Il vallone di Levionaz con il ponte per il sentiero che porta alla Casa di Caccia (23 ottobre 2011)
Ultimo aggiornamento della pagina: 26-06-2013
Partenza: Valsavarenche, Loc. Eau Rousse (mt. 1666) oppure Valsavarenche, Loc. Tignet (mt. 1665)
Difficoltà: E sino a Leviona Superiore, EE da Leviona Inferiore alla Casa di Caccia
Periodo consigliato: giugno/settembre
Dislivello: mt. 619 da Eau Rousse sino a Levionaz Inf. (quota Levionaz
Inf. mt. 2285), mt. 620 da Tignet sino a Levionaz Inf., mt 361 da
Levionaz Inf. a Levionaz. Sup (quota Levionaz Sup. mt. 2646), tot.
circa mt 980 da Eau Rousse/Tignet a Levionaz Sup. Da Levionaz Inf. alla
Casa di Caccia mt 304 (quota Casa di Caccia 2589 mt), tot. 923 da Eau
Rousse alla Casa di Caccia
Segnavia: 10B-Alta Via 2 da Eau Rousse a Levionaz Inf., 10 da Tignet a
Levionaz Inf., 10A, 11A da Leviona Inf. alla Casa di caccia e
collegamento con Bocconere (percorso EE, numeraz. assente sul terreno nel 2012)
Tempi percorrenza: salita da Eau Rousse sino a Levionaz Inf. ore
2.10-2.20 (discesa ore 1.30), da Tignet a Levionaz Inf. ore 2.00
(discesa ore 1.25), da Levionaz Inf. a Levionaz Sup. ore 1.15 (discesa
ore 0.50), da Levionaz Inf. alla Casa di caccia ore 1.00 (discesa ore 0.45)
Acqua: Degioz (fonte in centro paese), Tignet (fra le case), Alpe Levionaz Inf.
Note: escursione facile in uno dei più bei valloni della Valsavara, ottimo per chi vuole osservare animali. Possibili
collegamenti col
Rifugio Chabod
(sent. 10A), con Cogne (Alta Via 2 attraverso il Col Lauson) e con il
Casotto di Bocconere/Degioz (sent. 11A, via Casa di Caccia)
Precauzioni particolari: nessuna nella parte bassa e media del vallone,
tratti scoscesi e di terra friabile ed esposti sul sentiero 11A per la
Casa di Caccia
Equipaggiamento particolare: nessuno, consigliato comunque avere
scarpe da trekking e bastoncini (tratti adatti al nordic walking),
scarpe da trekking impegnativo e bastoncini altamente consigliati per
il sent. 11A
Tracciato GPS:
tracciato 78
(sino al bivio sent. 11A poco dopo Levionaz Inf.)
tracciato 83
(comprendente sent. 10 da Tignet, prolungamento sino a Levionaz Sup. e
discesa a Eau Rousse, N.B. per il sentiero da Eau Rousse è
consigliabile utilizzare i tracciati n° 78 e/o 90),
tracciato 90 (comprendente il percorso da Eau Rousse sino alla Casa sdi Caccia). In
corsivo
nel testo i riferimenti ai waypoint del tracciato GPS.
Immagine tracciato GPS:
tracciato 78,
tracciato 83,
tracciato 90
Mappa Open Street Map:
OSM Mapnik
PREMESSA
Il Vallone di Levionaz (o Leviona) è uno dei più belli
della Valsavarenche e merita di essere visitato in ogni stagione. Il
percorso da Eau Rousse, come altri del parco (vedi ad esempio il
Rif. Vittorio Emanuele)
si sviluppa lungo una delle antiche mulattiere reali di caccia
risalenti al secolo XIX, senza difficoltà, mai ripida con molti
tornanti attraverso un bosco di abeti e larici sino a Levionaz
Inferiore (sede di un casotto P.N.G.P.). Poi prosegue in falsopiano nel
vallone profondo sino alla biforcazione dalla quale ci si collega a
Cogne attraverso il Colle Lauson ed al
Rifugio Federico Chabod,
poco prima dell'Alpe Levionaz Superiore. E' inoltre possibile il
collegamento con il casotto P.N.G.P. di Bocconere tramite il sentiero
11A che passa dalla "Casa di Caccia", antico ricovero che domina il
vallone (visibile anche da appena sopra Eau Rousse) ma dopo essa le
indicazioni sono scarse. Lo stesso sentiero è la via di accesso
al Bivacco della Grivola di recente costruzione (2009 ?), anche se
dalle relazioni che si trovano in ambito internet pare che questa via,
oltre che di una certa difficoltà, sia anche mal segnalata. Al
Vallone di Levionaz si accede anche dalla frazione Tignet, poco sopra
Degioz, tramire un sentiero più ripido del precedente che
si collega con quello
proveniente da Eau Rousse poco prima di Levionaz Inferiore, nella zona
del Canalone delle Chauds. Lungo il sentiero dell'Alta Via 2 sino
Levionaz Inf. sono stati recentemente posizionati dei pannelli
esplicativi sulla vita degli animali del parco. Prolungando
l'escursione sino all'Alpe Levionaz Sup. si ha una bella visuale
dall'alto dell'ampio Vallone di Levionaz.
La zona di Levionaz è una delle più consigliate per chi
voglia osservare gli animali del parco (presenti stambecchi, camosci,
marmolte ed anche il raro gipeto) ed è stata "location" per il
fil documentario "In un altro mondo" (vedi
pagina Video della
bibliografia). Come in tutto il parco si raccomanda di non lasciare i
sentieri, non arrecare disturbo agli animali e soprattutto non lasciare
rifiuti (anche quelli che si presume siano "biodegradabili").
Ricordiamo che i guardaparco, anche se non si fanno notare, seguono
sempre da lontano il comportamento dei visitatori e, se necessario,
intervengono (la multa per abbandono rifiuti nel 2012 è pari a
600 €). Come in tutti i casotti dei guardaparco recintati e non
l'ingresso al Casotto di Levionaz Inferiore è
possibile solo se autorizzati (n.b. i casotti sono strutture di
servizio per il personale del parco, NON sono rifugi o bivacchi
destinati agli escursionisti).
La variante alla Casa di Caccia è consigliata solo ad
escursionisti esperti, il fabbricato di trova su un costone che domina
il vallone e l'alta Valsavarenche, ben visibile anche da fondovalle, in
posizione molto panoramica. Sono possibili da essa il collegamento con
il Casotto ed il Vallone di Bocconere (tracciato aereo, ai limiti fra
EE ed F, poco segnato sul terreno, esposto) e la salita alpinistica al
Bivacco della Grivola, di recente costruzione (tracciato poco segnato,
difficoltà F/PD).
ITINERARIO DA EAU ROUSSE A LEVIONAZ INF. (Sent. 10B - AV2, tracciato GPS n° 78)
Raggiungere la frazione Eau Rousse (così chiamata a causa i
sorgenti di acqua ferruginosa, con colorazione rossastra che cola da
alcune rocce sul lato sinistro della valle, visibili durante la
salita), poco dopo che la statale attraversa il torrente Savara di
fronte alla vicina piccola frazione di Maisonasse. Si parcheggia negli
slarghi sulla strada (
park), dinanzi alle case, non lontano dal ponte in legno (
ponte1)
sul Savara che segna l'inizio del sentiero. Attraversato il torrente
troviamo i segnali del parco. Il sentiero sale tra muretti a secco,
svoltando a destra (ignorare subito una deviazione invasa da erbe che prosegue verso
Pont, comunque segnalata) e poi a sinistra, in modo da
tagliare i prati per la massima pendenza. Si interseca una
poderale
e si prosegue sotto alcuni abeti (circa 10 minuti dalla partenza) per
poi tornare all'aperto. Inizia così una parte un po' monotona
del percorso, ovvero una prima serie di tornanti in un ambiente spoglio
ed un po' brullo, di terra e sassi e pochi alberi.
Raggiunta la quota di circa 1870 mt il sentiero punta deciso verso
sinistra e si immette in un canalone dove scorre un ruscello (
ruscello1,
ore 0.30 dalla poderale, ore 0.40 da Eau Rousse). E' l'unico tratto del
sentiero dove occorre un po' di attenzione poichè si tratta di terreno friabile, sabbia e sassi,
eroso in primavera dalle valanghe che scedono lungo i canaloni dei
torrenti. Non c'e ponte, si passa fra le pietre (attenzione in caso di
piogge). E' inoltre possibile (come a
giugno 2013)
che in questo canalone permangano valanghe ad inizio stagione, per cui
occorre traversare con la massima attenzione, scavando gradini con lo
scarpone e puntando bene i bastoncini soprattutto a valle, maggior
attenzione al pomeriggio quando il sole tende a rendere la neve
più molle). Appena oltrepassato il ruscello si entra nel bosco e
troviamo
due targhe che segnano l'inizio del parco (
targaparco, sono su una grossa pietra sulla destra ma rivolte un po' verso monte).
Ha inizio subito dopo una seconda serie di tornanti che attraversano il
bosco e fanno salire di quota. Più sopra comincia a vedersi
fra gli alberi l'altro versante della valle, nella parte alta
oltre i boschi, in particolare la zona poco sopra
Orvieilles
(la Casa di Caccia però è nascosta alla vista da una
collinetta). Troveremo anche delle vecchie tracce di sentiero (
falsatrac1,
falsatrac2,
falsatrac3)
che corrispondono a tratti del percorso abbandonati, da scartare (anche
questi ben segnalati). Si svolta poi a sinistra in un valloncello (
ruscello2, ore 0.50 dal precedente
ruscello1,
ore 1.30 totali) e poco più avanti si percorre un tratto in
piano aperto dal bosco, dal quale si ha una bella visuale a valle ed a
monte (
panoramico, 0.05 dal
ruscello2, 1.35 totali, zona dove è facile vedere già
stambecchi e camosci che spesso pascolano in alto). E' il canalone
delle Chouds.
Dopo questo tratto il sentiero si mantiene in falsopiano, attraversando
zone di grossi massi al di sotto del bosco che si fa più rado
(zona in cui è possibile osservare il picchio). Passato un
tornante si attraversa un'ampia zona aperta di sassi, poi subito dopo
un tratto alla base di una parete rocciosa con a sinistra,
seminascosto, un altro sentiero che scende. E' il sentiero 10
proveniente da Tignet (
bivio1, ore 0.15 da
panoramico,
ore 1.50 totali). Dopo una svolta a destra si esce dal bosco e si
comincia ad intravedere la piccola edicola votiva che su un roccione
precede l'Alpeggio di Levionaz Inferiore. Con alcuni tornanti la si
raggiunge (
madonna, ore 0.15 dal
bivio1,
ore 2.05 totali) e, superato il promontorio, si intravede un tavolo in
legno con panche con vicino una fontana e, appena dopo, l'Alpeggio di
Levionaz Inferiore (mt. 2289) con il casotto del P.N.G.P. (ore 0.05
dalla
madonna, ore 2.10 totali da Eau Rousse).
Il vicino rifugio privato Rosenkrant Giorgio si raggiunge in pochi
minuti, è situato su una collinetta e domina la zona. Di
proprietà dell'Ente Parco è utilizzato abitualmente da
ricercatori, tesisti, studenti, ecc. nel nel periodo estivo. Dietro
l'alpeggio è presente un vecchio sentiero che
porta, attraverso un ponte in legno, sull'altro versante del vallone (
ponte5
nel tracciato n° 83),
ma non prosegue oltre, è utilizzato essenzialmente dal personale
del parco. Pur arrivando a Leviona Inf. è consigliabile
proseguire un poco perchè dopo una svolta del sentiero, il
vallone si apre alla vista. Il sentiero principale infatti, svolta a
destra per entrare
deciso nel vallone di Leviona che si allarga in un pianoro
percorso dal torrente e con sfondo il M. Herbetet. Poco più
avanti, dopo una breve discesa, un ponticello (
ponte2,
mt. 2280 circa, 10-15 minuti da Levionaz Inferiore) che valica il
torrente segna l'inizio del sentiero 11A diretto alla Casa di Caccia
(anch'essa risalente all'epoca delle battute reali), che domina la
valle dall'alto. E' un fabbricato vuoto, privo di porta, al quale
è stato rifatto il tetto alcuni anni fa. Questo percorso
inizialmente non è molto evidente, sull'erba, poi diviene una
traccia che sale con numerosi tornanti ben visibili, sino a raggiungere
le rocce che costituiscono il versante destro del vallone. Il
collegamento con Bocconere è comunque un percorso di tipo EE
perchè non molto evidente.
ITINERARIO DA TIGNET A LEVIONAZ INF. (Sent. 10, tracciato GPS n° 83)
Raggiungere il parcheggio (
Nex)
situato fra le frazioni di Nex e Tignet, svoltando a sx (poco evidente)
dalla strada regionale della Valsavarenche a Degioz, appena dopo il
distributore di benzina. Lasciata qua l'auto ci si inoltra fra le case
di Tignet (divieto di transito veicolare), per svoltare subito a
sinistra in una viuzza pedonale (
Tignet),
bivio NON segnato
(ma si intravede il segnale su palina a fine viuzza) che ci consente di
uscire dal piccolo centro abitato. Ha così inizio il sentiero
che con un'ampia curva di abbassa a superare il Torrente di Levionaz (
ponte1,
ore 0.05 da Tignet/Nex) per poi iniziare a salire subito abbastanza
ripido nel bosco. Il sentiero, ben visibile anche se costituito solo da
una stretta striscia di terra con pochi segnavia, sale così
rapidamente con alcuni tornanti sino a raggiungere il cavo di una
vecchia teleferica (
teleferica, ore 0.15 da ponte1, ore 0.20 da Tignet) dopo aver sfiorato una caratteristica parete rocciosa levigata da acqua e vento (
rocce_levg). Poco più sopra raggiungiamo le due targhe marmoree incastonate in un masso che segnano l'ingresso nel P.N.G.P. (
targa1, ore 0.05 da
teleferica, ore 0.25 totali). Nota: il wp
targa2 individua l'analoga targa sul sent. AV1-10B per Eau Rousse.
Superate le targhe marmoree, il sentiero diviene meno ripido e continua
la sua salita alternando tornanti a tratti abbastanza rettilinei, in un
bosco di larici ed abeti un po' più aperto, si comincia ad
intravedere qualche scorcio verso valle. Più sopra, il percorso
piega decismante a sinistra, a mezzacosta (traverso) per poi
raggiungere una zona aperta (
radura, ore 0.35 dalla
targa1, ore 1.00 totali da Tignet) di fronte ad una parete rocciosa (
rocce1).
Si riprende a salire in modo deciso, per superare la balza della parete
rocciosa, poi di nuovo in modo meno ripido, poi nuovamente in modo
deciso per superare un'altra balza dinanzi ad una seconda parete
rocciosa.(
rocce2, ore 0.35 da
radura,
ore 1.35 totali). Oltrepassata questa ci troviamo in una zona di bosco
decisamente più aperta col sentiero che risale a tornanti
un'ampia pietraia. Dopo alcune svolte arriviamo così alla
congiunzione con il sentiero AV1-10B proveniente da Eau Rousse (
bivio1, ore 0.15 dalle
rocce2, ore 1.50 totali).
Svoltiamo a sinistra seguendo l'itinerario già descritto
precedentemente, risaliamo gli ultimi facili tornanti, superiamo
l'edicola votiva (
madonna) e raggiungiamo così l'Alpeggio di Levionaz Inferiore (ore 0.10 da
bivio1, ore 2.00 da Tignet/Nex).
PROLUNGAMENTO SINO A LEVIONAZ SUP. (Sent. AV2-10-10B, tracciato GPS n° 83)
Come già detto, superata l'Alpe di Levionaz Inf. si prosegue in
falsopiano, abbassandoci leggermente, nell'ampio e quasi pianeggiante
vallone. Superiamo velocemente la deviazione per il sent. 11 a a
sinistra (
bivio2, ore 0.10 da Levionaz Inf.) e poi un ponticello in legno su un ruscello sorgivo proveniente da destra (
ponte2,
ore 0.05 dal precedente, ore 0.15 da Levionaz Inf.). Si prosegue in
modo pressochè rettilineo e si riceve da destra un altro
sentierino poco evidente che scende direttamente dal Rifugio
Rosekrantz Giorgio (
bivio3).
Subito dopo si riprende a salire leggermente con tornanti per poi
spostarsi di nuovo a mezzacosta sino a raggiungere prima un piccolo
fabbricato (
casetta-aq) costituente le prese d'acqua utilizzate per le necessità del casotto e poi un ponte in legno (
ponte3, ore 0.20 da
ponte2,
ore 0.45 da Levionaz Inf.). Durante la salita compare sull'altro
versante del vallone la ormai diroccata Alpe Levionaz di Mezzo.
Oltrepassato il ponte si riprende a salire con numerosi tornanti, ci si
alza abbastanza rapidamente ma la pendenza non è eccessiva, lo
sguado a valle spazia su tutto il vallone di Levionaz, più su
diviene ben visibile anche l'Alpe Levionaz Inferiore. Si supera ben
presto un piccolo
rudere (ore 0.05 dal
ponte3,
ore 0.50 da Levionaz inf.), poi di nuovo con alcuni tornanti sino ad
una zona di terreno friabile, dopo la quale il sentiero svolta a
sinistra e raggiunge un bivio con segnale 10A (
bivio4, ore 0.25 dal
rudere,
ore 1.05 da Levionaz Inf.). Svoltiamo a destra (il sentiero a sx resta
numerato AV1 e raggiunge il Col Lauson), per salire una gobba rocciosa,
oltre la quale su un poggio erboso si trova l'Alpe Levionaz Superiore
(ore 0.10 dal
bivio4, ore 1.15 da Levionaz Inf.).
Il sentiero prosegue leggermente meno marcato a superare alcune gobbe inerbate in direzione del M. Herbetet, diretto al
Rifugio Federico Chabod
(percorso molto lungo e decisamente EE che lambisce tratti di
ghiacciaio). Dall'Alpe Levionaz Sup. si ha una bella visuale verso
valle e verso il M. Herbetet, la zona del Col Lauson invece non
è visibile.
RIENTRO: stessa via sino a Levionaz Inf. in circa 50-60 minuti. Da
Levionaz Inf. si rientra a Tignet per il sent. 10 in circa ore 1.15
(attenzione nei tratti un po' tipidi) o a Eau Rousse per il sent.
10B-Alta Via 2 in circa ore 1.30, percorso leggermente più lungo ma più agevole.
VARIANTE: DA LEVIONAZ INFERIORE ALLA CASA DI CACCIA (sent. 11A, tracciato GPS n° 90)
Il versante destro orografico della parte mediana del Vallone di
Levionaz, da Levionaz Inf. sino a Levionaz di Mezzo, ha un profilo
trasversale molto vario: la parte verso il centro, ove scorre il
torrente, è costituita da pascoli formatosi su conoidi di
terreno e frane accumulatosi nei secoli, che terminano a monte alla
base di ripide pareti rocciose, erose da alcuni ruscelli, quasi
verticali. Superiormente ad esse vi è un'altra fascia di ripidi
pendii erbosi che proseguono sino ad altre pareti rocciose costituenti
i fianchi più bassi del gruppo della Grivola. Il percorso per la
casa di caccia, che sorge su uno dei promontori della fascia rocciosa,
ben visibile da Levionaz Inf. e anche da Eau Rousse, si sviluppa quindi
in tre fasi distinte, al di sotto, attraverso ed al di sopra dellala
fascia di pareti rocciose.Il sentiero, costituito da una traccia esile,
spesso ripida anche trasversalmente,
con pochi riferimenti sul terreno (qualche raro ometto, una freccia
gialla dipinta a ott. 2012) è poco evidente, pericoloso in caso
di maltempo anche per il terreno friabile ed è consigliato solo
ad escursionisti esperti che riescono ad individuare la via e non
temono il vuoto. La Casa di Caccia si trova comunque in posizione
particolarmente panoramica verso la parte alta del vallone e
l'Herbetet, ma che consente anchedi vedere il fondovalle della
Valsavarenche da Pont sino a Le Creton e Tignet.
Da Levionaz Inf. si segue il sentiero che svolta a destra oltre
l'alpeggio/casotto, immettendosi nel pianoro dove scorre il torrente,
per svoltare dopo pochi minuti a sinistra su un senterino (
bivio2) che si abbassa al torrente e lo supera su un ponticello in legno poco stabile (
ponte1,
ore 0.05 da Levionaz Inf.). Superato il ponte, la traccia di sentiero
scompare nell'erba, occorre risalire fuori dalla conca in diagonale
spostandosi verso destra (verso cioè la parte alta del vallone)
e ricercare il sentiero che appare inerbato quanto il pascolo
circostante, evidenziato solo da due file di piccoli sassi (
foto).
Il percorso, in questa zona poco evidente, svolta a sinistra compiendo
un tornante e prende a salire il pendio, per divenire diviene poi
più marcato (striscia in terra).
Si sale quindi il ripido pascolo compiendo anche dei tornanti sino a
giungere finalmente alla base della fascia costituita dalle alte pareti
rocciose, dove il percorso si insinua in una zona più terrosa.
Si tralascia una vecchia traccia che scende in diagonale a sinistra (
bivio-trac) e si arriva al tratto più ripido e faticoso del percorso (
ripido-roc, ore 0.25 dal
ponte1,
ore 0.30 da Levionaz Inf.). Qua la traccia si frantuma un poco, occorre
cercare di seguire quella più affidabile poichè il
terreno è molto ripido e friabile. La traccia più sicura
e marcata si sposta a destra raggiungendo un promontorio esposto, per
poi tornare a sinistra e salire verso destra in diagonale su una
striscia di rocce inclinate e coperte di sabbietta (cautela in discesa)
ove può essere utile aiutarsi con le mani. Superata questa fase
si risale ancora per tracce di sentiero e zone erbose sino alla
sommità della fascia rocciosa. Ci si innalza ancora compiendo
alcuni tornanti e sfiorando l'avvallamento di un ruscello sulla destra
(verso Levionaz Sup.) per poi svoltare, circa 10 minuti dopo aver
affrontato la zona delle rocce, decisamente a sinistra, ormai quasi
alla quota della Casa di Caccia sempre ben visibile.
Si prosegue così a mezzacosta, salendo un poco alla volta verso
sinistra, sul sentiero formato da traccia di terra larga meno di mezzo
metro ma qua abbastanza marcata, che aggira le propaggini dei pascoli
posti al di sopra della fascia rocciosa. Si supera un primo ruscello,
incassato in un avvallamento sassoso (
ruscello2, ore 0.15 dalle rocce
ripido-roc, ore 0.45 da Levionaz Inf.), poi poco avanti un secondo (
ruscello3, pochi minuti dopo il
ruscello2)
oltre il quale la traccia diviene meno evidente, spesso inclinata
trasversalmente a valle quasi quanto il resto del pendio ed appaiono
zone di terreno friabile, grigiastro (simil morenico, derivante dallo
sbriciolamento della roccia stratificata sottostante il terreno in
molte zone decorticato) ben visibili dal basso, che richiedono una certa attenzione (
vedi foto). In questa fase i bastoncini, malgrado l'appoggio a valle per la
ristrettezza del senteiro e per la ripidezza del pendio venga spesso a
mancare, possono aiutare molto.
Seguendo sempre la traccia, sempre meno evidente con cautela per il
terreno friabile e per la presenza di alcune pietre bluastre scivolose
(particolarmente pericolose se umide) eventualmente aiutandosi con le
mani, ci avviciniamo un po' alla volta alla Casa ben visibile,
sotto la quale si notano vecchie tracce di sentiero trasversali, molto
più in basso di noi, che non devono ingannare (il percorso si
mantiene sempre in quota e sale con pendenza moderata). Arriviamo
così al terzo ed ultimo ruscello (
ruscello4, ore 0.10 da
ruscello2,
ore 0.55 da Levionaz Inf.) dove, superato il corso d'acqua si risale
dalla parte opposta su un terreno ripido, friabile e molto esposto per
poi spostarsi sulla sinistra a mezzacosta, finalmente su pendii meno
ripidi, alla base di un'altra parete rocciosa. Dopo pochi minuti si
giunge sul poggio della Casa di Caccia, che riappare all'ultimo istante
(
Casa Caccii, ore 0.04 dal
ruscello4, ore 1.00 da Levionaz. Inf.).
La Casa di Caccia è un piccolo fabbricato privo e di finestre,
con battuto in terra, completamente vuoto, non può essere
utilizzata come bivacco ed è impiegata dall'Ente Parco per
operazioni di studio nella stagione estiva (presente pannelli solari
per necessità di alimentazione apparecchiature varie). Dietro il
fabbricato, il sentiero 11A, sempre non molto marcato, aggira a
mezzacosta la sommità di una profonda gola, e raggiunge una
cresta erbosa, propaggine della Grivola, oltre la quale si biforca: una
diramazione prosegue, diventanto ancor più "aerea" ed ancor
più esposta , per il Casotto PNGP di Bocconere (11A,
difficoltà EE, quasi alpinistico ma in pratica i dislivelli sono
minimi), l'altro percorso, di tipo alpinistico e con pochissimi
segnavia, sale a destra per ghiaioni e creste rocciose sino al Bivacco
della Grivola (non numerato nel 2012, difficoltà F o PD).
RIENTRO
Stessa via in circa ore 0.45, prestando molta attenzione ai
vari tratti di terreno friabile e scoscesi/esposti (in particolare
attenzione a non fare rotolare sassi/piccole pietre su tratti del
sentiero più a valle quando si è in gruppo o vi sono
altri escursionisti), utili i
bastoncini per sicurezza.
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