero, poi di nuovo si riprende a salire e ci si sposta
verso il torrente sino a raggiungere un terrazzino leggermente
più basso che si affaccia su di esso, con steccato ed altre
panche. La cascata diviene ben visibile alla nostra sinistra a poche
decine di metri (
cascata1, ore 0.10 dal
ponte1, ore 0.15 dalla partenza).
Il sentiero prosegue a sinistra e con alcuni tornanti (nel tracciato
gps questa tratta è molto imprecisa) si avvicina alla cascata
per svoltare a sinistra in corrispondenza di una parete rocciosa e
levigata. Un piccolo sentiero prosegue a destra avvicinandosi
ulteriormente alla cascata in un altro terrazzino protetto (
cascata2,
ore 0.05 dal terrazzino precedente, ore 0.20 dalla partenza). Tornati
sul percorso ci si alza con altri ripidi tornanti sino a spostarsi di
nuovo verso il torrente (la cascata appare in basso fra gli alberi) per
arrivare alla sommità della stessa. E' un tratto quasi
pianeggiante ma breve al temine del quale vediamo la seconda cascata
(0.05 dal precedente terrazzino).
Nuovamente ci si innalza lasciando in basso anche anche questa cascata
e ci si sposta a sinistra con altri tornanti. Un po' più su il
sentiero diviene meno ripido e infine si incunea nello stretto vallone
dove scorre il torrente. E' una zona chiusa, spesso in ombra e di bosco
abbastanza fitto, la presenza dell'acqua rende anche l'area un po'
cespugliosa. In ogni caso il percorso diviene quasi pianeggiante, ma si
sale sempre un po' di quota sino ad intravedere il ponte vecchio che
collega Mascognaz con il gruppo di case ora ristrutturate sul sentiero
13A per il Crest. Poco più avanti compaiono anche le abitazioni
di Mascognaz (siamo nel vallone fra i due gruppi di case) e si
raggiunge finalmente il ponte intersecando il sentiero 13a (
ponte2,
ore 0.20 dalla seconda cascata, ore 0.45 totali). Svoltando a destra e
attraversando il ponte si raggiunge Mascognaz, a sinistra si prosegue
per il Crest.